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28/12/2010 22:43 CEST - IL RACCONTO

Quelli che...l'erba è per le mucche!

TENNIS - Il profumo inebriante dell’erba a Giugno ricorda agli escursionisti le vacanze estive, ai fan del tennis Wimbledon, a qualche tennista causa allergie varie. Lendl ne era refrattario e mai riuscì a domare i Championships, nonostante le abbia provate tutte e giocato due finali, saltando persino un'edizione del Roland Garros. A Nadal, al contrario, l'erba londinese sembra regalare ormai benefici effluvi…Enos Mantoani

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C’è chi è nato per vincere sull’erba di Wimbledon e chi, pur essendo un campione, per quanto lo voglia e per quanto faccia non ci riuscirà mai.

Martina Navratilova non aveva mai messo piede sull’erba prima del suo debutto a Wimbledon nel 1973. Nonostante si fosse formata nei lenti campi in terra della Cecoslovacchia, lei era fatta per la superficie verde. Il suo tocco e il suo serve and volley hanno trovato il loro naturale palcoscenico a Wimbledon dove vinse 9 titoli in singolare e fece la sua ultima finale a 37 anni suonati perdendo da Conchita Martinez, un’altra tennista che aveva sempre dichiarato di digerire tutto fuorché l’erba tant’è che aveva snobbato volutamente alcune edizioni dello Slam inglese..

Neanche Agassi pensava di poter essere un buon giocatore d’erba e infatti disertò alcune edizioni dei Championships nei primi anni della sua carriera. E invece il suo primo Slam lo vinse proprio lì, su quell’erba dove nessuno lo credeva così competitivo con il suo gioco da fondo.

Anche Lendl ci ha provato. E ci ha provato con tutte le sue forze! Lui che è stato uno dei primi a curare impeccabilmente la condizione fisica e ad allenarsi instancabilmente soprattutto sulle debolezze che lo rendevano inadatto al verde. Ad esempio rinunciò all’edizione 1990 del Roland Garros, dove sarebbe partito da favorito, per preparare l’assalto ai Championships, che però naufragò nella semifinale persa da Stefan Edberg. Inoltre cercò consulenza erbivora da Tony Roche, uno che sull’erba ci sapeva senz’altro fare… Piccola digressione: mentre Ivan si avvalse di Roche per cercare di conquistare il suo torneo-ossessione, un altro numero uno che aveva come ossessione il Roland Garros cercò Tony qualche anno fa (ai lettori di Ubitennis lascio ricordare chi era… questo quiz è comunque troppo facile!)

Oltre al non trascurabile grattacapo di dover affrontare autentici fenomeni “in erba” come Becker, Edberg, McEnroe, il problema per Lendl era quello, ben più difficile, di dover modificare le proprie qualità fisico-tecniche per riuscire a vincere Wimbledon. Ovviamente parliamo di un grandissimo giocatore che ha fatto due finali sul Centre Court e che ha vinto il Queen’s due volte battendo, tra l’altro, Bum Bum Becker sempre nel 1990. Non gli mancò certo la determinazione, piuttosto difettava di quel “qualcosina” in più, che nel suo caso, a detta degli specialisti, si può riassumere nel fatto che fosse veloce, ma non rapido e che non avesse un gioco a rete a livello degli avversari di quel periodo… Lui cercò dunque di lavorare principalmente su questi due aspetti. Sul piano fisico non poteva certo fare molto di più, visto l’imponente fisico che aveva (il mio allenatore di calcio, scuotendo la testa, mi diceva che gli asini, pur allenandosi, non saranno mai cavalli!). E allora si applicò molto di più nella tattica e nel gioco a rete, come testimonia appunto la collaborazione con Roche.

Evidentemente Lendl aveva cambiato idea rispetto al 1982 quando non partecipò a Wimbledon, ma fu “pizzicato” a giocare a golf. Interrogato sui motivi della sua non partecipazione aveva infatti risposto: “Non gioco a Wimbledon perché sono allergico all’erba”… C’è chi invece tenta di sfatare tutti questi bei ragionamenti e di andare anche contro le tradizioni del proprio Paese. In un Paese dove la gran parte dei tennisti pensa che la hierba es solo para las vacas (l’erba è solo per le mucche) qual è la sfida più difficile? Vincere Wimbledon pur essendo nato terraiolo… E quel fenomeno già sapete chi è…

Enos Mantoani

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker