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08/09/2010 12:37 CEST - Rassegna Stampa del 8 Settembre 2010

Schiavone, che peccato. In semifinale va Venus (Rossi), Schiavone, che peccato! (Marianantoni), La Wozniacki vince la sfida delle Barbie Bionde (Zanni), Papà Williams apre un'accademia per soli neri (Lombardo), Federer teme Soderling (Semeraro)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi


Schiavone, che peccato. In semifinale va Venus

Paolo Rossi, la repubblica.it del 8.09.10


Non era solo un sogno immaginario. Francesca Schiavone c'è andata vicina, al suo desiderio. Aveva ragione nel dire, nel sostenere di sentirsi pronta ad un nuovo exploit, dopo le meraviglie del Roland Garros. Quanto ha fatto patire l'amata (dagli americani e non solo) Venus, la sorellona di Serena Williams. Quanto ha giocato alla pari, da top del mondo. Quanto ha sfiorato quella semifinale che nessuna italiana raggiunge da ottant'anni.
Peccato. Peccato e ancora peccato. Solo i dettagli hanno spostato l'equilibrio. Centimetri. Forse millimetri, quelli del rimbalzo di alcuni colpi, finiti fuori di pochissimo. "Venus gioca bene i momenti importanti" aveva anticipato Francesca. Anche qui, purtroppo, aveva ragione: negli scambi topici ha prevalso l'americana. Esperienza? Sfortuna? Destino? Resta il rammarico di quel dritto nel tie-break, uscito per un niente: si era sul 5-4 per l'azzurra. Identico rammarico per altre analoghe occasioni, che avrebbero influenzato il match.
Gli applausi finali forse sono stati ancora più amari, conoscendo il carattere della Schiavone. Gli americani hanno apprezzato il suo gioco, il suo coraggio. E' lei che ha cercato di cambiare la partita, con una lettura creativa degli scambi, alternando potenza e rotazioni, andando a prendersi il punto a rete. Venus? Ha fatto il suo dovere. Bella nel suo tubino elastico e attillato, fucsia e pieno di lustrini e paillettes. All'inizio sembrava più interessata ad aggiustarsi il look, quasi seccata, infastidita dal doversi piegare sulle ginocchia per rispondere ai colpi della nostra Francesca. Pensava, Venus, di aver risolto subito la pratica, involandosi - nel primo set - sul 4-2. Invece ha dovuto suo malgrado incassare il ritorno dell'azzurra, concentrarsi per non uscire dalla partita. Evitare che la sua avversaria si gasasse. E' stata costretta, Venus, a giocare con umiltà. Non sprecare i colpi. Nonostante i suoi servizi: si è vista ritornare la pallina nel proprio campo, nonostante la sua velocità di esecuzione (circa duecento chilometri orari), si è vista attaccata da una rivale che le rendeva sì una ventina di centimetri ma che ha messo in moto tutta la sua esplosività.

L'epilogo del primo set (il 7-5 del tie-break) ha aiutato la Williams, soprattutto moralemente: l'americana ha acquisito fiducia, la Schiavone ha perso preziose energie mentali. In una partita del genere, del massimo livello, non si possono regalare passaggi a vuoto, cali nervosi, e Francesca ha pagato il prezzo con un break iniziale - nel secondo set - che l'ha portata indietro a 1-4. Non s'è persa d'animo neppure qui, capace di riportarsi sotto fino al 3-4, 30-30, ma incapace (sempre per una questione di centimetri) di fare pari. Sul 3-5 chiunque avrebbe mollato, ma non la "Schiavo": due palle break, subito sfruttate, e via al cambio campo della speranza, sul 4-5. Speranza è rimasta, però: Venus ha saputo gestire meglio gli scambi ed imporsi, in un'ora e cinquantaquattro minuti di gioco. Onore a Francesca che, smaltita la delusione, potrà rivalersi con la famiglia Williams a novembre, nella finale di Fed Cup.

