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25/06/2010 10:38 CEST - Wimbledon

Le locomotive Pennetta e Errani

Flavia passeggia su Nicolescu forse per vendicare l'amica Dulko. Errani facile contro Parra Santoja. Brianti perde come da pronostico contro la polacca Radwanska ma dimostra gran carattere. Oprandi non può nulla contro Dulgheru. Vinci trova una Pavlyuchenkova ormai matura. La giornata delle italiane. Enrico Riva

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Veder giocare Alberta Brianti è un mix di gioia e rabbia che si alternano e si amalgamano perfettamente in una sintesi di scoramento ed ammirazione. Gioia perchè Alberta a tennis ci sa giocare, con quei suoi colpi piatti e profondi che sull'erba possono fare male, rabbia perchè è chiaro che le manca fiducia e continuità e quando le occasioni le si presentano non riesce ad avere la giusta concentrazione per sfruttarle.

Radwanska è una che sull'erba ci sa giocare e bene. Ha fatto quarti negli ultimi due anni, è brava a rete, taglia bene la palla, sa passare e lobbare. Però oggi la differenza è stata questa: 10 palle break per Agnieszka e 5 trasformate, 8 palle break per Alberta e 0 trasformate. Scoramento perchè l'occasione per uscire dal campo con un punteggio migliore c'erano tutte. Ammirazione perchè Brianti in campo dà sempre il 120%. Nonostante quello che dice il punteggio:62 60 in 71 minuti.

Chissà se Pennetta ha avuto modo di parlare con l'amica e compagna di doppio Dulko della sconfitta al primo turno contro Nicolescu. Il dialogo me lo immagino più o meno così:

Dulko: "vabbè almeno non dobbiamo giocarcela noi"
Pennetta: "si ma lei si pentirà di essere nata"

Oggi Flavia è entrata in campo con la foga di quella che non deve lasciare superstiti. Ha giocato con nervosismo il primo game, perdendo il servizo da 40 a 0. Da allora ha infilato 6 giochi consecutivi e ha chiuso il primo set 61. Nicolescu è una che se la lasci giocare ti tira scema, a furia di back di rovescio e chop di dritto. Pennetta ci ha messo dieci minuti ad assestarsi e a trovare la soluzione: buchi per terra. La nostra "spagnola" ("hombre no!" su un diritto sbalgiato) si è abbattuta sull'avversaria con una rabbia e una superiorità finendo per annichilirla. Il secondo set è stato la copia perfetta del primo, secondo 61 (totale 52 minuti). Ora contro Zakopalova, un pensiero ai quarti lo si può davvero fare.

E' finita la piccola favola di Romina Oprandi, proveniente dalle qualificazioni ("Sto in un albergo lontanissimo da Wimbledon che a Roehampton non c'era più posto). Impacchettata come un regalo natalizio Romina ha resistito un set contro la più forte Dulgheru per poi cedere nettamente. Fasciatura precauzionale al ginocchio destro, bendatura alla coscia sinistra, postumi della bronchite. La buona notizia che il braccio sta meglio e che entreranno un po' di punti per tornare a crederci.Dulgheru b. Oprandi 62 60

Sul campo 19, mentre Isner completa l'impresa, Sara Errani dà una lezione di tennis alla spagnola Parra Santoja chiudendo 62 62. Ora per lei un turno decisamento allte difficile contro Radwanska.

Infine Roberta Vinci, la nostra tennista più talentuosa su erba, affrontava Anastasia Pavlyuchenkova, battuta l'anno scorso qui a Wimbledon. La russa, 19 anni il 3 luglio, è molto migliorata rispetto all'anno scorso in cui tirava a tutta forza ma senza nessun tipo di controllo. Irrobustita nel fisico e migliorata mentalemente, Pavlyuchenkova ha avuto la mio su una Vinci poco incisiva, che ha annullato 5 matchpoint sul 65 del secondo set ma si è dovuta arrendere 62 76

Enrico Riva

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker