Eravamo moderatamente sicuri che l’ondata di commenti sul “caso Sinner” fosse ormai esaurita – la prima ondata, almeno, poi a risacca, repliche e tutto il resto avremmo pensato con calma – ma era più che altro una speranza. A metterci davanti alla realtà, oltre (tra gli altri) al giornalista Aldo Cazzullo al cui articolo sul Corriere risponderà il direttore Scanagatta, è stato il Codacons, anch’esso pronto a comunicare la propria opinione.
Al “Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori” non ci sono andati leggeri sulla rinuncia alla maglia azzurra per le finali di Coppa Davis di novembre da parte di Jannik. In breve, l’associazione chiede che a Sinner vengano revocati onorificenze e riconoscimenti ufficiali che gli sono stati conferiti. La motivazione di richiesta è una sorta di “rappresentanza a intermittenza” (nostra parafrasi) che non va proprio giù al Codacons. Ma andiamo a leggere il comunicato pubblicato sul sito che riportiamo integralmente di seguito:
“Dopo il no di Jannik Sinner alla Coppa Davis, il Codacons chiede il ritiro di tutti i riconoscimenti ufficiali e delle onorificenze assegnate al tennista.
La scelta di Sinner di rinunciare a giocare la coppa Davis rappresenta uno schiaffo all’Italia, agli italiani e a milioni di tifosi appassionati di tennis – spiega l’associazione – E’ nel diritto di ogni sportivo decidere sulla propria carriera e anteporre altri interessi, anche economici, a quelli del Paese che rappresentano, ma una simile scelta deve essere portata avanti con coerenza. Non si può essere rappresentanti dell’Italia nel mondo quando c’è da ritirare riconoscimenti ufficiali, per poi fare scelte sportive che vanno nella direzione diametralmente opposta.
Per tale motivo, e dopo la decisione di Sinner di non partecipare alla coppa Davis, chiediamo siano ritirate tutte le onorificenze e annullati i riconoscimenti istituzionali assegnati al tennista, dalla nomina ad “Ambasciatore della Diplomazia dello Sport” della Farnesina al Collare d’Oro al merito sportivo del Coni, fino alla cittadinanza onoraria del Comune di Torino.
Il Codacons conclude con una stoccata al tennista: se Sinner dedicasse meno tempo a girare spot pubblicitari per qualsiasi prodotto, forse avrebbe modo di rappresentare meglio il proprio Paese sia nello sport sia fuori dallo sport.”
Una vera e propria presa di posizione a nostro avviso esagerata o forse solo provocatoria, tanto che a rubare la nostra attenzione è in realtà la frase “il Codacons conclude con una stoccata al tennista”, certo più adatta ai media che dovrebbero riportare la presunta stoccata, piuttosto che all’autore della stoccata stessa. In ogni caso, avanti il prossimo.