04/07/2013 20:54 CEST - Wimbledon

Lisicki doma anche Radwanska Finale senza top-10

TENNIS - Sarà Lisicki-Bartoli la finale di Wimbledon. La tedesca ha battuto Radwanska 64 26 97 e ha pianto di gioia a fine partita. In finale affronterà Bartoli (3-1 i precedenti): entrambe inseguono il primo slam in carriera Da Wimbledon, Riccardo Nuziale

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Wimbledon 2013 - Sabine Lisicki
Wimbledon 2013 - Sabine Lisicki

Lisicki b. Radwanska 64 26 97
Nel recupero del break del terzo set, da 0-3, l’associazione mentale è stata immediata: l’ottavo di lunedì, recuperato incredibilmente dopo un set e mezzo senza vedere la pallina, contro la n.1 del mondo.

L’impresa è riuscita ancora, a Sabine Lisicki, che riporta la Germania femminile a una finale Slam dopo 14 anni, dal 1999, quando Steffi Graf perse qui contro Lindsay Davenport. Quella Steffi Graf che in mattinata ha mandato un messaggio di auguri alla giovane connazionale. Quella Steffi Graf che rimane l'ultima tedesca a vincere un major, sempre nel 1999 ma a Parigi, nella famigerata finale con Martina Hingis.

Un’impresa meno miracolosa rispetto alla vittoria su Serena Williams, ma ad un certo punto il blocco mentale al servizio della tedesca sembrava morsa implacabile (cinque turni on serve persi di fila). Da canto suo Agnieszka Radwanska ha giocato un primo set troppo passivo, un meraviglioso secondo parziale, un terzo a ottimi livelli e giocato alla pari, perso probabilmente per quel grave handicap che è il servizio, distacco troppo evidente tra le due. E in questi campi una discriminante così importante – che va oltre il 9-1 del bilancio ace – ha peso specifico enorme.

Il primo sussulto del match, dopo una manciata di minuti senza nulla di particolarmente segnalabile, nel settimo gioco, iniziato dalla Lisicki con un intelligente dritto corto a chiamare l’avversaria a rete per poi infilarla e, dopo un provvisorio recupero da 0-40 a 40-40, concluso con un nastro fortunato che ha costretto la Radwanska a una volee d’istinto non riuscita.

Per la prima volta la tedesca ha dato una mano al servizio nel decimo gioco, con il doppio fallo del 15-30 e la Radwanska, dopo una risposta troppo timida, giustamente punita, ha finalmente giocato un punto degno della sua intelligenza tennistica, insistendo sulla diagonale sinistra per poi variare sul lungolinea e, sul colpo accorciato avversario, affondare il dritto inside out del 30-40. Ma la Lisicki è subito tornata a giocare di cannone, non lasciando scampo e chiudendo il parziale alla prima opportunità.

Il secondo set è subito partito all’insegna della sconsolazione polacca, incapace di giocare il suo tennis,  autrice di due gratuiti per il break a 0. Per fortuna del match la Lisicki, recuperato da 15-40 a suon di ace, ha fallito la palla game facendo volare una banale volee, dando modo alla Radwanska di piazzare i due precisi rovesci lungolinea del controbreak.

La storia si è ripetuta nel quarto gioco, con la tedesca incapace di convertire quattro palle game (due per colpa propria, con un gratuito di dritto e un doppio fallo) e ha ceduto il servizio alla terza palla break. La reazione è stata immediata, a suon di risposte vincenti, e la Radwanska, nonostante una magnifica controsmorzata di rovescio, sulla seconda palla break ha mal calibrato la smorzata, dando alla fine la possibilità all’avversaria di un comodo schiaffo al volo.

Ma la Radwanska del secondo set è stata diversa rispetto a quella del primo: più costante in risposta, finalmente capace di giocare le sue geometrie da fondo campo. Questo ha finito per destabilizzare e innervosire la Lisicki, non più così sicura dei propri colpi e soprattutto non più possibilitata a spingere da ferma con continuità. La tedesca ha così perso per la terza volta su tre nel parziale il suo diabolico servizio, scivolando 2-5. Il pugno (grazioso, della non violenza) al mento è arrivato, tanto che nel nono gioco la tedesca ha commesso due doppi falli di fila e, sul 30-40, ha sparato una prima abbondantemente fuori e ha rifiutato il primo, sbilenco lancio di palla per la seconda di servizio.

Il conflitto tra Sabine e l’ex amico servizio è proseguito, con la tedesca ancora una volta fallimentare nel convertire palle game (due) facendosi così assalire dalla Radwanska.

Ma finalmente fatta pace con l’amico, la tedesca è rientrata in partita: avanti 15-40, ha prima sprecato con un’accelerazione per lei elementare, poi non si è fatta inebetire dalle traiettorie polacche, trovando anzi un bellissimo dritto incrociato stretto.

Così nel nono gioco, approfittando di poche prime della Radwanska, la Lisicki ha potuto amministrare e affondare, trovando sul 30-40 un dritto sulla riga che ha portato all’errore la polacca.

Con l’acqua alla gola, Aga ha dato però il meglio di sé, soprattutto in una delle sue magiche smorzate e in una discesa a rete; la Lisicki ha reagito da campionessa, annullando tre palle break magistralmente, ma cedendo alla quarta su un disperato pallonetto non riuscito.

La Radwanska, issatasi per due volte a due punti dal match, ha visto l’anticamera della sconfitta nel game successivo: precipitata 15-40, è stata bravissima nell’annullare le palle break, altrettanto brava ma anche fortunata nella volee in allungo con nastro mortifero che le ha dato il vantaggio, poi concretizzato con un ace.

Non si è salvata però nel quindicesimo gioco, da lei giocato piuttosto male: la Lisicki ha cercato di salvarla sbagliando un dritto lungolinea comodissimo sulla prima palla break ma, trovatane un’altra, ha piegato la volee della polacca, finita appena lunga.

E questa volta la Radwanska non aveva più energie per tentare un recupero; giusto per annullare un primo match point, prima che la Lisicki trovasse nel suolo del Centrale la felicità della vita.

 

GLI HEAD TO HEAD DELLA FINALE

LISICKI-BARTOLI 3-1

2008 WIMBLEDON WIMBLEDON, GREAT BRITAIN R128 GRASS Marion Bartoli 6-2 6-4
2009 CHARLESTON CHARLESTON, USA S CLAY Sabine Lisicki 6-3 6-1
2011 CHARLESTON Charleston, USA R32 CLAY Sabine Lisicki 6-2 6-3
2011 WIMBLEDON WIMBLEDON, GREAT BRITAIN Q GRASS Sabine Lisicki 6-4 6-7 (7) 6-1
 

Da Wimbledon, Riccardo Nuziale

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