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Classifiche e polemiche

Djokovic N° 2?
No, meglio 3!

Secondo la classifica Atp, Djokovic è il secondo più forte giocatore del mondo. Ma da un'analisi comparata dei risultati ottenuti dai primi quattro del ranking negli ultimi 14 mesi, sembrerebbe proprio di no..Enzo Cherici

Djokovic & Sergio Tacchini

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Quello conquistato a Dubai in una partita a dir poco difficile è il suo 17° titolo Atp.

Niente male davvero, se si considera che parliamo di un giocatore non ancora 23enne, già vincitore di uno Slam (Australian Open 2008), una Masters Cup (Shangai 2008) e 5 Masters 1000 (Miami e Canada 2007, Indian Wells e Roma 2008, Parigi Bercy 2009). Siamo quindi in presenza di un campione? Senza alcun dubbio. Ma si tratta anche del secondo più forte giocatore del mondo, come sembrerebbe testimoniare l'attuale ranking Atp?


Per la verità, non tutti ne sono convinti. Anzi, in un commento sul nostro sito qualcuno è arrivato a definirlo – a mio avviso esagerando – il più scarso numero 2 di sempre. A parte il fatto che ci sono addirittura stati dei numeri 1 probabilmente meno forti di Djokjovic (Moya e Ferrero i primi nomi che mi vengono in mente), ma vi sono certamente stati dei numeri 2 che non avevano neanche un'unghia della classe del serbo (Corretja e Norman, tanto per citarne un paio).


Il problema, però, non è tanto quello di mettere a confronto Nole con i numeri 1 o 2 del passato, quanto quello di rispondere alla domanda che ci siamo posti poc'anzi: attualmente, vale il secondo posto del ranking? Siccome non voglio nascondermi, confesso di fare una certa fatica ad associare la figura di Djokovic a quella del secondo più forte giocatore del mondo. E della cosa sono il primo ad essere sorpreso, dal momento che già dall'eccezionale estate del 2007 pronosticavo a questo giocatore (una volta di più sbagliando) un futuro da dominatore.
Quando lo scorso anno intervistai per il nostro sito Raffaella Reggi, le chiesi fra l'altro cosa diavolo stesse capitando a Nole. I motivi della sua involuzione, evidente già da allora. La risposta dell'attuale commentatrice di Sky fu netta: “A differenza di un Nadal o dello stesso Murray, gli è mancato un importante salto di qualità a livello tecnico. Nadal ogni anno c’ha fatto vedere progressi tecnici importanti. Penso al servizio, al rovescio, al gioco di volo. Murray è cresciuto tanto anche fisicamente. Djokovic è rimasto un po’ fermo. E a questi livelli queste cose contano, perché poi gli avversari ti prendono le misure e tutto diventa più difficile. Anche a livello di testa mi sembra abbia un atteggiamento meno positivo e propositivo rispetto a un anno fa”. Eravamo nell'aprile 2008, sono passati 10 mesi, la classifica è addirittura migliorata, ma il gioco di Nole sembra sempre fermo ad allora.

Il primo dei problemi di Nole, se vogliamo, non è neanche di carattere tecnico, ma riguarda la sua programmazione. Il giovanotto gioca troppo. Ben 97 match nel solo 2009 (78-19 il suo record), contro i 73 di Federer (62-11), gli 82 del malconcio Nadal (68-14) e i 77 di Murray (65-12). Tralasciando Nadal – il solo che senza i noti problemi fisici si sarebbe forse avvicinato alla sua quota – direi che 24 partite più di Federer e 20 più di Murray, sono decisamente troppe.
Il ragazzo poi perde troppo. Tra i primi quattro della classifica, è quello che ha perso più match sia in numero che in percentuale: 19/97 equivale infatti al 19,5% (contro il 15% di Federer, il 15,5 di Murray e il 17 di Nadal).
Ma il dato a mio avviso più significativo, riguarda l'analisi delle sconfitte. E qui scopriamo che, rispetto agli altri top four, Djokovic perde molte più partite che non dovrebbe perdere. Se esaminiamo infatti il ranking medio dei giocatori che hanno battuto il serbo nel 2009 e in questo scorcio di 2010, abbiamo un risultato di 14,33 (Gulbis 53, Nieminen 40, Roddick 9, Tsonga 12, Nadal 1, Ferrer 12, Roddick 7, Murray 4, Nadal 1, Nadal 1, Nadal 1, Kohlschreiber 31, Haas 41, Haas 34, Roddick 5, Federer 1, Federer 1, Davydenko 8, Soderling 9, Tsonga 10 e Youzhny 20).
Facendo lo stesso giochino con gli altri tre big, scopriamo che gli avversari che hanno battuto Federer hanno un ranking medio di 9,08 (e il risultato sarebbe uno scintillante 5,45 senza lo scivolone di Parigi Bercy con Benneteau); addirittura 7,56 quelli di Nadal, nonostante tutti i problemi fisici accusati lo scorso anno dal maiorchino (6,4 senza la famosa sconfitta con Soderling al Roland Garros); 12,28 la classifica media dei giustizieri di Murray.
Insomma, la giornata storta nel corso di un anno e passa ci può stare, ci mancherebbe altro. Ma nel caso di Djokovic le giornatacce sono state decisamente troppe, avendo egli perso contro ben 8 giocatori non compresi tra i primi dieci (e spesso molto lontani dai top ten). Federer ha perso soltanto contro 2 giocatori non compresi fra i primo dieci: Wawrinka (16) e il già citato Benneteau (49). Nadal neanche nel suo momento peggiore ha perso partite con giocatori troppo indietro in classifica, solo con 3 non compresi fra i primi dieci: Monfils (13), Soderling (25) e Cilic (15). Murray è quello che si è avvicinato di più al rendimento di Djokovic, avendo dato via libera a 6 giocatori fuori dai primi dieci: Verdasco (15), Monaco (58), Gonzalez (12), Cilic (17), Stepanek (14) e Tipsarevic (39).
E allora torniamo a Raffaella Reggi e alla sua affermazione iniziale: Djokovic s'è fermato dal punto di vista tecnico. Peggio: è regredito. Il famoso rovescio lungolinea, che lasciava immobili gli avversari nel biennio 2007/2008, si vede sempre meno. Il servizio, come stiamo vedendo anche in questi giorni a Dubai, s'è volandrizzato. Il dritto è meno falloso – dal momento che la palla rimane sul piatto corde una frazione di secondo in più rispetto al passato – ma molto meno incisivo. Insomma, Nole è sempre un campione e che vincerà ancora per diversi anni. Ad averne! Ma forse non quel Campione – con la C maiuscola – che mi aspettavo di poter ammirare.

Conclusioni? Niente di scientifico naturalmente, ma – con tutto il rispetto per il computer dell'Atp – credo proprio che il buon Nole si sia ritrovato numero 2 per avere sfruttato (e neanche troppo bene) i guai fisici di Nadal e il non eccezionale 2009 (per certi versi simile al suo) di Murray. Insomma, numero 4 sicuro, 3 forse, 2 proprio no.

 

Djokovic & Sergio Tacchini: linea FLAME

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Enzo Cherici

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