Parigi Bercy Masters 1000

Seppi e l'attimo sfuggito

Il nostro numero 1 gioca una onorevolissima partita contro Verdasco, ancora in lotta per un posto a Londra. Purtroppo per Andreas, nei momenti topici c’è un solo giocatore in campo. Gianluca Comuniello

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E ci risiamo. Per l’ennesima volta a commentare una quasi vittoria di un nostro giocatore. Il problema è che nel tennis le quasi vittorie non sono pareggi, ma sono sconfitte che ti mandano comunque a casa. Andreas Seppi aveva vinto, un po’ a sorpresa e un po’ no, un ottimo primo turno contro Philip Kohlschreiber. Dopo mesi abbastanza oscuri, quella vittoria rappresentava un interessante squillo di tromba. Il secondo turno del tabellone di Parigi Bercy lo metteva poi in rotta di collisione con Fernando Verdasco, lo spagnolo a corrente alternata per antonomasia, che alla fine della sua miglior stagione fin qui da professionista sta cercando gli ultimi punti buoni per qualificarsi per il master di fine anno. Non un bel secondo turno, insomma, ma poteva capitare di peggio. Per intendersi, incocciare Davydenko ora è secondo me molto peggio. Quella toccata a Seppi era invece una partita dal pronostico chiuso, ma non ermeticamente. Si inizia con la solita partenza da iscrizione immediata a slow food da parte di Andreas che va dietro di un break. Verdasco, nonostante la posta in palio, non sembra intenzionato ad accelerare: sembra sceso in campo il Nando da spiaggia, quello che sorseggia bibite e tende gli addominali quando passa una bella ragazza. E’ comunque un gran bel vedersi (specialmente per le ragazze che passano di lì), ma questa versione di Verdasco è quella che se ti può lasciare aperta la porta, lo fa. E Seppi è bravo ad infilarsi in casa e riacciuffare il set. Si va al tie-break dove Nando gigioneggia un po’ troppo. Mentre Andreas, da bravo altoatesino coscienzioso, mette in cascina uno alla volta in maniera certosina i sette punti che servono per andare in vantaggio di un set. La cosa interessante di tutta la vicenda è che il secondo set inizia con il nostro al servizio: questi vuol dire poter fare gara di testa. Poter arrivare 5-4. “Arrivare 5-4 e poi si vede” è uno schema maledettamente buono, contro un top player un po’ svagato. Solo che Andreas si fa breakkare. “Non riesce a fare gara di testa” dice Bertolucci, con rammarico, ed ha ragione. Ma ricordate cosa dicevamo di Verdasco? Che oggi non chiude le porte. Ed infatti Andreas si reinfila nel set giusto in tempo per andare 4 pari e servizio. Vai, pensi. Ora va 5-4 e poi vediamolo, il bel madrileno a servire su quel punteggio. Macché. Niente gara di testa: Seppi va 30-0 e poi becca otto punti di fila da Nando, che archivia così il secondo set per 6-4, cominciando a schiaffeggiare con il dritto come ai bei tempi che furono (cioè quelli di Melbourne). E comincia a chiudersi anche la porta dietro, Nando, perché va avanti di un break anche nel terzo, con un parziale di quattro game di fila. Vai, pensi: è finita. Ora Verdasco chiude la porta, noi rimaniamo (tu che stai guardando la partita e Seppi) come degli idioti in veranda con le ragazze che passano in spiaggia alle nostre spalle e ci chiedono dov’è Nando (senza il minimo interesse per i nostri fisici smagriti, tra l’altro). E invece ancora ti sbagli. Nando, che si era girato a chiudere la porta, si fa distrarre da qualche altro pensiero e permette ad Andreas di tornare a galla: 2 pari. Poi 3-2. Lo spagnolo tiene a zero il suo servizio cominciando ad alzare il volume, ma Andreas nel fatidico settimo game annulla con coraggio una velenosa palla break e va 4-3. E vai, pensi di nuovo: gara di testa. Lo spagnolo pareggia e nel game successivo, quando c’è da costruire il benedetto 5-4… succede di nuovo il fattaccio. Verdasco va a doppia palla break. Andreas le annulla con coraggio, ma poi alza troppo una volée smorzata, che diventa un assist per il bel Nando, che nel frattempo ha messo la faccia cattiva. E ha trovato le chiavi per chiuderci definitivamente fuori di casa. Nice try, Andreas. Goditi un po’ la spiaggia.
Verdasco b.Seppi 6-7 (3), 6-4, 6-4.
 

Tsonga b. Montanes 6-1, 7-5

La gioia degli occhi francesi (e anche un pò nostra) mantiene vive le speranze di qualificarsi per il Master debuttando felicemente contro lo spagnolo Montanes. Il detentore del titolo ha una stretta strada per arrivare a Londra, ma pare intenzionato a percorrerla tutta, o quanto meno a provarci. Al prossimo turno avrà un derby con Simon che ha piegato un altro giocatore vicino al passo d'addio, Ivan Ljubicic. 6-3, 3-6, 7-6 il punteggio finale della combattuta sfida. Ora vedremo se Simon vorrà spezzare il cuore di Francia eliminando Jo-Wilfred.

Gianluca Comuniello

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