TUTTO FACILE PER NADAL - Tutto facile, nel torneo maschile, per Rafa Nadal. Il numero 1, opposto al connazionale Feliciano Lopez (n.23), ha vinto facilmente in tre set (6-3 6-4 6-4). Spagnolo e mancino sarà anche il prossimo avversario nei quarti di Nadal, che avrà di fronte Fernando Verdasco (n.8). Quest'ultimo si e' aggiudicato l'altro derby spagnolo della giornata battendo David Ferrer (n.10) al tie break del quinto set dopo quattro ore e 23 minuti: 5-7 6-7 (8) 6-3 6-3 7-6 (4). Verdasco ha rimontato due set di svantaggio ed anche nel tie break decisivo era sotto 4-1 prima di infilare sette punti consecutivi, l'ultimo con un incredibile recupero su una stop volley incrociata del rivale. Comunque vada la Spagna si è già assicurata un semifinalista. Si è qualificato ai quarti anche Mikhail Youznhy (n.12), che ha eliminato un altro spagnolo, Tommy Robredo, in quattro set: 7-5 6-2 4-6 6-4. Il russo ora affronterà Stanislas Wawrinka (n.25), che ha battuto l'ultimo tennista di casa ancora in corsa, Sam Querrey (n.20), dopo una battaglia di cinque set durata quattro ore e mezza: 7-6 (9) 6-7 (5) 7-5 4-6 6-4. Per lo svizzero, protagonista al terzo turno dell'eliminazione di Andy Murray (n.4), si tratta del primo quarto di finale in carriera in uno Slam.


Schiavone, che peccato! Venus spegne il sogno

Luca Marianantoni, la gazzetta.it del 8.09.10

L'ostacolo Venus Williams si rivela ancora una volta insormontabile e il sogno di Francesca Schiavone di ripetere le eroiche imprese del Roland Garros svanisce proprio sul filo di lana. Il tabellone dice 7-6 6-4 Williams, ma l'azzurra ha comunque lasciato il campo dando il cento per cento di se stessa. E' un testa a testa stupendo quello tra la leonessa milanese e la gazzella statunitense, un testa a testa disturbato dal vento, ma giocato da entrambe con grande coraggio.
Battaglia — Franci liscia la prima palla per la tensione, poi annulla con saggezza tre palle break, ma commette due doppi falli che le costano il game d'apertura. La reazione però è imminente e il vento condanna ancora una volta chi batte alla destra dell'arbitro. La Schiavo è un portento, cerca il dritto di Venus, va a rete in contro tempo e sale 2-1. Ma l'americana non sta certo a guardare; sebbene serva al 60% e metta dentro appena 3 ace, il suo servizio è pesante. L'azzurra cede ancora una volta la battuta e si trova sotto 2-4. Ma nel momento di stringere Francesca c'è. Con il top spin tiene a bada Venus che fa fatica e subisce tre giochi consecutivi. Ora Francesca comanda 5-4, sale 6-5 e Venus è costretta ad arrampicarsi al tie break. Il momento chiave del match è forse questo, quando Franci da 0-4 si riporta sul 4 pari. Qui le esce un dritto dal centro verso destra di due centimetri. E poco dopo un rovescio in lunghezza. Sono i punti che potevano cambiare la partita e che invece danno il primo set all'americana. Sembra tutto finito quando Venus è lesta a portarsi avanti 4-1. Ma Francesca è ancora lì. La sua voglia di vincere è irrefrenabile. L'azzurra risponde benissimo alle fucilate della statunitense, recupera il break, poi va ancora sotto 3-5 ma rialza la testa arrivando a servire sul 4-5 per prolungare la gara. Venus risponde con i piedi ben dentro al campo e prima dello scadere della seconda ora di gioco mette a segno il punto della vittoria chiudendo al primo match point utile.
"prima o poi la battero'" — "Non ho avuto - ha raccontato Francesca - una buona partenza perchè se fosse stato così mi sarei trovata avanti 3-0. Ho dato tutto e quando uno da tutto va sempre bene, sia che uno perda al secondo turno che nei quarti. Ho fatto di tutto per vincere e credo di aver retto il confronto su tutti i fronti. Ho sbagliato quelle due palle nel tie break di qualche centimetro e mi sono usciti un paio di slice che forse non avrei dovuto tirare. La mia carriera però non finisce con questa sconfitta, avrò ancora tante occasioni per dimostrare che posso fare ancora meglio. Sono dispiaciuta del risultato finale ma contenta di come sono stata in campo, di come sono riuscita a complicarle la partita. Prima o poi troverò il modo di batterla. Lei è una grande atleta, ha servito bene ed è stata lucidissima nei momenti importi che sono stati il tie break del primo set e l'ultimo game del secondo. Negli ultimi mesi ho acquistato sicurezza, continuità, fiducia e ho chiuso questo torneo avendo avuto chance di vincerlo. Che voto do al mio torneo? Un sei e mezzo sette, devo fare meglio, posso fare meglio, posso arrivare a otto, nove". In semifinale Venus Williams troverà la campionessa uscente Kim Clijsters che ha faticato tre set per avere la meglio dell'australiana Samantha Stosur. La belga ha vinto per 6-4 5-7 6-3, lasciando dunque sul campo il primo set del torneo. Kim e Venus hanno vinto questo torneo due volte a testa, la belga nel 2005 e 2009, Venus nel 2000 e 2001. Oggi ultimi due quarti di finale. Nel pomeriggio newyorkese Zvonareva-Kanepi e in serata Wozniacki-Cibulkova.

