Atp Doha

Davydenko re, Nadal è tornato

Rafa domina il primo set 60 contro un Davydenko decisamente opaco. Nel secondo e terzo lotta e occasioni da ambo le parti e alla fine la spunta il russo. Enrico Riva

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C’era molta attesa per la finale di Doha tra Nadal e Davydenko. Da un lato la curiosità di vedere se il russo avesse definitivamente aperto un nuovo capitolo della sua carriera con il trionfo di Londra dall’altro la voglia di capire se Rafa potesse togliersi di dosso la maledizione dei top8: l’ultimo, Djokovic, lo aveva battuto a Madrid nel maggio 2009.

48esima finale per Nadal (36-12), 25esima per Davydenko (20-5) e nono incontro tra i due (5 a 4 per il russo).

Lo spagnolo, di naranjo vestito, parte con la rabbia di uno che ha cose da dimostrare. Occhi lunghi e sottili ed un leggero solco sulla fronte sono tatuaggi permanenti sul suo volto. Le gambe hanno ricominciato a macinare chilometri e i cambi di direzione nuovamente appaiono fluidi ed efficaci.

Nikolay sa che non sarà una passeggiata. Non lo è mai quando gioca lui in ogni caso, figurarsi contro Nadal che parte a razzo portandosi rapidamente sul 5 a 0 perdendo un solo punto sulla battuta. Nel secondo e nel quarto gioco il russo serve sul 40 30 e in entrambe i casi piazza un doppio fallo: dall’altra parte della rete oggi non c’è uno che ribatte mozzarelle da quattro metri dalla riga di fondo…

Nella prima mezzora è il Nadal delle grandi occasioni, quello che mette il pilota automatico e gioca solo negli ultimi dieci centimetri di campo. Le nuove corde adottate da Rafa nel 2010 gli restituiscono quella potenza persa negli ultimi mesi ma alleviano lo stress delle articolazioni superiori all’impatto con la palla. Il primo set si chiude 60 per lo spagnolo in 32 minuti: 28 punti a 11, 4 errori non forzati a 15, 10 vincenti a 4. Finalmente nuovamente impressionante.

Il secondo set inizia con Davydenko in versione 2.0. Il russo parte immediatamente più aggressivo e concreto e nel primo gioco si procura ma non trasforma tre palle break: ci vogliono 14 punti e 12 minuti perché Nadal chiuda il game. Il secondo gioco Nikolay lo tiene a 15 e saluta il rovescio in rete di Rafa sul punto decisivo con le braccia al cielo e con un sospiro intenso: sa perfettamente che oggi portarsi a casa due ciambelle non era un’ipotesi del tutto peregrina.

Nel quinto gioco la “playstation” calibra i meccanismi interni e con entrambi i piedi ben dentro al campo costringe Nadal al tergicristallo. Risultato? Il primo break per Davydenko e la partita riaperta. Due cose sono cambiate essenzialmente: la percentuale di prime palle che è stata del 35% nel primo set e che ora viaggia attorno all’80% e la percentuale di punti vinti sulla seconda da Rafa, 100% nel primo, 50% nel secondo.

In più Nikolay ha capito che questo Nadal non lo batti solo da fondo ma c’è bisogno di variazioni di ritmo e di tattica. Diventano così frequenti le discese a rete del russo che sarà bruttino finché volete ma la manina per chiudere il punto dignitosamente non gli manca quasi mai. Nel secondo parziale si rivede a tratti il Davydenko di Shanghai: è lui a sfondare sovente da fondo campo e a trovare angoli virtualmente impossibili.

È un Davydenko stratosferico quello che si prepara a chiudere il secondo set 64: volè bassa e incrociata di dritto, vincente incrociato strettissimo di rovescio. Due set point accompagnati però dal braccino che lo costringe ai vantaggi. Terzo set point sprecato e sulla parità il russo sbaglia il dritto più semplice della sua carriera e cede il servizio con un doppio fallo.

Si arriva al tiebreak e Nikolay torna a giocare un tennis spaziale fatto di pressione e tocco. Oggi però il servizio funziona a corrente alternata e sul 41 in suo favore l’ennesimo doppio fallo dà fiato e speranza a Nadal che da lottatore fenomenale qual è non necessità di molto per tornare in corsa. In un attimo è 4 pari e nonostante il russo riprenda un minibreak a suo favore è lo spagnolo a servire per il match sul 65: Davydenko lo annulla scendendo a rete, costringendo Rafa al passante in corridoio e si porta al setpoint e servizio con un rovescio incrociato vincente. Ma non c’è niente da fare oggi: quando è avanti Kolya gioca male. Due errori e Nadal serve nuovamente per il match ma infila un dritto lungo linea in rete e nel punto successivo si fa uccellare da un dritto di Davydenko che disperato da una corta risposta era rimasto fermo. Natale è passato e non è più tempo di regali: Nikolay alla fine chiude 10 8 in venti minuti.

Il terzo inizia tutto con l’inerzia a favore del vincitore delle Atp Finals che a suon di piccoli capolavori si porta alla palla break nel game di apertura. Un impossibile dritto passante incrociato senza praticamente movimento di polso fa esclamare ai cronisti inglesi: “Davide Sanguinetti style”!
Rafa però non è il giocatore bollito visto a fine 2009 e la capacità e la voglia di lottare l’ha riacquisita interamente: non solo porta a casa la battuta ma nel gioco successivo sfonda un paio di volte da fondo e si procura il break sul 21 con una deliziosa palla corta.

Nadal ha addirittura l’occasione di chiudere virtualmente l’incontro e andare sul 41 e servizio ma Davydenko è fenomenale a cancellare due palle break e già che c’è a recuperare lo svantaggio nel gioco successivo. Nel 6 volte vincitore di Slam appaiono i primi segnali di frustrazione in volto e Koyla vola sul 43.

Sul 4 pari Rafa ha un nuovo sussulto e si porta 0 30 sul servizio dell’avversario che nuovamente indossa lo “smoking” e tiene alla grande la battuta. Nel gioco successivo quello a cui non sei abituato: Nadal ha paura e con 3 errori gratuiti regala 2 matchpoint a Davydenko che chiude con un dritto incrociato ingiocabile. Rafa esce dal campo con un’espressione decisamente seccata ma il giocatore visto oggi in campo non è assolutamente parente di quello che ha chiuso il 2009. Lo spagnolo è tornato competitivo e questa è una grande notizia per il tennis: avrà bisogno di tempo per riabituarsi anche lui. Davydenko dimostra una volta di più che potrebbe tranquillamente vincere uno Slam se solo avesse un fisico ad assisterlo.

Mi segnala infine il buon Malafarina che Davydenko si aggiunge a Nalbandian come l'unico giocatore capace di battere sia Federer che Nadal nello stesso torneo per 2 volte.

Davydenko Nadal 06 76 (8) 64

Enrico Riva

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