WTA Auckland

Wickmayer stende Pennetta

Sette games di fila dell'amazzone belga che ha bombardato di servizio e soprattutto dritti vincenti l'azzurra che era partita bene, 3-1 all'avvio. 6-3 6-2 il punteggio finale. Sarebbe salita a n.11 in caso di vittoria. I suoi titoli restano otto. Ubaldo Scanagatta

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Dubito fortemente che Flavia Pennetta si consolerà per aver eguagliato il record delle 18 finali stabilito da Sandra Cecchini, (anche perchè non è risalita a n.11 delle classifiche mondiali scavalcando la Bartoli (che le resta avanti di 5 punti e resta ancor più dietro alla Radwanska), dopo la batosta patita nella finale di Auckland. Perché il modo in cui è stata battuta per la seconda volta consecutiva dalla ragazzona belga di 7 anni più giovane e già n.16, non è certo promettente in prospettiva.

E' una sconfitta inattesa soprattutto nei suoi termini, dopo che Flavia nel torneo neozelandese aveva ceduto appena sei games fra quarti e semifinale, e sedici in tutto.

Ma è stata presa a pallate. Non ha, cioè, da recriminare altro che per una giornata in cui avrebbe certo potuto giocare meglio.

"Yanina ha giocato meglio di me…" non ha saputo dire altro la "Penna" assai delusa prima di aggiungere le frasi di rito: "Tornerò l'anno prossimo, grazie per avermi accolto così …".

La Wickmayer era la terza favorita del torneo. Sulla carta. Era nervosissima all'inizio, difatti ha esordito perdendo il servizio. Ma Flavia non sembrava molto più distesa. Il break d'avvio non l'ha rasserenata. Sull'1-0 è infatti stata sotto 0-40, e meno male che la belga, sempre frastornata, l'ha aiutata con una bella serie di errori gratuiti. Anche se Flavia è riuscita a tenere il break fino al 3-1 si è visto che Yanina stava cominciando a mettere a posto quel dritto magari stilisticamente non perfetto e tuttavia formidabile. Pesantissimo. Flavia non riusciva ad arginarlo. Batteva anche maluccio la nostra e la Wickmayer ne approfittava per strapparle due volte il servizio finchè sul 5-3 si procurava tre setpoint sul proprio game di battuta. Flavia li annullava, ma alla fine si arrendeva.

Nel primo game del secondo set la Wickmayer, sulle ali del parziale successo, si produceva nel miglior colpo della giornata, forse del torneo e conquistava l'1-0. Poi 2-0 per lei. Si illudeva Flavia seguendo i consigli di Urpi e giocando in maniera finalmente un po' più aggressiv,a fino a recuperare il break, 2 a 2, ma un dritto vincente lungolinea riportava la Wickmayer avanti 3-2 e di nuovo d'un break. Quando Flavia, frustrata, cedeva di nuovo la battuta sul 2-4, pur avendo recuperato da 0-40, ma poi commettendo un doppio fallo seguito da una volée di dritto in rete, il match poteva dirsi praticamente finito.

L'ennesimo dritto vincente di Yanina, sulla riga, ha sigillato il successo della belga. La differenza, oltre che la diversa potenza dei fondamentali mostrata dalla Wickmayer, l'ha fatta anche il servizio. Troppo più incisivo, penetrante, quello della belga, che pur servendo più forte ha anche messo dentro il 69% di prime palle contro il troppo modesto 50% di Flavia.

Per Yanina, che all'open d'Australia sarà costretta a partire dalle qualificazioni, un grande inizio d'anno…in un anno in cui ha temuto di non poter nemmeno scendere in campo. Una doppia soddisfazione dopo "il più bel regalo di Natale" (è una sua definizione) fattole dal tribunale civile belga che ha sospeso la sua squalifica. Yanina ha un gran potenziale, è incredibilmente determinata e, sollevata anche da troppe pressioni nel suo Paese, grazie alle rentrée parallele delle due ex n.1 Clijsters e Henin (oggi finaliste a Brisbane) sarà sicuramente fra le ragazze da tenere più d'occhio per tutto l'anno. E' certamente in grande progresso.

Oggi la finale verrà riproposta da Supertennis alle 14. Prima della finale femminile la Black e la Huber avevano vinto il 28mo torneo della loro carriera insieme. Avevano battuto la Grandin e la Granville 7-6, 6-2, molto più nettamente di quanto fosse loro riuscito contro Schiavone-Pennetta (6-1,5-7,10-8). Consoliamoci così.

Ubaldo Scanagatta

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