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07/09/2010 23:27 CEST - interviste

M. Youznhy - 7 Settembre

"Il successo degli spagnoli? Favorito dal rallentamento delle superfici"

Traduzione a cura di Tino Cianciotti

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D.: Hai avuto una stagione opaca finora. Come ti spieghi le buone performace che stai ottenendo qui?
R.: Veramente ho giocato piuttosto bene anche al Roland Garros, poi ho fatto primo turno ad Halle e secondo a Wimbledon. Ho giocato la Davis a Mosca perdendo il secondo match; poi ho partecipato al torneo di Gstaad e ai due Masters 1000 negli Stati Uniti: un primo turno e un secondo turno. Sono ovviamente soddisfatto dei quarti raggiunti qui e spero di migliorare ancora.

D.: Risultato a parte, sei soddisfatto di come hai giocato oggi?
R.: Sono felice del risultato e di come l'ho ottenuto. Ho commesso alcuni errori e sono stato più che fortunato nel quarto set. Ma avevo già avuto delle chance nel terzo.
Credo che nel primo set Robredo abbia giocato meglio di me ma nel terzo sono stato io a fare meglio di lui, pur perdendolo.

D.: Quanto significa per te il raggiungimento dei quarti di finale di uno Slam?
R.: Credo sia la prima volta che raggiungo due quarti Slam nella stessa stagione. Dipende dal fatto che sto giocando bene e con maggiore costanza rispetto al passato, quando giocavo bene solo a tratti. Speriamo bene.

 D.: Come ti spieghi il grande successo dei tennisti spagnoli in questo torneo?
R.: Giocano molto bene. Credo che in Spagna godano della disponibilità di tanti campi e le giuste strutture per allenarsi adeguatamente. Penso che in Spagna la pratica di questo sport sia accessibile a molti e ci siano grandi scuole di tennis, contrariamente a quanto accade in Russia. Da noi non tutti possono permettersi di giocare a tennis.
Inoltre credo che le superfici dure siano più lente rispetto al passato e questo favorisca i tennisti spagnoli.

D.: Trovi che il gioco dei tennisti spagnoli abbia qualcosa che lo contraddistingue da quello degli altri? Hanno qualcosa in comune?
R.: Giocano bene ovunque perchè le superfici indoor, ad esempio, sono più lente rispetto a quelle degli anni scorsi. Prendete le carriere di Bruguera o Berasategui e paragonatele a quelle di Lopez, Ferrer, Nadal, Verdasco, Robredo o Montanes: è questo il motivo per cui adesso riescono ad essere competitivi anche su queste superfici.

D.: Il tuo avversario di oggi gioca il rovescio ad una mano; al prossimo turno potresti incontrarne un altro che gioca il rovescio ad una mano, Wawrinka. Come pensi di doverlo affrontare rispetto all'eventualità di giocare contro Querrey, che invece gioca il rovescio a due mani?
R.: Non voglio ancora pensare alle tattiche da adottare perchè i due sono ancora in campo. Tutti i match che ho giocato contro Wawrinka in passato sono stati diversi l'uno dall'altro. Ha senz'altro un ottimo rovescio ad una mano, ma non è il momento di parlarne.

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker