ANALISI & STATISTICHE

Flavia va... veloce

L'Italtennis è storicamente ancorata a... terra. Ma tra le donne qualcosa è cambiato: seguendo l'esempio della Farina, Schiavone e Pennetta sono ormai tenniste universali. E i numeri non dicono tutta la verità su Flavia... Samuele Delpozzi

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Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori.
E di terraioli.
Eh sì, che il mattone trito sia da sempre la religione di stato in campo tennistico lo dimostrano non solo i trionfi Slam di Pietrangeli e Panatta, tutti concentrati al Roland Garros, ma più in generale la schiacciante preponderanza delle vittorie sul rosso in rapporto al totale, percentuale che supera abbondantemente il 70% sia in campo maschile che in femminile.
In proposito ecco alcune tabelle riassuntive:

 

GIOCATORE VITTORIE TOTALI SU TERRA SUL VELOCE
A. Panatta 10 7 3
P. Bertolucci 6 6 0
C. Barazzutti 5 5 0
P. Cané 3 3 0
A. Gaudenzi 3 3 0
O. Camporese 2 0 2
F. Cancellotti 2 2 0
R. Furlan 2 1 1
S. Pescosolido 2 0 2
D. Sanguinetti 2 0 2
F. Volandri 2 2 0
D. Bracciali 1 1 0
G. Ocleppo 1 0 1
C. Panatta 1 1 0
C. Pistolesi 1 1 0
G. Pozzi 1 0 1
A. Zugarelli 1 1 0
TOTALE 45 33 12
%   73,33% 26,67%

 

GIOCATRICE VITTORIE TOTALI SU TERRA SUL VELOCE
S. Cecchini 12 10 2
F. Pennetta 8 6 2
R. Reggi 5 3 2
S. Farina 3 3 0
R. Grande 3 1 2
S. Errani 2 1 1
F. Schiavone 2 1 1
R. Vinci 2 2 0
F. Bonsignori 1 1 0
T. Garbin 1 1 0
M. Grossi 1 1 0
K. Piccolini 1 1 0
G. Pizzichini 1 1 0
M. Santangelo 1 0 1
TOTALE 43 32 11
%   74,42% 25,58%
TOT. UOMINI + DONNE 88 65 23
%   73,86% 26,14%

 

Come si può notare, gli specialisti puri del veloce si contano sulle dita di una mano, o poco più: Camporese, Pescosolido, Sanguinetti, Ocleppo e Pozzi tra gli uomini, Rita Grande e Mara Santangelo tra le ragazze. Alla lista potremmo aggiungere anche Cristiano Caratti e le adepte del serve&volley Golarsa e Ferrando, mai a segno in un torneo maggiore ma capaci di exploit considerevoli negli Slam.
La terra dunque ci seppellirà? Non è detto. Certo la situazione è piuttosto critica in campo maschile, dove il nostro miglior prospetto, Fabio Fognini, ha attitudini spiccatamente terraiole. Una programmazione piuttosto ambiziosa potrebbe condurlo ad importanti progressi anche sul rapido, o almeno è cio che gli/ci auguriamo, ma in ogni caso resta al momento un work in progress.
Le donne invece, certamente più lungimiranti e determinate, sono da tempo battitrici di strade meno provinciali, di più ampio respiro. L'ammirevole esempio di polivalenza portato da Silvia Farina ha prodotto un circolo virtuoso di sana emulazione, dal quale sono scaturite le eccellenze di Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. Ma se nel caso della “Schiavo” era noto da tempo il feeling con il duro ed il sintetico indoor, preferibilmente moscovita, sulla ventisettenne brindisina aleggiava qualche dubbio in più circa l'adattabilità ad ogni terreno.
Nata e cresciuta sulla terra battuta come qualsiasi promessa italica, i primi passi nel mondo professionistico li ha mossi con i piedi ben piantati sulla superficie d'elezione. Grazie ad un'ascesa graduale – temporaneamente fermata in gioventù da un'infezione di tifo... non tennistico, ovviamente – a partire dal 2004 Flavia ha conquistato 18 finali WTA, compilando un bilancio di 6-6 sulla terra e 2-4 sui campi veloci.
Il suo gioco però, imperniato sul rovescio bimane, piatto e filante, sembra fatto apposta per eccellere sul cemento. Inoltre, a partire da una rinnovata consapevolezza dei propri mezzi, il feeling con il campi duri è ulteriormente aumentato grazie ai progressi atletici e di copertura del campo, oltre ad una prima palla di servizio più incisiva. Pertanto, al di là dei numeri nudi e crudi, vale la pena di notare come le 12 finali rosse siano tutte maturate in tornei relativamente piccoli, di categoria Tier III o inferiore. Sul rapido invece la qualità sale drasticamente, a partire dalla vittoria a Los Angeles del luglio scorso, senza dubbio la migliore affermazione italiana di sempre per importanza dell'evento (Premier, eredi dei defunti Tier II), montepremi e campo di partecipazione. Del tutto equipollenti sono anche i secondi posti di L.A. e Zurigo 2008, senza dimenticare che in quest'ultimo si prese la soddisfazione di battere l'allora numero 1 mondiale Jankovic prima di essere fermata da Venus. E proprio una splendida vittoria in semifinale sulla maggiore delle Williams conferisce ulteriore lustro al trionfo di Bangkok 2007, l'altro centro pieno sul cemento.
Ma a livello ancora più alto? È presto detto. Nei tornei di categoria Tier I, ora scorporati in Mandatory Premier e Premier 5, l'unico piazzamento degno di nota ottenuto sul rosso sono i quarti a Roma 2006. Sul duro invece la “Penna” può vantare le semifinali a Cincinnati dell'estate scorsa – risultato che le ha consentito di infrangere il muro della top-10 – nonché i quarti a Toronto 2005 e, al coperto, a Zurigo '05 e Mosca '08, ottenendo in altri due casi lo scalpo della Venere nera.
Infine, anche negli Slam il curriculum della pugliese è decisamente sbilanciato a favore dei terreni veloci. Due quarti consecutivi all'US Open – l'ultimo impreziosito dall'entusiasmante rimonta sulla Zvonareva e dalla più che onorevole resa al cospetto di Serenona Williams – ed altrettanti ottavi di finale a Wimbledon, nel biennio 2005-2006. Per contro al Roland Garros vanta una sola apparizione al 4° turno, nel 2008, quando uscì per mano della Suarez Navarro tra mille rimpianti, subito dopo aver castigato Venus, ancora lei.
L'inizio di 2010, nonostante la brutta sconfitta di ieri con la Rezai, resta comunque il migliore della carriera della nostra numero 1: tra Auckland e Sydney ha battuto 3 tenniste tra le prime 20 al mondo (Schiavone, Stosur, Li), centrando una finale ed un quarto di finale. Insomma, dal bozzolo di giovane terraiola, trasferitasi armi e bagagli a Barcellona per irrobustire diritto e servizio, è ormai sbocciata una giocatrice universale, altrettanto solida e continua anche lontana dai campi rossi.
Meno atletica ed esplosiva delle Williams o delle tante valchirie seriali dell'est europeo, inferiore in tocco e variazioni rispetto all'amica-rivale Schiavone, l'evoluzione della Pennetta ha avuto una gestazione laboriosa, ma ormai la rotta è tracciata. Lei, Flavia, la sta già percorrendo al massimo delle forze.

 

Samuele Delpozzi

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