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05/09/2010 16:39 CEST - Us Open

Troppo Djokovic
per Blake

Dopo mesi di dubbi sul suo futuro tennistico, Blake non ce la fa a fornire la prestazione della vita contro Djokovic nella night session. Troppo solido il serbo, l'orgoglio dell'americano non basta. Unico momento di incertezza il tie-break del secondo set. Gianluca Comuniello


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É finita anche bene, visto come era cominciata, per James Blake. Il primo set era stato talmente veloce che aveva sorpreso il tramonto a metà strada nelle sue operazioni di spengimento del sole e di accensione della notte, qui a New York. Dopo poco più di venti minuti il tabellone diceva 6-1 Djokovic e ancora le luci artificiali non avevano preso pieno possesso dell'Arthur Ashe. Molto presente in campo da subito Djokovic, troppo legato e nervoso l'americano, che andava spesso in “overdoing”. Aveva già dimostrato nei due turni precedenti di potersi meritare la wild card, ma stasera voleva dimostrare di meritarsi la night session e la cosa aveva implicazioni psicologiche non semplici. A ciò si aggiunga che aveva di fronte un giocatore, terzo favorito del seeding e favorito quanto meno per un posto fra gli ultimi 4 che, quando non deve lottare contro il caldo diventa veramente un brutto cliente per chiunque, su questi campi. Novak Djokovic ha un curriculum da far paura, allo US Open, negli ultimi tre anni: una finale e due semifinali. In ognuno di questi casi il terminale era sempre lo stesso: Roger Federer. Questo significa che senza aver auto lo svizzero fra i piedi, Nole avrebbe già in cascina almeno una edizione di questo torneo. Quindi non il miglior cliente con il quale sbagliare partenza. Ed il rischio era appunto che la partita si trasformasse in un massacro per Blake, un massacro che avrebbe scritto una pagina triste nel suo libro del tennis, una pagina triste, solitaria e che forse avrebbe potuto essere final. Per fortuna c'è stato il secondo set, ch è stato il parziale che ha ripagato i newyorchesi del prezzo del biglietto. In questa frazione, il punteggio ha seguito la regola dei servizi fino al quinto game quando all'improvviso, quasi senza avvertire, Blake riusciva nel break che accendeva la folla. Giocava ogni palla come se fosse l'ultima, Blake: ogni risposta come se non esistesse attesa. Vedendolo giocare, mi veniva in mente un giocatore di poker che “va all in” su ogni mano. Anche quando non ha le carte per farlo. Contro questo atteggiamento e contro una situazione di valori tecnici abbastanza chiara, Djokovic era bravo ad opporre una tattica tesa il più possibile al prolungamento del gioco su alti ritmi. Il vento, protagonista della giornata presente anche nella sessione notturna, non facilitava il timing di Blake. Facilitava invece l'acume tattico del serbo, che immediatamente dopo aver concesso un vantaggio di 4-2 all'americano si riprendeva il break, e portava il secondo set al tie-break. Qui la situazione si incendiava veramente: Djokovic saliva 4-1 con doppio mini-break di vantaggio, ma con due punti di orgolio Blake si riportava sotto. Il secondo era addirittura straordinario: su una delle rare discese a rete del serbo dopo uno scambio da lui dominato, era l'americano ad indovinare di giustezza il passante di dritto lungolinea in corsa, dopo il quale cominciava a “zompare” per il campo come fosse un Nadal che si fosse bevuto una dose di Connors. Sull'adrenalina vinceva anche il punto successivo per andare 4 pari, ma era l'ultimo fuoco: Djokovic si riprendeva il minibreak di vantaggio e chiudeva il set e le speranze residue di Blake di fare partita. Il terzo set in queste condizioni diventava una questione abbastanza “amministrativa”: si attendeva il break con cui Djokovic avrebbe dato lo strappo definitivo, e questo arrivava puntualmente al quarto game. Il parziale si chiudeva 6-3 senza particolari patemi per un Djokovic apparso nuovamente molto solido e concreto in notturna. Al prossimo turno il serbo avrà Mardy Fish, che dovrebbe essere un test molto probante. Ma molto dipenderà da quando si giocherà la partita, se in notturna o di giorno. Nelle due versioni Djokovic sembra sensibilmente cambiare la sua efficacia. Il serbo è anche però l'unico assieme a Nadal ad aver già disputato due night session e quindi ci sono dubbi sul fatto che gli venga concessa la terza consecutiva. Anche se, giocando contro uno statunitense, qualche possibilità di avere di nuovo la luce dei riflettori Nole può averla. Per quanto riguarda Blake, una dignitosa uscita dal torneo al terzo turno. Onestamente, è più di quello a cui sembrava ambire solo un paio di settimane fa.

Gianluca Comuniello

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker