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03/09/2010 10:18 CEST - International Press Clippings

Federer su Annacone - TagesAnzeiger

Roger Federer parla al "Tagesanzeiger" del suo futuro con due allenatori: il nuovo acquisto Paul Annacone che si aggiunge al già presente Severin Lüthi.Che Murray e Djokovic abbiano da imparare? Trad. di Salvatore De Simone

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Nel 2004, quando vinse tre titoli del Grande Slam, Roger Federer era ancora senza allenatore, dopo che aveva licenziato Peter Lundgren e prima di assumere Tony Roche. Con l'inizio degli Us Open, dove ha iniziato in modo fulminante con un 6-1,6-4,6-2 dato a Brian Dabul(ATP 96) nella notte di Martedì, ha addiritura due allenatori: il quarantasettenne americano Paul Annacone e il trentaquattrenne Severin Lüthi, il quale nel frattempo ha lasciato New York. Dopo la sua sedicesima vittoria in sedici sessioni notturne agli Us Open, nella quale ha stregato i tifosi con un fantastico passante tra le gambe, spiega ad un piccolo gruppo di giornalisti svizzeri come si presenta il futuro con questa collaborazione a tre.

Roger Federer, perchè Severin Luthi non è a New York?
Era stato già deciso prima, quando eravamo a Cincinnati e durante la preparazione per gli Us Open. Durante i tornei preferisco che non ci siano entrambi. Mi sono deciso per Annacone. Severin sarà di nuovo presente nei tornei dell' Asia, a Stoccolma e a Basilea.

Parteciperà dopo gli Us Open alla Davis Cup in Kazakhstan, dove la squadra svizzera giocherà per non retrocedere?
Gli ho detto che prima voglio aspettare, di vedere come gioco qui a New York.

E come andrà avanti con Annacone dopo gli Us Open?

Questo lo dobbiamo ancora programmare. Può darsi, che lui ci sarà solo in autunno dopo basilea, ad esempio a Parigi-Bercy. Qualche volta ci saranno entrambi gli allenatori, ma io non ho voglia di avere sempre con me un gruppo numeroso. La situazione non è facile. Ma naturalmente tutti vogliono che io giochi un buon tennis, e rispettano le mie decisioni. Il tennis è particolare, perchè il capo è il tennista. Ma io non voglio mettere i miei allenatori sotto pressione, loro devono poter esprimere liberamente le loro opinioni.

Cosa può darle in concreto l'ex coach di Sampras?
Lui mi ha seguito da lontano, come coach e tifoso, diciamo, perchè Seve è stato quasi sempre con me negli ultimi tre anni. Seve conosce ogni dettaglio, sa, come mi devo organizzare e allenare, per giocare bene. Paul ha nuove idee, che discute con noi, e Seve può certamente aiutarlo ad integrarsi nel nostro team. Fino adesso è andata meravigliosamente, sono molto soddisfatto.

In quale direzione portano le idee di Annacone? C'è ancora qualcosa da migliorare nel suo gioco?

Certamente non vogliamo stravolgere tutto. Sarebbe un' errore; ho comunque giocato bene, in modo molto solido e costante negli ultimi anni. Molti pensano che io ora giochi in modo più aggressivo, perchè adesso sono con lui- e che avrei giocato più un tennis da terra, quando ho lavorato con Josè Higueras. Bisogna sempre orientarsi sulle qualità che ha un giocatore, e questo Annacone lo fa molto bene. Mi dà poche, ma precise indicazioni su come devo giocare, e io cerco di metterle in pratica. Questo è molto semplice. Non si deve pensare che si tratta di metodi di allenamento.


Quando è stata l'ultima volta che un coach l'ha sorpresa con un consiglio?

Questo accade sempre, anche quando so le cose molto bene da me. Dall'inizio ho avuto allenatori eccezionali. Ma ai miei coaches viene tendenzialmente riconosciuto troppo poco, perchè si dice sempre e solo, che io sono un supertalento. Ma anche loro stanno sotto pressione.

Quanto è importante che un allenatore sia adatto anche dal punto di vista umano?
È molto importante. Se qualcuno caratterialmente non mi va bene, non potrei mai lavorarci insieme. Anche per questo qualche volta ho aspettato molto, prima di assumere qualcuno. Deve maturare dentro di me. Molti pensano che io ho assunto Paul perchè ho disputato un cattivo Wimbledon. Non è assolutamente così, non ha niente a che fare con questo. Non mi sono mai lasciato guidare dai risultati. Avevo già contattato Paul da un'anno, ma allora lui non era libero. Nel frattempo le cose andavano molto bene anche con Sevi. Ora è anche utile per il mio sviluppo, avere talvolta con me qualcuno nuovo.
 

Qui l'intervista in tedesco

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker