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05/09/2010 18:37 CEST - INTERVISTE

R.Federer - 04.09.10

Trad. di Giulia Vai

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Q. Hai detto a Mary Joe nell’intervista prima del match che avresti dovuto adattarti al vento. È stato in effetti così? Quanto era forte il vento?
ROGER FEDERER: Il vento era molto forte. Sono condizioni dure in cui giocare, specialmente se sei sotto nel punteggio. Penso che si vedesse che Mathieu stava facendo molto fatica inseguendo nel punteggio. Il suo servizio, le sue risposte, tutto il suo gioco ne ha risentito.
Questo è quello che il vento può farti. È difficile rimanere positivo quando sei sotto e il vento è come oggi.
Io mi sentivo a mio agio perché lo puoi anche usare a tuo vantaggio e giocare un gran tennis. Devi stare attento. Forse non mirare tanto alle righe. Quindi dopo 4 o 5 giochi, sapevo cosa potevo o non potevo fare.

Q. Che somiglianze trovi nella tua vittoria dei French Open e nel completamento del Grande Slam con la ricerca di Rafa degli US Open e quindi del Grande Slam?
ROGER FEDERER: Penso sia simile. Ho vinto gli altri tre titoli abbastanza rapidamente come anche lui. C’è un po’ somiglianza in questo.
Sì, l’unica differenza è che fino ad ora io ho perso due finali e una semifinale; mentre lui non hai mai giocato una finale qui. Ma ci sono alcuni aspetti in comune direi.

Q. Ieri sera Rafa ha detto che secondo lui tu sei il miglior giocatore della storia. Se riesce a completare il Grande Slam, dati i vostri confronti diretti, quanto sia giovane, quali pensi possano essere le sue possibilità di diventare il miglior giocatore nella storia?
ROGER FEDERER: Sì, voglio dire ha sicuramente una possibilità essendo così giovane. Avere così tanti titoli del French Open alla sua età è già un risultato incredibile. In più hai dei record sulla terra stupefacenti che saranno duri da battere.
Però deve prima vincere gli US Open per farlo. Ha vinto le Olimpiadi, e ha fatto delle cose incredibili. Sono sicuro che avrà una possibilità.

Q. Quanto sei un giocatore migliore grazie alla rivalità con Rafa? Quali sono le due o tre cose su cui hai lavorato specificamente nel tuo gioco per provare ad affrontare Rafa?
ROGER FEDERER: è difficile dire esattamente cosa ti renda un giocatore migliore. Forse la tua etica del lavoro, sei più professionale, provi cose differenti, una forma mentis. Queste sono le cose che emergono piuttosto che un singolo colpo per batterlo.
Il punto è, non puoi lavorare sul tuo gioco solo per giocare contro Rafa, perché siamo stati numero 1 e 2 da così tanto tempo che possiamo incontrarci solo in finale. Per arrivarci, dobbiamo sconfiggere 4, 5 o 6 altri giocatori che non centrano niente con Rafa, come io per lui. Ecco perché è sbagliato concentrarsi solo su un giocatore.

Q. Ma ti ha reso un giocatore migliore?
ROGER FEDERER: L’ho detto molte volte e anche lui.

Q. Che cosa pensi che separi i giocatori di successo nel quinto set da quelli che non lo sono?
ROGER FEDERER: il record al quinto set è un po’ complicato. Dipende, se per esempio avessi giocato 5 set nei primi due turni, avrei ovviamente l’esperienza e la forma fisica. Sarei veramente favorito in un quinto set. Ma non lo gioco. Quindi perdo l’occasione di avere un miglior record nel quinto set.
All’inizio della mia carriera, andavo più spesso al quinto, ero probabilmente 50/50 o forse non ero il favorito per la vittoria forse solo per la mancanza di esperienza e di forma fisica e per la pressione ecc.
Dipende da come inizia (la partita). Non penso che James Blake non abbia la forma fisica.

Q. 4 13.
ROGER FEDERER: Sì, ha perso le prima 10 o 12. Forse diventa una questione mentale a quel punto.
Non penso sia giusto limitare la questione al fitness. Dipende contro chi stai giocando e dove.
Per questo penso che il record è fantastico se è positivo, ma quello che mi piace dei 5 set è che mi dà una risposta sulla mia tenuta fisica e se ci debba lavorare sopra.
Per moltissimo tempo non sono mai andato al quinto fino al match perso contro Safin 9-7 al quinto. Ho avuto dei match point nel quarto. Ho giocato alla grande ed è stata una cosa positiva per me vedere che potevo resistere per così tanto perché l’allenamento non è uguale alla partita.
Q. Cambiando argomento. In quanto grande appassionato di calcio, volevo chiederti cosa ne pensi dell’ultimo Mondiale, e nello specifico se hai visto delle partite dell’Uruguay e se hai mai conosciuto Diego Forlan?
ROGER FEDERER: Penso di averlo incontrato brevemente durante il torneo di Madrid. Non mi ricordo di che cosa abbiamo parlato. Ma mi ricordo di avergli stretto la mano. Penso sia un appassionato di tennis perché è stato al torneo più volte sia indoor sia ora che è all’aperto.
L’ho visto giocare poco, ma a dire la verità non ho più visto il Mondiale dai quarti di finale in avanti. Mi manca quella parte. Ovviamente facevo il tifo per la Svizzera e il Sud Africa, sperando in una buona prestazione. Penso che lo sia stata. La squadra migliore ha vinto. La Spagna ha giocato in modo fantastico. Penso che sia stato un Mondiale di successo per molte squadre.

Q. Potresti giocare contro Ferrero nel prossimo turno. Quanto pensi di aver influenzato la sua carriera nel senso che voi siete della stessa generazione, eravate entrambi numero 1, poi ha iniziato a perdere molte partite, a non lottare per i titoli importanti. Quanto pensi di averlo influenzato?
ROGER FEDERER: Non penso che ci siamo incontrati tante volte quante con Roddick o Rafa, Non so penso più 10 volte che 20. Non l’ho mai incontrato in una finale del Grande Slam. Quindi non penso di aver avuto una grande influenza sul suo gioco. Penso in realtà che ci siamo spinti a vicenda. Ho sempre pensato che fosse un giocatore fantastico. Ho giocato delle partite importanti contro di lui in passato: in semifinale dell’Australian Open, l’ho dovuto sconfiggere per diventare numero 1 il lunedì successivo. Poi ho vinto l’Australian Open contro Safin in finale. È stato il miglior giocatore sulla terra per un po’.
È difficile dominare la stagione sulla terra ogni anno. È ovviamente se non vinci la maggior parte dei tornei, ai French Open la tua classifica potrebbe scivolare dal 3 all’8 e poi dal’8 alla 15. Penso sia quello che è successo a lui. Ha anche avuto degli infortuni. È bello vederlo giocare ancora bene.
Andiamo d’accordo, ogni tanto ci alleniamo insieme. Mi piacerebbe giocare contro di lui, anche se Melzer è un mio buon amico. Ci ho giocato contro a Wimbledon. Vedremo.

Q. In queste condizioni, quanto può essere vincente colpire le palle alte, imprevedibili e piano?
ROGER FEDERER: Questo è il punto. Se giochi piano è pericoloso poi avere la misura del colpo bene e lasciar dettare il gioco all’avversario. Alla fine vai con il ritmo dell’avversario. Non è facile crearsi ritmo quando c’è così tanto vento.
A volte quindi cerchi di colpire la palla piano per vedere cosa succede. È scomodo per l’avversario, non è il modo di giocare nel tennis maschile. I ragazzi sono troppo potenti. E poi una volta che l’altro ha capito come giochi, è difficile ritornare a spingere e a giocare in modo offensivo nuovamente. Quasi impossibile. Devi colpire la palla diversamente e non è una buona cosa.
Q. Volevo sapere cosa ne pensi del nuovo e più agile Mardy Fish. Bisogna ancora vedere cosa farà qui. Dice di sentirsi un giocatore totalmente differente ora.
ROGER FEDERER: Sì, voglio dire il suo talento non è mai stato in dubbio, no? Ci ho giocato forse nel 2003, 2004 quando ho vinto i miei primi due Wimbledon. È stato l’unico a riuscire a strapparmi un set. Ho sempre pensato che fosse un giocatore incredibilmente bravo, al di là del suo peso, a dire il vero. Penso sia grandioso dimostrare agli altri giocatori cosa sia possibile raggiungere in una fase avanzata di carriera, se si hanno delle idee nuove. Cioè, cambiamo un po’ di cose e vediamo cosa succede. Penso che sia quello che sta facendo. Che i risultati seguano, non è sempre scontato. Ma è quello che gli sta succedendo. Ovviamente questo è il palco più importante per lui, gli US Open. I prossimi 45 minuti saranno molto importanti per lui.
Per lui è ciò che conta. Qui è dove si vedrà se ne è valsa la pena, non a Washington o da qualche altra parte. È un bravo ragazzo, è sempre stato di talento, quindi lo si sapeva.
Q. Hai visto il colpo di Francesca Schiavone tra le gambe?
ROGER FEDERER: Penso di sì. Non sono sicuro.

Q. Pensi sia più difficile per una ragazza?
ROGER FEDERER: Be’, sì perché non vanno mai a rete e quindi non subiscono mai un lob.
No, le ho visto fare dei grandi colpi già in passato. Ha una notevole abilità a trovare differenti variazioni per una giocatrice, ed è piacevole da vedere.
Penso che abbia giocato dei fantastici French Open. Non ha paura di provare cose nuove. Ecco perché mi piace guardarla.
 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker