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04/09/2010 05:08 CEST - Us Open

Peer troppo forte con l'aiuto di Flavia

Pennetta fa partita pari per lunghi tratti con l'israeliana, ma errori al servizio e con i colpi di rimbalzo nei momenti topici la condannano ad una sconfitta sanguinosa dal punto di vista del ranking. Peer molto solida, per Venus sarà un'avversaria vera Gianluca Comuniello

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“Flavia. I like the name Flavia”. Una abbondante signora americana così faceva il suo ingresso sugli spalti del campo 11, campo sul quale la partita di Pennetta era stata spostata a causa del prolungarsi del programma sul Grand Stand e della pioggia.
L'apprezzamento era uno dei pochi provenienti dagli spalti che erano caratterizzati da un tifo israeliano per una volta molto più rumoroso di quello italiano. Giocava bene, la Peer. Molto. Ma Flavia sembrava riuscire a tenere botta. Una sola fase di gioco sembrava particolarmente ostica per lei: quando le due giocatrici cominciavano ad incrociare sul dritto e Flavia alzava un po' troppo la parabola, subito arrivava il “treno” in lungolinea di Peer a chiudere la questione. Il lungolinea, sia di dritto che di rovescio, era il colpo dell'israeliana che più portava dolori a Pennetta. La partita seguiva i servizi fino al 5-4 di Peer, quando Flavia si trovava a servire un delicato turno per rimanere nel set. La nostra andava 30-15 ma commetteva un doppio fallo abbastanza grave che rimetteva in corsa Peer. Seguiva una prima ed un rovescio incrociato di Pennetta per procurarsi una palla del 5 pari. Ma sulla palla successiva Flavia steccava per la parità e poi lo faceva di nuovo: doppio fallo per un primo set point Peer. Due servizi vincenti davano l'illusione di poter prolungare il set, ma erano l'ultimo sussulto della brindisina nel primo parziale: tre errori (un rovescio e poi un dritto e poi ancora un rovescio lungo nei successivi tre scambi) decretavano la fine del set e lo spostamento dell'equilibrio. Se vuoi fare partita di regolarità e di ritmo e sbagli per primo non vai molto lontano. E purtroppo all'inizio del secondo set la fallosità di Flavia si accentuava, così la Peer si involava in un amen sul 4-0, fra un tripudio di bandiere con la stella a 6 punte. In quel momento, quando tutto sembrava perso, l'israeliana allentava un po' la presa, il suo servizio scendeva di velocità e permetteva a Flavia di entrare un po' di più sul campo. Tanto bastava per un'insperata rimonta dino al 4 pari. Ma in quel momento, quando la speranza di continuare a sognare un derby italiano nei quarti sembrava poter tornare ad essere alimentata (ignorando Venus, ovviamente), proprio in quel momento Flavia pasticciava di nuovo, non sfruttava una palla break per andare a servire per il set sul 5-4 e tornata nella situazione del set precedente (4-5 e servizio) affondava sotto il peso di due matchpoint. Li annullava con coraggio, con un rovescio e con un dritto vincenti che erano parenti molto prossimi delle righe, ma subito dopo faceva un gravissimo doppio fallo. Dopo questa ulteriore spinta di incoraggiamento, la Peer trovava di nuovo il suo miglior tennis per chiudere al decimo game anche il secondo set. Finisce così al terzo turno l'avventura di Flavia Pennetta a questo US Open e la sconfitta, con la scadenza dei punti dei quarti di finale dello scorso anno, significa un altro consistente scivolone in classifica (Flavia dovrebbe attestarsi intorno alla venticinquesima posizione mondiale). “Sono comunque soddisfatta della mia stagione. Non era facile ripetere i risultati dello scorso anno, ma anche quest'anno ho mantenuto un buon livello”.
Peccato solo non poter avere di nuovo due italiane alla seconda settimana.

Gianluca Comuniello

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker