27/03/2013 22:33 CEST - WTA Miami

Errani, la lotta non basta

TENNIS - Sara esce sconfitta con un doppio 75 (non sfruttati tre set point nel secondo) dopo 2 ore e mezza di gioco. Peccato, perché Maria Sharapova è stata tutt'altro che perfetta, soprattutto al servizio: ben 14 doppi falli.  Errani è 0-26 con le top-5. Da Miami, Vanni Gibertini

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WTA Miami, Sara Errani
WTA Miami, Sara Errani

Come due settimane fa a Indian Wells, Sara Errani si è battuta con tutto il coraggio ed il cuore di cui è capace, ma non è riuscita ad arrivare oltre al set point, questa volta conquistato nel secondo parziale ed in tre occasioni (erano stati due nel primo set in California). Lì però Maria Sharapova ha giocato da par suo, non concedendo alcuna opportunità a Sara e riuscendo poi a girare il match in due set, ma dovendo rimanere in campo per ben 2 ore e 29 minuti.

Match meno bello del precedente tra queste due protagoniste, probabilmente a causa delle difficili condizioni ambientali (solo 15 gradi di temperatura ed una leggera brezza), ma durante il quale l’azzurra non è crollata fisicamente come era accaduto ad Indian Wells, ma ha fatto lavorare la Sharapova fino alla fine, ribattendo punto su punto in una battaglia che ha scaldato (nei limiti del possibile) la folla presente sugli spalti del centrale di Crandon Park.

L’inizio è stato parecchio in salita per la nostra Sara, che cede i primi tre giochi nonostante abbia la palla game in ognuno di essi: la Sharapova inizia subito a far fatica sulla battuta ma tiene il primo turno di battuta nonostante tre doppi falli. Sul 3-0 pesante i doppi falli nel game per Maria diventano quattro, e si dimostrano un po’ troppi anche per lei, costringendola a cedere uno dei due break di vantaggio. La Errani comincia a trovare il ritmo e torna in scia dell’avversaria provando appena può ad allungare gli scambi ed a provocare gli errori di una Sharapova tutt’altro che perfetta quest’oggi (saranno alla fine 57 gli errori non forzati per lei, di cui 28 con il diritto e 14 doppi falli). Il pressing della russa le frutta una palla del 5-2, ma qui la Errani è bravissima ad alzare la parabola del colpo a provocare l’errore dell’avversaria. Sul 4-3 Sharapova preme sull’acceleratore e tiene un turno di battuta a zero (sarà l’unico del match) e nel gioco successivo ha due set point che però non riesce a trasformare. Il servizio della russa però l’abbandona improvvisamente: controbreak a zero e 5-5, con la Errani che mette a segno 8 punti consecutivi. Il game chiave del set è l’undicesimo, quando ormai si gioca da più di 70 minuti: Maria cerca il forcing sulla risposta appena può arrivando a spostarsi quasi fuori dal corridoio del doppio nei punti da sinistra per caricare di diritto. Per tre volte i suoi colpi finiscono lunghi, incluso sulla palla break del 30-40, ma le sue bordate costringono Sara a forzare il servizio quanto basta per provocare un doppio fallo di quasi tre metri sulla palla del 6-5, e da lì nasce il break che spalanca alla russa le porte del primo set.

Un ora e 19 minuti, e si è giocato solo un set. La Errani, che in California era crollata dopo aver perso il primo set al tie break, questa volta è molto meno stanca e non ci sta a cedere la mano così facilmente. La Sharapova non sfrutta 3 palle break nel primo game, ma il vantaggio per lei non tarda ad arrivare, con la sua risposta che fa ancora danni e le regala il 3-2. Ma qui per lei arriva un’altra crisi alla battuta: perde otto punti consecutivi quando serve, e si salva solamente perché anche il ritmo di Sara si affievolisce quel tanto che basta per ristabilire la parità nel punteggio. Mentre in abbrivio di set il ritmo degli scambi ed il numero di vincenti era aumentato rispetto al primo parziale, con l’avanzare dei game il gioco si fa più falloso, quasi come se nessuna delle due riuscisse ad imporre il proprio tennis sull’avvesaria.
Il decimo game segna la svolta del match: al servizio sul 4-5 Sharapova viene sorpresa da un’Errani di nuovo aggressiva, e si trova a fronteggiare quattro set point, tutti annullati ad uno ad uno con bordate vincenti da fondocampo. Un diritto ed un rovescio vincente mettono il sigillo al game per il 5-5 dopo 16 punti e quasi 10 minuti. Il match finisce qui, perché sullo slancio la russa conclude con un parziale di 11 punti a 3 (uno dei quali ceduto un doppio fallo) e può andare a rete a stringere la mano all’azzurra che all’uscita dal campo non riesce a trattenere qualche lacrima di disappunto per un’altra battaglia perduta sul filo di lana. “E’ stata una partita dura – dice ai giornalisti americani che vogliono parlarle dopo il match e che vengono tutti pigiati nella sala interviste piccola perché dovevamo esserci solo noi italiani – ho avuto le mie chance e non le ho sfruttate”. La delusione è più che evidente sul suo volto, ed anche quando le facciamo notare che sia qui sia ad Indian Wells i set point li ha tutti giocati magnificamente Maria, la cosa non la consola troppo: “Avrebbe potuto anche fare un errore su uno di quei punti, quanti errori ha fatto nel match? D’altra parte però lei è la grande campionessa che è proprio perché gioca bene i punti importanti. In ogni modo, fino all’anno scorso con queste giocatrici non riuscivo nemmeno a giocare, ora almeno riesco a fare gioco".



Da Miami, Vanni Gibertini

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