Italiano English Français
HOMEPAGE > > Dokic:progetti di rinascita?

05/08/2010 11:31 CEST - RITORNI

Dokic:progetti di rinascita?

L'australiana ha affilato 11 vittorie consecutive e vinto due titoli ITF, rientrando nuovamente tra le prime 100.Dopo l'exploit australiano del 2009 non era più riuscita a tornare stabilmente ad alti livelli. Ci riuscirà questa volta? Riccardo Nuziale

| | condividi

Diamo oggi il benvenuto a Riccardo Nuziale che ha deciso di collaborare con Ubitennis. Buona lettura. ER

E undici. Salgono ulteriormente le vittorie consecutive di Jelena Dokic, con il sofferto successo di stanotte al primo turno dell’ITF di Vancouver (7-5 al terzo sulla statunitense Gullickson). Le speranze che la fu enfant prodige del circuito femminile finalmente riesca a ricomporre i cocci della propria vita e della propria carriera resta forte, e in fondo brilla da una data: il 25 gennaio 2009. Quel giorno fu impossibile non emozionarsi e abbandonarsi ad un’entusiastica speranza. Tutti gli appassionati di tennis (e di sport in genere), vedendo la Dokic trionfare 8-6 su Alisa Kleybanova dopo una partita thrilling in Australia, la sua Australia, il Paese che diede asilo a lei e ai suoi familiari, fuggiti dalle bombe della madrepatria, videro solide basi per sperare nella rinascita e nella definitiva consacrazione di uno dei talenti più tragici (nei limiti in cui lo sport possa essere tragico) che il tennis recente annoveri. Talento sulla cui storia umana sono stati versati fiumi di inchiostro, soprattutto per i rapporti a dir poco traumatici con il padre Damir. Talento esploso precocemente, con la vittoria degli Us Open juniores nel 1998 (e n.1 della classifica mondiale), vittoria nella Hopman Cup l’anno successivo, per poi arrivare, sempre nel ’99, al leggendario esordio a Wimbledon quando, appena sedicenne, annichilì l’allora incontrastata dominatrice mondiale Martina Hingis per 6-2 6-0. Quel giorno insomma la speranza che questa giocatrice, ex n.4 del mondo (e nel 2007 in pratica ex giocatrice), potesse tornare ai vertici assoluti del circuito WTA era forte, e in fondo poco importò la sconfitta al turno successivo, nei quarti di finale, contro Dinara Safina: le vittorie su Chakvetadze, Wozniacki e Kleybanova erano un messaggio fortissimo.

Ma realtà e sogni, com’è noto, raramente vanno nella stessa direzione ed infatti nei mesi successivi i risultati non assecondarono le premesse australiane: tante sconfitte ai primi turni contro avversarie abbordabilissime (sebbene in due occasioni dall’altra parte della rete ci fosse una Wozniacki sicuramente assetata di vendetta, o quantomeno di riscatto) contrapposte ad una sola, piccola soddisfazione, la semifinale nell’ITF di Bucarest (sconfitta contro la Petkovic). Poi però di nuovo Grande Slam e di nuovo grande Dokic: battuta la Sprem al primo turno, sulla terra del Roland Garros la Dokic dominò per un set contro la Dementieva, prima di arrendersi ad un infortunio alla schiena. Riecco dunque mesi avarissimi di soddisfazioni, visto che i problemi fisici e la mononucleosi diagnosticatale a luglio le impedirono di allenarsi e quindi di giocare: da giugno ad agosto giocò solo due partite, a Wimbledon e a Flushing Meadows, perdendole entrambe. Il rientro, a inizio settembre, a Biella prima e a Sofia poi, le portò altre due sconfitte deludenti, contro le modeste Martic e Hlavackova; poi però, quasi inaspettatamente, arrivarono tre finali, negli ITF di Atene, Joue Les Tours e Poitiers, perdendo solo nella seconda occasione. Vittorie non certo prestigiose, ma fondamentali per il morale della fragile Jelena e per una classifica che finalmente torna ad essere più che dignitosa (finisce l’anno al n. 57).

Chi sperava nel 2010 come l’anno dell’ennesima esplosione della giocatrice sarebbe andato incontro però all’ennesima cocente delusione: nei primi 6 mesi della stagione in corso una serie infinita di sconfitte ai primi turni contro giocatrici modeste e cancellazioni da tornei per non meglio specificati infortuni la spinsero nuovamente fuori dalle top 100. Il destino beffardo ha inoltre voluto toglierle quello che le aveva dato l’anno precedente in Australia, dove la Dokic ha perso malamente al primo turno proprio nella sfida rivincita contro la Kleybanova. La sconfitta più bruciante è forse giunta due mesi fa sui prati dei Championships di Wimbledon, dove la giocatrice serbo-australiana ha perso in tre set al secondo turno di qualificazione, regalando 24 doppi falli e sprecando un match point, contro Julie Ditty, statunitense classe ‘79 che vanta l’ottantanovesima posizione mondiale come best ranking (ma ora è n.386, addirittura n. 569 il giorno dell’incontro) e che a Londra in carriera è stata nel tabellone principale solo una volta, nel 2008, quando perse al primo turno (ben altri trascorsi ha la bionda di Osijek: nelle prime due partecipazioni a Wimbledon Jelena fece quarti e semifinali). L’ennesimo infortunio, con conseguente cancellazione dagli ITF di Cuneo e Biarritz, faceva presagire un nuovo orribile periodo per la Dokic e i suoi tifosi. Ma la carriera (così come la vita) di Jelena Dokic è fatta tanto di cadute quanto di risalite. Sulla terra di Bucarest e di Contrexeville la tennista ventisettenne ha inanellato dieci vittorie di fila, vincendo così altri due ITF (vittorie che le hanno permesso di rientrare tra le prime 100, esattamente al n.96), come a fine 2009. Come allora vittorie non prestigiose (nessuna delle avversarie di questi dieci incontri vantava una classifica all’interno delle prime 100 posizioni mondiali), ma importantissime per un morale sempre in bilico.

Che Dokic sarà nella seconda metà di questo 2010 è difficile dirlo. Certamente la notizia dell’arrivo di un nuovo allenatore, l’olandese Glen Schaap (tra le sue assistite del passato figurano Petrova e Safina), con il quale la tennista ha detto di collaborare già da un paio di mesi, è sicuramente positiva e denota una convinzione, una voglia e una cattiveria agonistica che in fondo l’hanno sempre portata a rialzarsi. Questa settimana, a Vancouver, sarà tripletta?
 

Riccardo Nuziale

comments powered by Disqus
TV Tennis
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

It must be Twitter: Roddick e Serena

Quote del giorno

“Che ci crediate o no, il mio coach, prima dell’inizio del torneo, mi ha detto che sarei stato in grado di giocare per dieci ore”

John Isner e un curioso aneddoto sul match dell’anno

Accadde oggi...

25 Luglio 1999

Patrick Rafter inizia la sua prima e unica settimana da numero 1 delle classifiche ATP, superando Andre Agassi. Il suo è stato il numero 1 più breve di tutta la storia del tennis maschile e femminile.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker