02/08/2012 15:59 CEST - Olimpiadi

La musica è finita, gli italiani/e se ne vanno

TENNIS - Ci restano Errani e Vinci contro le Williams, un ostacolo proibitivo, e Bracciali e ancora Vinci nel misto (contro Huber-Bob Bryan). Da Londra, Ubaldo Scanagatta Leggi all'interno due post appena aggiunti da Ubaldo

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Flavia Pennetta e Francesca Schiavone (Paul Gilham, Getty Images)
Flavia Pennetta e Francesca Schiavone (Paul Gilham, Getty Images)

Addio medaglie dal tennis

. Non che ci si fosse mai troppo illusi, però dal doppio femminile una medaglia poteva anche saltar fuori. In fondo Flavia Pennetta è stata n.1 del mondo della specialità, ha vinto uno Slam in Australia, una Masters Cup, una quindicina di doppi, e Francesca Schiavone sei anni fa raggiunse le finali a quattro della Masters Cup della specialità con la Peschke. E anche lei, in coppia con la Vinci, ha vinto più d’una partita importante in Fed Cup.

Inoltre mentre Errani e Vinci, le n.2 del seeding ma forse meno “erbivore”, avevano avuto la jella di capitare nella stessa metà tabellone delle due sorellone Williams, invece Flavia e Francesca erano dall’altra parte. Potevano temere le ceche Hradecka-Hlavackova dalle quali avevano perso tutte e due le nostre coppie a Wimbledon _ ma al terzo set loro due _ ma salvo Serena e Venus nessuna coppia femminile oggi è davvero imbattibile. Raymond e Huber, teste di serie n.1, hanno rispettivamente 39 e 36 anni e nessuna delle due ha la classe di Martina Navratilova.

Ma purtroppo le “nostre”, che hanno giocato insieme quest’anno proprio con l’obiettivo olimpico (“Sì, in una medaglia abbiamo creduto” ha ammesso Flavia poco fa) e che non ci giocheranno più (“Flavia ricomincerà a giocare con Gisela Dulko” ha risposto per Flavia, visibilmente imbarazzata, Francesca) hanno perso proprio male contro le cinesi di Taipei Hsieh e Chuang. La prima dritto e rovescio a due mani, una mini-Seles di Formosa, ha due belle mani (stavo per dire una…ma poi visto che gioca sempre con tutte e due non potevo proprio) ed ha un discreto talento. La seconda mi ha sorpreso. E soprattutto ha sorpreso le nostre.

Francesca ha perso troppe volte il servizio. Barazzutti si affannava a dirle di variarlo, di lanciarsi la palla più alta ma non troppo avanti, ma secondo me quando il servizio non va tanto, meno lo si varia e meglio è. Perché anziché trovare il ritmo lo si perde.

Una gaffe involontaria di Flavia Pennetta, che si è fatta scappare a proposito delle cinese questa osservazione: "Loro sono più doppiste di noi" ha attivato una mia replica: "Come più doppiste, che vuoi dire? Tu sei stata n.1 del mondo...ok con la Dulko, ma insomma....e pure Francesca i suoi risultati li ha ottenuto pure in doppio..."

E Flavia allora, per rimediare un po, "Beh Francesca ha giocato meno doppi negli ultimi anni, si è rimessa a farlo quest'anno con me ma...,  abbiamo fatto tanti sacrifici per cercare di ritrovarsi assieme...certo Francesca e Gisela intepretano il doppio in modo diverso"

Io chiedevo allora: "Cioè, vuoi spiegarcelo meglio in che consiste questa dfferenza?

Flavia, forse imbarazzata, rifiutava di entrare nei dettagli, si rifugiava in un "ma dai che lo sai benissimo", ed io di rimando,"ma dillo lo stesso per i lettori che preferiscono sentirlo dire da te piuttosto che da me..."

Intanto Francesca reagendo scherzando alla frase di Flavia, "Ma dai, tu lo sai benissimo che capisci di tennis", la buttava sul ridere: “Scanagatta capisce di tennis? Macchè!”. (scherzava, ribadisco,, anche se può essere benissimo che lo pensi davvero).

Dopo di che, dietro mia sollecitazione, ci ha provato lei stessa, Francesca, a spiegare le differenze fra il suo modo di giocare il doppio e quello della Dulko, mentre Flavia l’ascoltava con aria insieme interessata, incuriosita e al tempo stesso perplessa. Di fatto simili disquisizioni  interessano fino ad un certo punto.

Certo è che con Gisela, di cui è forse la migliore amica (al punto che è stata la sua testimone di nozze in argentina quando Gisela ha sposato Gago, l’ex calciatore del Real Madrid, poi della Roma), Flavia si intende a menadito, dentro e fuori dal campo, mentre invece con la Schiavo diverse volte l’intesa ha fatto difetto.Dentro e fuori dal campo.

Dentro quando si sono trovate indietro a correre entrambe dietro un lob sullo stesso lato, lasciando scoperto l’altro, o quando una non era pronta ad intercettare a rete sugli scambi giocati dall’altra, proprio perchè non sapeva bene che tipo di colpo avrebbe tirato. Fuori...lasciamo perdere.

“Francesca è stata molto tempo senza giocare il doppio, si è concentrata tutta sul singolare” aveva l’aria di giustificarla generosamente Flavia. Fatto sta che decisamente la Schiavo è sembrata sotto tono. Chiudeva poco le volée, pur essendo più mobile e disposta a intervenire sottorete. Flavia serviva meglio, era più facile per Francesca muoversi e intercettare. Francesca metteva poche prime e le avversarie rispondevano sempre. Rimontate le cinesi di Formosa da 1-3 a 3 pari nel terzo, Francesca ha riperso il servizio per l’ennesima volta, e sotto 5-3 non sono riuscite a recuperare. Urpi e Barazzutti, i due coach, le incitavano, ma molto di più non potevano fare. E nel game finale è stata invece proprio Flavia a sbagliare quasi tutto.

Avevano buttato un’occasione di medaglia a Pechino, qui non si può dire che si siano ripetute perché alla medaglia erano ancora troppo lontane. Certo il tennis italiano, che oggi ha visto uscire di scena l’ultima singolarista (sempre la Pennetta travolta dalla Kvitova che è parsa in una forma smagliante e, nella giornata, proprio di un’altra categoria sull’erba) e tutte le coppie di doppio salvo Errani-Vinci e quella del misto formata da Bracciali-Vinci (che però al prossimo turno hanno Bob Bryan e la Huber a sbarrargli la strada), esce _ o sta per uscire _ piuttosto male da questo Wimbledon olimpico.

Di tutta la giornata di oggi Flavia Pennetta conserverà solo un bel ricordo: la notizia che le abbiamo dato noi in conferenza stampa: "Daniele Molmenti ha vinto la medaglia d'oro (nella canoa slalom), nel giorno del suo compleanno, e ha detto che era il suo sogno insieme alla possibilità di invitare a cena Flavia Pennetta!"

"Davvero ha vinto l'oro? Grandeeee!! Certo che accetterò l'invito, ci siamo conosciuti stando sdraiati sui lettini dei massaggiatori, separati da una tenda. Ci siamo parlati così. E' molto simpatico, sono molto contenta per lui davvero. Ed è anche un bel ragazzo!". Beh, speriamo che l'uscita, e il ritorno all'atmosfera festosa del villaggio, la tirino su di morale.

Certamente per le caratteristiche dei nostri tennis sarebbe stato meglio che la “gara” ad ospitare le Olimpiadi 2012 l’avesse vinta Parigi su Londra. Chissà chi ci sarà a Rio, dove credo che si giocherà sul cemento: Nick Imison dell’ITF mi ha detto che non è ancora ufficiale, ma che è molto probabile. A me piacerebbe tanto esserci, probabilmente Sara Errani ci sarà, auguriamoci affiancata da qualche giovane emergente. In teoria, proprio per il doppio, vista l’età delle doppiste (e dei doppisti, da Mirnyi a Paes e Nestor), anche una Flavia trentacinquenne potrebbe essere ancora competitiva. E la Schiavo, deciderà di riciclarsi come doppista visto che dopo aver compiuto i 32 anni continuare ad essere competitivi in singolare sarà sempre più dura. Però loro due insieme una medaglia non la vinceranno più, temo. Peccato, anch’io un pochino ci avevo sperato.

Ubaldo Scanagatta

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