Ciclone nadal — Intanto nel maschile Rafael Nadal, sceso in campo alle 11 di sera passate, ha comodamente superato in tre set (6-3 6-4 6-4) il connazionale Feliciano Lopez il cui tennis brillante ma leggero nulla ha potuto contro la potenza del maiorchino che giunge ai quarti senza ancora aver perduto il servizio (oggi 4 palle break annullate su 4). La gara, conclusa alle ore 1.16 della notte, non ha infranto il record che appartiene al match tra Wilander e Pernfors del 1993 concluso alle 2.26 della notte. Rafa affronterà nei quarti ancora uno spagnolo, Fernando Verdasco, uscito vittorioso da una maratona interminabile contro David Ferrer (5-7 6-7 6-3 6-3 7-6). Dopo aver perduto i primi due set, Verdasco ha operato una rimonta prodigiosa conclusa al tie break del quinto set dopo oltre 4 ore di gioco. Qui Ferrer si è trovato avanti 4-1 ma ha fallito gli ultimi punti. Sul match point Ferrer si è avventato a rete ma Verdasco lo ha trafitto con un dritto passato esternamente al paletto che regge la rete.
Youzhny e Wawrinka avanti — Nell'altro quarto si sono qualificati Youzhny e Wawrinka. Il russo Mikhail Youzhny si è qualificato per i quarti di finale dell'Open degli Stati Uniti battendo in quattro set (7-5 6-2 4-6 6-4) lo spagnolo Tommy Robredo. Il match è sempre stato nelle solide mani del 28enne moscovita che si è distratto soltanto nel corso del terzo set quando ha lasciato l'iniziativa all'iberico la cui scheda annota 7 presenze agli ottavi in 10 partecipazioni a Flushing Meadows. Youzhny, che in questo torneo vanta anche una semifinale quando nel 2006 riuscì addirittura a estromettere niente meno che Rafael Nadal, giocherà nei quarti contro lo svizzero Stanislas Wawrinka, che ha impiegato 4 ore e 28 minuti per domare il pivot americano Sam Querrey. La gara è sempre stata in equilibrio, soprattutto nei primi due set terminati al tie break: Querrey ha mancato un set point nel primo set che è andato a Wawrinka (11 punti a 9), lo svizzero ha mancato quattro set point nel secondo che invece è andato a Querrey (7 punti a 5). Poi Wawrinka ha evitato il terzo tie break consecutivo vincendo il terzo set per 7-5 ma nel quarto è andato sotto e lo ha ceduto per 6-4. Nel quinto infine break decisivo nel decimo game con Wawrinka che chiudeva al secondo match point utile. Domani primi quarti di finale maschili. Nel pomeriggio Djokovic contro Monfils e la sera l'attesissimo Federer-Soderling.

La Wozniacki vince la sfida delle Barbie Bionde

Roberto Zanni, il corriere dello sport del 8.09.10

Lunedì di aspiranti Ken in tribuna, ma anche davanti alla tiv , ce n'erano tanti: tutti volevano vedere le due Barbie. Bionde, belle, un glamour senza uguali, ma con la racchetta adesso non c'è storia. Caroline sarà sì una Barbie, ma quando scende in campo picchia talmente forte da far sparire i gridolini di Maria. Un cammino da vera numero 1, quello di Caroline Wozniacki che oggi, nei quarti di finale degli US Open, dovrà vedersela con una bambolina , la piccola Dominika Cibulkova, slovacca di appena 161 centimetri (16 in meno della sua avversaria) nel mondo delle valchirie del tennis, un'altra Barbie, ma in miniatura. Maria Sharapova invece si consolerà con il suo Ken, la guardia dei Lakers Sasha Vujacic, dopo aver tradito i bookmakers che, all'inizio di questo ultimo Slam 2010, la vedevano dietro solo a Kim Clijsters, davanti anche alla Wozniacki. INARRESTABILE - Non erano in pochi quelli che non credevano alla Wozniacki numero 1 del tabellone per l'assenza di Serena Williams, nonostante i conti parlassero chiaro: se dovesse aggiudicarsi il primo Slam della carriera, la danese infatti arriverà anche sul tetto del mondo del tennis. In finale a Flushing Meadows nel 2009, persa poi contro la Clijsters, la Wozniacki finora è stata inarrestabile, addirittura prima della sfida con la Sharapova, vincitrice qui nel 2006, aveva perso appena tre giochi in altrettanti incontri. Poi lunedì è arrivato il perentorio 6-3 6-4, senza scampo per la russa, a suggellare un periodo di forma da regina: dal dopo Wimbledon infatti Caroline ha un bilancio di 15 successi contro una sola sconfitta. Quest'anno ha conquistato quattro tornei e ha un bonus da un milione di dollari da aggiungere al premio dii ,7 milioni se riuscirà ad aggiudicarsi gli US Open. «o giocato un buon tennis - ha detto sor ridendo dopo il derby delle Barbie - l'ho costretta a commettere parecchi errori. Mi sentivo davvero bene». Sicura, tranquilla e con la strada apertissima verso la finale: se batterà la Cibulkova, l'ultimo ostacolo prima dell'atto conclusivo sarà la vincente tra la russa Zvonareva (testa di serie n. 7) e l'estone Kanepi (31). Un cammino molto pi tranquillo rispetto alla parte dalla quale arriverà l'altra finali- sta. CRESCITA- «Penso di essere migliorata molto - ha spiegato la ventenne di Odense - e non solo fisicamente, perchè adesso credo molto di pi in me stessa: so che posso riuscirci. Il mio tennis è cresciuto, quando affronto una avversaria adesso so che ho la possibilità di battere chiunque. Sono scesa in campo contro la Sharapova cosciente che avrei potuto vincere, sapevo che avrebbe cercato di attaccarmifin dall'inizio, sapevo che avrebbe provato a essere aggressiva e che avrei dovuto lottare su ogni punto, ma sapevo anche che non sarebbe andata lontano». SEXY CAROLNE - Se Venus ha fatto dire a John McEnroe che il suo completo «distrae», a Flushing Meadows la battaglia per la mise pi sexy continua e non poteva escludere la bella Caroline, che ha esibito un vestitino così corto che a malapena copriva gli shorts gialli (mostrati completamente quando è caduta a terra dopo uno scambio con la Sharapova). «Penso che questo completo sia molto carino - ha detto ammiccante, con unghia smaltate dello stesso colore - e sono sicura che adesso avrò molti più fan di sesso maschile. Sono fortunata ad avere la mia propria linea, la indosso solo io e nessun'altra atleta. Per me è importante sentirmi bene in campo, ma anche avere un bel look: così posso concentrarmi sul tennis al cento per cento». Il pubblico deliziato dal completino di Caroline: «Un bel look mi aiuta a essere concentrata sul gioco»

Papà Williams apre un'accademia per soli neri

Marco Lombardo, il giornale del 8.09.10

Dopo Venus e Serena, mister Richard vuole creare altri campioni: «Ma non bianchi perché li odio» Marco Lombardo Il problema per Francesca Schiavone è stato quello di essere del colore sbagliato. Certo, c'era Venus Williams dall'altra parte della rete nella notte italiana del tennis, ma soprattutto c'era papà Richard sugli spalti. Cioèl'uomo che ha teleguidato la carnera dei due suoi fenomeni - Serena un po' pi di Venus - con un unico obbiettivo: la rivincita. Francesca ha lottato contro prono. stico in un quarto di finale che ha fatte comunque storia, perché mai un'italiana si è trovata così in alto negli UsOpen con uno Slam già in bacheca. E per Francesca, dopo l'incredibile trionfo al Roland Garros, tutto quelle che viene è solo una gioia in pi . Ma la battaglia delle trentenni che ha acceso il campo centrale di Flushing Meadows, aveva un motivo in pi per Richard Williams, non a caso nello stadio dedicato ad Arthur Ashe. «Perché il tennis è uno sport razzista che odiai neri. Così com'è vero che io odio i bianchi». Insomma, questo è l'uomo che ha cambiato il tennis femminile, l'uomo che tutti salutano in giro per i tornei del mondo, l'uomo a cui tutti chiedono un autografo o un parere ricevendo in cambio un sorriso sinistro. Questo è il papà di Venus (e di Serena), a cui non è bastato uscire dal ghetto per costruirsi - attraverso i suoi sacrifici e il talento delle figlie - un futuro tranquillo da colore con il conto in banca dorato. E diventare l'orgoglio di un'America che grazie a loro, i ricchi e neri, cerca di cancellare il suo eterno senso di colpa. No, a Richard Williams non è bastato, se è vero che ancora oggi lui dice «sono nato in America per caso, ma non mi sento americano», ma soprattutto che ancora adesso vede il mondo diviso in bianco e nero. E dove gioca lui il bianco perde sempre. Così ecco, quando non c'è Serena va avanti Venus, e Francesca Schiavo- ne sa quanto è dura imbattersi in una di loro, visto che prima di stanotte ci aveva perso sette volte su sette. E soprattutto ecco perché Richard, adesso che le due figlie vanno verso la pensione tennistica, ha in testa un'altra idea meravigliosa: «Si può diventare buoni solo se c'è un sistema alle tue spalle, e non davanti a te. Un sistema che spesso ti ostacola e ti impedisce di diventare qualcuno. Le istituzioni che potrebbero aiutare i neri si rifiutano di farlo, penso che spingano per tenerci lontani dal tennis». E appunto allora l'idea è questa: prendere un terreno in Texas - «100 acri dovrebbero bastare» - e costruirci sopra un'accademia del tennis solo per i neri. «Perché se tu giri mille accademie negli Stati Uniti, quanti atleti neri troverai? Semplicemente non ci sono perché non li vogliono. Non è che ci disprezzano, semplicemente non vogliono che nasca una nuova Venus o una nuova Serena». Forse è così, chi vince troppo dà fastidio, e le Williams - nere o bianche che siano - non piacciono a tutti. Ma di pi a molti non piace uno come Richard, e non è una questione di razza, anche se a lui il sospetto non verrà mai. E vero, ha regalato alle figlie una vita che andrà oltre la rete. Ma se davvero un giorno nascerà un'accademia Williams fatta per un colore solo, Richard scoprirà forse di aver preso la strada sbagliata. Perché alla fine di tutto si ritroverà di nuovo chiuso in un ghetto.

Federer teme Soderling «La fidanzata l'ha calmato»

Stefano Semeraro, la stampa del 8.09.10

Negli spogliatoi, prima di uscire per battere Melzer, ha urlato come gli capita quando è carico, tonico, pieno di energia. a stretto mani e ridacchiato, Federer. «Cosa è cambiato quest'anno per me a New York? Che non sono il n.1,..ma la gente mi riconosce e applaude ancora di pi . Sarà per tutte quelle mie foto sulle macchine del torneo che circolano per Manhattan...». Non ha giocato (ancora) ai livelli alieni a cui solo lui può arrivare, ma negli ottavi la fortuna ha aiutato il suo ottimismo: due nastri decisivi nel tiebreak del secondo set, e via, gli si è aperta la strada per l'ennesimo quarto di finale della sua carriera, il 26esimo consecutivo. Su questo asfalto Federer ha vinto cinque volte, giocato sei volte in finale. Il prossimo avversario per ha la faccia di un ba-bau, di un bogie-man, dell'uomo che ammazza i giganti, di Robin Soderling, il vikingo dal dritto contundente. L'anno scorso lo svedese, a Parigi, Nadal e perse proprio contro Federer in finale, quest'anno ha rovesciato la vittoria sul Genio, sconfitta con Rafa nel big-match. Roger con Soderling l'ha spuntata 12 volte su 13, ma l'ultimo rendez-vous se lo ricorda bene: «Abbiamo giocato sulla terra, con la pioggia: le peggiori condizioni possibili pèr un match di tennis. Non voglio cercare scuse, ma non era facile». Trattasi di remake: l'anno scorso Federer, nei quarti, trovò proprio gli occhi di ghiaccio di Robin, e non si fece fulminare: «Robin è migliorato molto nell'ultimo anno», ammette Federer. «Sul campo adesso è pi tranquillo, forse è stata la sua ragazza a calmarlo. E successo anche a me: a 20 anni ho capito che se stavo quieto in campo, era meglio per il mio tennis. Per quanto mi riguarda dovrò giocare meglio di quanto ho fatto fino ad ora. Ma contro Soderling ho vinto 12 volte: ripetermi dipende solo da me».
 

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La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

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5 Settembre 1990

Pete Sampras mette fine alla campagna di Ivan Lendl per il record di nove finali consecutive agli US Open con un 6-4 7-6 3-6 4-6 6-2 nei quarti di finale.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker