03/09/2012 00:55 CEST - US OPEN 2012

Ferrer piega Hewitt, ok Nole

TENNIS - Il serbo liquida Benneteau. Ferru impiega 4 set per superare Rusty. Wawrinka annienta Dolgopolov. Del Potro fatica con L. Mayer. Redazione

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Novak Djokovic (Photo by Cameron Spencer/Getty Images)
Novak Djokovic (Photo by Cameron Spencer/Getty Images)

Djokovic b. Benneteau 63 62 62

Altro turno passato senza particolari sofferenze per Nole Djokovic.
Il nr. 2 del ranking e del tabellone liquida in tre set la pratica Benneteau e vola agli ottavi di finale dopo aver lasciato 14 game in tre turni disputati.

Benneteau ha provato a fare quello che poteva, ma era chiaro che il francese con lo stesso gioco del suo avversario ma con meno doti tecniche alla fine alzasse bandiera bianca.

Benneteau ha retto alla grande gli scambi sul suo diritto, ma quando il gioco si spostava sul rovescio ha quasi sempre giocato in difesa subendo il ritmo incessante di Nole.
Djokovic è stato anche molto bravo alla risposta (alcune ribattute d'incontro sulle prime di Benneteau sono state di primo livello), aggressivo non appena ne ha avuto la possibilità, quasi perfetto nella profondità dei colpi, sempre pronto a comandare lo scambio.

Insomma per il francese in certe situazioni è stato giocare contro un muro, di più proprio non poteva fare.

Match regolare sino al 3-2 primo set, poi Nole concretizza la supremazia mostrata sino a quel momento.
Il serbo ha due palle break non consecutive nel sesto game, Benneteau annulla la prima ma sulla seconda spedisce in rete un diritto d'approccio sulla rete.
Il break lancia Nole che solo nel nono gioco consente all'avversario di arrivare a 30 alla risposta, il serbo nello stesso game chiude con un ace il primo set.

Le cifre parlano chiaro, Nole ha 15 vincenti e 4 gratuiti, il francese 8-5 (nemmeno poi tanto male).
La differenza la fa la seconda di servizio di Benneteau che chiude con il 30% di punti.

La musica naturalmente non cambia nel secondo set, gratuito di rovescio di Benneteau e Nole va subito sul 2-0.
Il francese non impensierisce mai Djokovic quando serve, regge molto bene gli scambi quando colpisce di diritto, ma se chiamato a spostarsi in lungo e largo a fondo campo affanna e non poco.
Benneteau comunque non molla, un suo doppio fallo da a Nole una palla per il 4-1 pesante, ma il francese non si perde d'animo, la annulla e tiene la battuta.
Djokovic ci riprova nel settimo gioco e stavolta sfrutta l'occasione, scambio durissimo che naturalmente si aggiudica il serbo, altro break per il 5-2. Sul ritmo per Benneteau è proprio notte fonda.
Nole chiude 6-2 il secondo set, giochicchia un po' ad inizio terzo set e poi decide di chiudere i conti.
Dal 2 pari Nole infila 4 giochi consecutivi mettendo la parola fine al match dopo un'ora e 37 minuti di quasi allenamento.

A fine match il serbo ha dichiarato nell'usuale intervista sul campo di essersi concentrato molto nelle ultime settimane sul servizio per cercare di avere più punti possibili con la prima e sin qui i frutti si sono visti.

Negli ottavi di finale per il nr. 2 del mondo il vincente del match tra l'ucraino Dolgopolov e lo svizzero Wawrinka.(Stefano Tarantino)

Ferrer b. Hewitt 76 (9) 46 63 60

Lleyton Hewitt ci ha messo tutto il cuore del campione che è stato e che ancora è, alla fine si è arreso all’incredibile freschezza di David Ferrer anche dopo le 3 ore di gioco.

In una partita di rara intensità agonistica e tattica tra due over 30 molto speciali, lo spagnolo si qualifica per gli ottavi di finale dopo 3h12 e dopo aver rischiato di finire sotto di due set.

Il numero 5 del mondo parte forte prendendo un break di vantaggio nel terzo gioco e avrebbe avuto l’opportunità di ipotecare il parziale con altre due opportunità break sul 3-1, 15-40. Hewitt reagisce con orgoglio mettendo a segno 3 ace nel game, e recuperando il break nel game successivo.

Si arriva a un incredibile tie-break decisivo in cui Hewitt si trova in vantaggio per 6-3, senza riuscire a chiudere, Ferrer infila 4 punti consecutivi issandosi a sua volta al set point, senza successo. Hewitt ne manca altri 2 sul punteggio di 8-7 e 9-8. Non riesce a chiudere, e sul 9 pari un punto straordinario vinto dallo spagnolo in recupero gli consente poi di chiudere 11-9. Un primo set che si chiude dopo 1h15 minuti.

Hewitt, con grande coraggio, reagisce subito, prendendo un break di vantaggio immediato nel primo gioco del secondo set. Un vantaggio che conserverà fino alla fine del parziale, per il definitivo 6-4.
Nel secondo gioco del terzo set però uno sciagurato game di servizio dell’australiano con due doppi falli regala il break fondamentale per riportare lo spagnolo a condurre: ormai i lunghi scambi da fondo campo vedono sempre di più il prevalere di Ferrer, che sa di poter sfiancare il suo avversario reduce da un match durato più di 4 ore. Il numero 4 del seeding, porta a casa dunque il terzo set, e trovato il break immediato nel primo gioco del quarto, fa scomparire l’ex vincitore di questo torneo dal campo. Il 6-0 conclusivo non rende giustizia allo straordinario coraggio e orgoglio di Hewitt ma è un’ulteriore dimostrazione della fenomenale preparazione atletica del giocatore di Valencia.

Diventa difficile anche valutare il match con le statistiche visto la lunghezza degli scambi e la stanchezza subentrata alla fine, hanno costretto i due contendenti a sbagliare più di quanto hanno prodotto. Ovviamente gli errori di Hewitt sono infinitamente di più di quelli di Ferrer, ma l’unico vero rimprovero che si potrebbe fare all’australiano e una scarsa difesa della sua seconda palla (39%).

Tuttavia il tabellino non può raccontare l’energia fisica e mentale che i due “vecchietti”, ci hanno messo per quasi tre ore, spingendosi oltre i loro limiti, semplicemente quelli di Hewitt ora come ora sono limiti più evidenti dovuti all’usura di una carriera straordinaria…
(Luca De Gaspari)


Del Potro b. Mayer 63 75 76 (9)

Delpo era atteso in un derby scoppiettante al primo turno contro David Nalbandian, poi saltato per il forfait di quest'ultimo. Di certo non ci si aspettava una partita tanto lottata e incerta con un altro connazionale del campione 2009 di Flushing Meadows, Leonardo Mayer, fino ad oggi mai affrontato da Delpo in una partita ufficiale. Eppure l'inizio di match sembrava tutt'altro che complicato per Del Potro, che ha breakkato nel terzo e nel nono gioco l'avversario, per il 6-3 del primo parziale.

Le difficoltà sono iniziate nel secondo set: incapace di sfruttare palle break all'inizio, Delpo ha subito clamorosamente il primo (e unico) break della partita nel nono gioco. Mayer, chiamato a chiudere col servizio, non è però riuscito ad andare oltre al set point, prima di capitolare. Ancora più teso e spettacolare è stato il terzo set, con Mayer capace di annullare 3 match point nel decimo gioco e due nel tie-break (dove ha avuto anche un set point), prima di cedere al sesto.

Delpo non è ancora in perfette condizioni fisiche: tra secondo e terzo set ha chiesto l'intervento del trainer per un problema alla gamba destra. Sarà al top per il big match con Roddick? Ricordiamo che l'argentino ha già "ucciso" un grande campione della generazione Federer: Marat Safin, a Bercy 2009.

Wawrinka b. Dolgopolov 64 64 62

Un inguardabile ed abulico Dolgopolov lascia campo libero allo svizzero Wawrinka ed esce mestamente dagli US Open.
L'ucraino che sta giocando la sua miglior stagione e che aveva disputato degli ottimi match anche ultimamente, ha  condotto una partita orrenda, iniziata male e finita peggio, aumentando gradualmente il numero dei suoi gratuiti fino a finirne seppellito.

Wawrinka che aveva sofferto non poco nel turno precedente contro il belga Darcis ha giocato invece una partita molto accorta.
Ad inizio match è stato attento a non smarrire il vantaggio immediatamente acquisto (break nel game d'apertura), nel prosieguo capita la giornata non felice del suo avversario si è messo a palleggiare da fondo campo cercando di tenere quanto più possibile lo scambio ed aspettando l'errore di Dolgopolov.
Lo svizzero si è solo incartato sulle numerose palle break avute (4/23) commettendo talvolta degli errori peggiori di quelli fatti vedere dal suo avversario, l'unica sua fortuna in quelle circostanze e che dall'altra parte non c'era un giocatore capace di approfittarne.
Wawrinka ha comunque servito bene (ben 15 ace, nessuna palla break concessa) e talvolta ha messo in mostra il suo fantastico rovescio che anche esteticamente è uno dei migliori del circuito.

Ora per lo svizzero ci sarà Djokovic (2-10 i precedenti, dato non proprio confortante), un match sicuramente proibitivo ma da affrontare con lo spirito di chi non ha proprio nulla da perdere.

Pronti via ed arriva il break di Wawrinka, Dolgopolov pare spaesato e indolente, non trova mai il ritmo sulla palla.

L'ucraino non impensierisce mai lo svizzero quando serve e nel settimo game rischia di nuovo venendosi a trovare 0-30, ma rimedia con un paio di buone prime e tiene la battuta per il 3-4.
Wawrinka rischia nel game seguente sul 15-30, ma piazza due ace provvidenziali e sale 5-3.
Lo svizzero chiude il primo set dopo 32 minuti al terzo set point nel decimo gioco al termine di uno degli scambi più belli della partita concluso con uno smash non facile dopo due ottime difese sulla rete.

Le statistiche sono impietose soprattutto con il servizio di Dolgopolov, che serve con il 40% e ha un bilancio vincenti-gratuiti negativo (10-13).

Si riparte ed è sempre il tennista ucraino che soffre alla battuta.
Nel game iniziale si viene a trovare subito 0-40, ma riesce ad annullarle tutte e tre grazie anche all'occhio di falco che vede una sua pallina che pizzica la linea del corridoio.
Ma Dolgopolov non è proprio in serata, gratuito di diritto e quarta palla break nel game.
Wawrinka ci mette del suo, gratuito dello svizzero e nuova parità.
Ancora gratuito Dolgopolov e siamo alla quinta palla break, stavolta l'ucraino viene a rete e chiude con un'ottima voleé.
Quando i due riescono a non commettere errori gli scambi sono molto belli da vedere anche perché entrambi colpiscono la palla in maniera spettacolare e pulita.
Comunque Dolgopolov riesce a tenere la battuta e si procede senza sussulti sino al 2 pari.
Nel quinto game Dolgopolov offre una nuova palla break sul 30-40, bruttissima risposta di Wawrinka che grazia ancora il suo avversario.
Ma l'ucraino è in vena di regali, altri due gratuiti consecutivi e c'è il break, 3-2 per lo svizzero.
Dolgopolov in questo momento ha il doppio dei gratuiti del suo avversario (24-12).

Dolgopolov finalmente ha un sussulto e nel game seguente riesce a portare Wawrinka ai vantaggi sul suo servizio, ma lo svizzero non corre rischi perché il suo avversario commette due gratuiti di fila (il rovescio del tennista ucraino stasera non ha quasi mai funzionato) e gli lascia via libera.

Lo svizzero chiude anche il secondo set 6-4 e mette una seria ipoteca sul match, anche perché Dolgopolov nel terzo set inizia nella peggiore maniera possibile, due doppi falli e subito break per il suo avversario.
L'ucraino ormai non c'è più, il terzo game è infinito, dura 11 minuti ed è un suo festival di gratuiti (ivi inclusi altri due doppi falli).
Wawrinka non è che sia così sveglio, ma finalmente alla nona palla break nel game arriva il 3-0 pesante che chiude la partita.
Dolgopolov con orgoglio fa 2 game, chiude lo svizzero (31 vincenti e 18 gratuiti per lui, 24-49 il bilancio disastroso di Dolgopolov) senza problemi in meno di due ore 6-4 6-4 6-2.(Stefano Tarantino)

Gasquet b. Johnson 76(4) 62 6-3

Assicurati gli ottavi anche per il tennista di Beziers che ha sconfitto, non senza qualche patema, Steve Johnson. Fondamentalmente c'è stata lotta solo nel primo set; Gasquet si è visto travolgere dal ventitrenne statunitense che non aveva la minima intenzione di fare strada al ben più quotato avversario. Benchè non abbia offerto alcuna chance all’avversario, la mancanza di cinismo sulle tre palle break avute ha costretto Gasquet a giocarsi tutto al tie-break.

E la partita sarebbe potuta diventare decisamente più interessante se l’ex Trojan di USC non avesse sprecato un vantaggio di 4-0 nel gioco decisivo. Forse l’inesperienza, forse l’emozione fatto sta che dallo 0-4 Richard ha messo insieme sette punti di fila chiudendo set e, col senno di poi, partita.

Nel secondo parziale il break del transalpino è arrivato subito. Johnson avrebbe potuto rivitalizzare l’incontro sfruttando una delle tre palle break consecutive ottenute (le prime ed uniche del match) a metà parziale ma Gasquet ha giocato in maniera sublime dimostrandosi, ancor di più, front-runner d’eccellenza.

Il terzo parziale è stato poco più di una formalità, pur regalando un buon numero di punti davvero godibili. Avrà bisogno di maggiore solidità nei momenti chiave il francese per aver la meglio di David Ferrer, suo prossimo avversario.
 

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