Quattro-domande-quattro della Gazzetta Dello Sport di giovedì a Simone Tartarini, coach di Lorenzo Musetti, in vista dell’attesissimo incontro con Carlos Alcaraz, decisivo per il passaggio del turno dell’azzurro e per la composizione finale del Gruppo “Jimmy Connors”. Una vittoria del suo assistito sul campione murciano vorrebbe dire due italiani tra gli ultimi quattro del torneo e Sinner-Alcaraz in semifinale.
D. Tartarini, è valsa la pena girare il mondo per raggiugere le Finals?
Tartarini: “Certamente ma ora siamo stravolti, fisicamente e dal punto di vista nervoso. Sono state settimane di conti per capire cosa si dovesse fare e come: per Lorenzo otto tornei consecutivi: Chengdu, Pechino, Shanghai, Bruxelles, Vienna, Parigi, Atene, Torino”.
D: Come risponde a chi dice che le Finals non sono meritate?
Tartarini: “Che sono sciocchezze perché Lorenzo ha saltato diversi periodi per infortunio, soprattutto la stagione sull’erba. Con qualche torneo in più si sarebbe classificato tra i primi cinque”.
D: come ha trascorso Lorenzo il giorno di riposo?
Tartarini: “Con la famiglia, con Veronica (la compagna) e Ludovico (il figlio), non toccando nemmeno per un minuto la racchetta”.
D: e per quanto riguarda la Coppa Davis?
Tartarini: “Lorenzo ci tiene molto, il cuore dice di andare a Bologna, la testa dice di fermarsi; presto parleremo con il Capitano e capiremo il da farsi”.
