22/06/2011 21:37 CEST - Wimbledon

Bolelli extralusso Wawrinka va k.o.

Simone Bolelli

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Non è vero che tutti i campi sono uguali, nel tennis come in altri sport. Esistono teatri dove, per qualche ragione misteriosa, un atleta dà il meglio di sé, come se si trovasse nel giardino di casa. Simone Bolelli avverte questa magia sul campo numero 18 di Wimbledon, dove in una delle migliori partite della carriera ha battuto 7-6 6-3 7-6 lo svizzero Stanislas Wawrinka, n°14 del mondo ed ex top ten. Se lo sentiva Simone, al punto che alla vigilia auspicava proprio su quel campo, dove tre anni fa batté Fernando Gonzalez (in quattro set grazie a tre tiebreak, stavolta ne ha portati a casa due) e dove è andato in scena Isner-Mahut l’anno scorso, match ricordato con una targa ben visibile all’esterno.

“Ho giocato meglio rispetto alla sfida con Gonzalez del 2008 – ha spiegato un raggiante Bolelli –, il dritto funzionava benissimo, ma ho vinto anche più punti in recupero rispetto al solito; fisicamente mi sento bene”. Ora avrà Richard Gasquet: “Assomiglia a Wawrinka, anche lui gioca meglio di rovescio ma è più talentuoso. Sono fiducioso, non penso alla classifica, ma sono concentrato solo sul prossimo match”. Bolelli ha dimostrato di aver meritato pienamente la fortuna di essere stato ripescato come lucky loser: con il terzo turno, ha eguagliato il miglior risultato a Wimbledon: dopo l’impresa con Gonzalez, tre anni fa perse da Hewitt.

"Ora mi merito risultati buoni - ha aggiunto -, sono più maturo, sono cresciuto come persona e come giocatore. Con Furlan stiamo lavorando molto sulla tecnica, soprattutto sul movimento del dritto. Con Riccardo lavoravamo molto sui dettagli tecnici, come il finale del dritto: ma lui aveva da allenare anche Ljubo, Furlan segue solo me. Questa credo sia la differenza".

Bolelli ha parlato delle sue difficoltà, dovute prevalentemente "all'ossessione per il ranking. Giocavo con troppa pressione addosso perché volevo vincere per risalire in classifica e invece il gioco peggiorava". E ha spiegato il senso dei tatuaggi sull'avambraccio, "l'iniziale di mia moglie e i simboli giapponesi di forza e amore" e sulla schiena: "lì c'è la mia famiglia. Anche qui i segni giapponesi hanno un significato: forza morale mio padre, preoccupazione naturalmente mia madre, unione mia sorella. Poi c'è il simbolo della famiglia".

Si era capito fin dai primi scambi che poteva essere la giornata buona. Bolelli ha strappato subito il servizio a Wawrinka, salvo subire subito il controbreak ed essere raggiunto sul 2-2. Mancate due palle break sul 3-3, il bolognese non si è disunito e ha giocato un ottimo tiebreak. Sotto 3-5, ha sfruttato un errore dello svizzero e messo a segno due servizi vincenti; un rovescio in rete di Wawrinka gli ha consegnato il tiebreak per sette punti a cinque.

Il bolognese ha dominato con il suo colpo migliore, il dritto, con il quale ha messo a segno tantissimi vincenti: lo svizzero è apparso spaesato all’inizio del secondo set, quando Simone è volato 4-1. Qui Bolelli ha dovuto subire il ritorno dello svizzero, che ha accorciato le distanze sul 4-3, ma si è ripreso subito il break chiudendo 6-3 la seconda frazione.

Nel terzo set, il bolognese ha annullato tre palle break nei primi due turni di servizio e ha strappato il servizio allo svizzero al settimo gioco, portandosi sul 4-3. Sembrava finita, ma subito dopo Simone ha ceduto il servizio (provando il serve&volley sul 30-40, ma venendo infilato). Sul 4-5 Bolelli ha dato il meglio di sé, annullando tre setpoint consecutivi con coraggio (sui primi due si è preso il punto a rete). Arrivati al tiebreak, sul 4-4 Bolelli ha sfoderato un passante di dritto da applausi, poi una volée e un dolce tocco di rovescio gli hanno regalato l’ovazione del suo campo preferito.