Atp Marsiglia

La tredicesima fatica di Bolelli

Simone battuto da Stakhovsky 63 36 64. Ora bisogna ripartire dai challenger. Il resoconto completo dei match di oggi e gli ultimi svuluppi della polemica Caujolle Murray. da Marsiglia, Christian Turba

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Nel match d’apertura sul campo centrale del Palais de Sports de Marseille il nostro Simone Bolelli, ritiratosi la scorsa settimana nelle qualificazioni di Rotterdam contro Sluiter, affrontava l’ucraino Sergiy Stakhovsky, numero 69 mondiale, con l’eventuale prospettiva di sfidare in ottavi lo svedese Robin Soderling, prima testa di serie dell’Open 13 e passato direttamente al secondo turno grazie a un bye.

Il primo set si conclude 6-3 per Stakhovsky e si gioca in un lampo: i due contendenti, infatti, non si risparmiano e tirano mazzate. Solo che, mentre il gioco dell’ucraino funziona in ogni sua componente, Bolelli riesce ad appoggiarsi solo sul servizio e va fuori giri ogni qualvolta cerchi di sostenere il ritmo del tennista di Kiev. Emblematico l’ultimo game del set, concluso con una risposta di rovescio sparata alle stelle e un facile dritto da metà campo affossato in rete.

Nel secondo set il 24 enne di Budrio cerca di variare il gioco, usando di più il back di rovescio e tentando di entrare nello scambio senza tirare subito: grazie a un ottima battuta, che controbilancia quella di Stakhovsky, riesce a tenere il servizio. Sul 2-1 in suo favore, uno scambio concluso con uno smash dopo una serie di dritti anomali, e una stupenda risposta in rovescio bloccato “ alla Becker” procurano al bolognese due palle break, annullate dall’ucraino con un aces e un servizio vincente: alla quarta palla utile, però, un maldestro tentativo di stop-volley da parte dell’ex numero 54 del mondo consegna a Bolelli il tanto agognato break, tenuto poi con un game solido al servizio e, finalmente, mostrando continuità da fondo. Stakhovsky perde la misura dei colpi a rimbalzo e il set si archivia sul 6-3 Bolelli.

Nel terzo i due procedono di pari passo fino al 5-4 per l’ucraino: qui Bolelli si fa sorprendere dal russo e va sotto 0-30, poi 15-40, con uno scambio, concluso dal 23enne allenato da Toth con un rovescio incrociato stretto, che evidenzia tutti gli attuali limiti di Simone nella mobilità. Finisce 6-3 3-6 6-4 per Stakhovsky: un vero peccato, perché il nostro, soprattutto dal secondo set, non ha affatto giocato male e ha saputo imporre le sue accelerazioni di dritto e rovescio, contro un giocatore a suo agio su campi indoor (avendo vinto il titolo a Zagabria nel 2008 e a San Pietroburgo nel 2009). Adesso le sconfitte consecutive diventano tredici (ironia della sorte, all’Open 13…): speriamo che almeno questo numero porti fortuna al bolognese e che la sua vera stagione possa iniziare da Dubai, settimana prossima.

Gli altri match dell’Open 13 di Marsiglia

Già detto dei nostri portacolori, vediamo di passare in rassegna gli altri match del martedì marsigliese. Nel match giocato in contemporanea a Stakhovsky-Bolelli, sul campo 1, l’ucraino Illya Marchenko , lucky loser delle qualificazioni, vinceva lo scontro con il belga Ruben Bemelmans, anch’egli qualificato, per 4-6 6-3 6-2, e ora affronterà il vincente della sfida Simon-Rochus. Se pensiamo che in questa parte di tabellone ci sarebbe potuto essere il nostro Stefano Galvani (sconfitto 6-7 6-1 6-7 dal francese Recouderc, poi eliminato da Bemelmans) ci viene un po’da morderci le mani.

Il match successivo a quello di Bolelli vedeva un derby transalpino tra il finalista dell’edizione 2009, Michael Llodra, e il numero 151 mondiale Edouard Roger-Vasselin, anticipo di un vero e proprio “French Day” (in campo anche Clement, Simon e Benneteau). I due, abbigliati esattamente nella stessa maniera (maglia rossa e pantaloncino bianco) hanno dato vita a un match equilibrato e ben giocato da entrambi. Nel primo set Llodra prendeva subito un break di vantaggio, ma il 26enne di Gennevilliers era bravo a recuperarlo sul 3-2. Si arrivava così al tie-break: qui il figlio di Christophe (semifinalista al Roland Garros 1983) riusciva a scardinare col passante lo schema serve-and-volley del suo connazionale e metteva in mostra un buon repertorio di palle corte, issandosi fino al 4-0. Il mancino di Parigi cercava di rimontare affidandosi alla sua consueta abilità a rete, ma non bastava: con un potente dritto lungo linea Roger-Vasselin si aggiudicava per 7-5 il tie-break. Un ottimo tie-break, in cui i due sfidanti davano vita a scambi pregevoli con una folta varietà di soluzioni.

Nel secondo set l’equilibrio si rompeva sul 4-3 Llodra: sul 15-30, Roger Vasselin si precipitava a rete, ma si scomponeva e buttava in corridoio una facile volée di rovescio. Nel punto seguente, il 29enne allenato da Laurent Raymond trovava un buon passante e strappava il servizio all’avversario, chiudendo il set sul 6-3. Il terzo set vedeva Llodra imporre il suo stupendo serve-and-volley, specialmente con la volée di rovescio: l’attuale numero 79 del mondo, aiutato anche da un dritto in giornata di grazia, operava il break sul 3-3 e chiudeva il suo servizio finale a 0, guadagnandosi così il diritto di sfidare il cipriota Marcos Baghdatis nel secondo turno.

Successivamente, un altro francese scendeva in campo: si trattava del bressano Julien Benneteau, opposto al ginevrino Stephane Bohli, numero 143 del mondo, in una partita tra due tennisti che giocano quasi in fotocopia. Infatti il match si giocava su due tie-break, in cui la maggiore esperienza dell’ottava testa di serie del torneo veniva fuori: una volée messa in rete dal biondo svizzero, giocatore più che altro da Challenger, gli consegnava l’accesso al secondo turno contro il connazionale Florent Serra.

Ma il match più atteso della giornata opponeva il nizzardo Gilles Simon, al rientro ufficiale nel circuito dopo Parigi- Bercy, al minore dei fratelli Rochus, Olivier. Il 29enne belga, ora n. 58 del mondo ma in passato numero 24, ha confermato la su fama di “ammazza-grandi” (molti ricorderanno le sue 3 vittorie con Marat Safin, infliggendo all’ex numero 6 del mondo un 7-5 6-2 che non lascia adito a discussioni. Rochus è apparso fin da subito in palla, e ha fatto valere la sua tecnica e la sua abilità nel variare colpi piatti e in back, contro un Simon probabilmente ancora non sicuro, che si limitava a ribattere i colpi dell’avversario. Preso il break al primo game, il belga si è però stancato con l’andare del set (tanto da ansimare ad ogni colpo giocato)e ha subito il ritorno di un Simon finalmente più propositivo. Ma, sul 5 pari, un game lunghissimo ha risvegliato il 29enne di Namur, che dopo numerose palle break ha ripreso il break di vantaggio. A nulla sono serviti i numerosi “Gilou!Gilou!” intonati dal pubblico provenzale: Rochus ha chiuso il primo set sul 7-5.

La conquista del set ha caricato il “piccolo” belga, che ha aumentato ancora di più la frequenza dei suoi attacchi, sballottando il suo avversario da ogni parte del campo con il suo ottimo rovescio, piatto o in back, per poi chiudere con delle botte di dritto. Per non farsi mancare niente, poi, Rochus ha sfoderato anche le sue doti difensive: un passante in corsa, accompagnato da un urlo agghiacciante, gli ha permesso di ottenere il doppio break (3-0). Simon ha avuto un flebile ritorno di fiamma strappando un servizio all’avversario, ma a nulla è servito perché Olivier ha ripreso il suo servizio e ha poi chiuso 6-2, gelando gli spettatori e probabilmente anche il direttore Jean Francois Caujolle, che contava su di lui per richiamare più pubblico. Rochus, che al prossimo turno affronterà l’ucraino Marchenko, ha confermato in conferenza stampa di sentirsi a suo agio con i giocatori più forti, perché “ quanto entro in campo non ho nulla da perdere e posso fare l’exploit, mentre giocando con il numero 150 del mondo sento la pressione su di me”

Contemporaneamente, sul campo 1, il kazako Denis Istomin si scontrava con l’ennesimo transalpino, il coloured Josselin Ouanna, ripescato all’ultimo momento dopo che il belga Christophe Rochus aveva dichiarato forfait a causa del mal di schiena. Anche questo match è stato lottato e si è concluso al terzo set: a spuntarla è stato il ragazzone (193 cm) di Tours, che tranne un passaggio a vuoto nella seconda frazione ha sempre tenuto in pugno le redini del gioco. Ouanna, che l’anno scorso al Roland Garros batté Marat Safin, si cimenterà ora in un derby “afro-francese” con il favorito numero 2 Jo Wilfried Tsonga.

Risultati
Michael Llodra (Fra) b Edouard Roger-Vasselin(Fra) 6-7 6-3 6-4
Julien Benneteau (Fra) Stephane Bohli (Sui) 7-6 (5) 7-6 (3)
Josselin Ouanna (Fra) Denis Istomin (Kaz) 6-4 1-6 6-3
Olivier Rochus (Bel) –Gilles Simon (Fra) 7-5 6-2

I doppi
Giornata intensa anche per il tabellone di doppio, con 4 incontri in programma. Si segnalano, tra gli altri, la vittoria delle teste di serie n. 1, l’austriaco Julien Knowle e lo svedese Robert Lindstedt, e l’exploit dei gemelli thailandesi Ratiwatana, Sanchai e Sonchat, vincitori del recente challenger di Heilbronn, che hanno estromesso al tie-break decisivo gli idoli di casa David Guez e Florent Serra.

Ecco i risultati:
Julian Knowle (Aut)-Robert Lindstedt (Swe) (n. 1) b Thierry Ascione (Fra)-Marcos Baghdatis (Cyp) 6-4 7-6 (3)
Sanchai Ratiwatana-Sonchat Ratiwatana (Tha) b D. Guez-F. Serra (Fra) 4-6 6-2 10-8
Rik De Voest (Rsa)-Aisam-Ul-Haq Qureshi (Pak) b Paterne Mamata- Gael Monfils (Fra) 6-1 6-4
Sergiy Stakhovsky (Ukr(-Rogier Wassen (Ned) b Josselin Ouanna-Edouard Roger-Vasselin (Fra) 6-3 6-4

Il programma di domani
Campo centrale
Ore 11: Rohan Bopanna (Ind)-Jeff coetzee (Rsa) / Christophe e Olivier Rochus (Bel)
Non prima delle 12.00: Tommy Ribredo (Esp-4) – Mischa Zverev (Ger)
Non prima delle 14.00: Julien Benneteau (Fra)- Florent Serra (Fra)
Segue: Michael Llodra (Fra) /Marcos Baghdatis (Cyp)
Non prima delle 18.45: Josselin Ouanna (Fra) –Jo Wilfried Tsonga (Fra)
Segue: Guillaume Rufin (Fra)- Mikhail Youzhny (Rus)

Campo numero 1:
Ore 15.00: Rik De Voest (Rsa)- Aisam-Ul-Haq- Qureshi (Pak)/ Arnaud Clement –Nicolas Mahut (Fra)
Segue: Jan Hayek (Cze) –Yannick Mertens (Bel)
Segue: Sergiy Stakhovsky (Ukr)-Rogier Wassen (Ned) /Julien Benneteau-Michael Llodra (Fra)

Caujolle-Murray Atto secondo
Intanto c’è una novità nell’annosa questione che oppone lo scozzese Andy Murray e Jean francois Caujolle, direttore dell’Open 13. Secondo quanto riportato dalla “Montreal Gazette” l’Atp ha preso le difese del numero 4 mondiale, insistendo sul fatto che era suo diritto disiscriversi dal tabellone dell’Open 13, del quale doveva essere prima testa di serie. L’organizzazione ha altresì affermato che non ci sono le condizioni per sospendere Murray dal circuito, come il patron del torneo provenzale avrebbe auspicato, intervistato dal Daily Express; va detto, però, che Caujolle aveva immediatamente negato di volere la sospensione , ma di essere solo dispiaciuto per il forfait tardivo e apparentemente immotivato del vincitore dell’Open 13 nel 2008.

Christian Turba

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