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16/09/2010 10:44 CEST - Coppa Davis

I playoff dei grandi assenti

La Svizzera va in Kazakistan senza Roger Federer e spera in Wawrinka, gli Usa in Colombia senza Roddick e i gemelli Bryan nell’ultima da capitano per McEnroe. Israele-Austria inizia oggi perché sabato è la festa dello Yom Kippur. Alessandro Mastroluca
 

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Israele vs Austria
A Tel Aviv si partirà eccezionalmente oggi, con un giorno di anticipo perché sabato è la festa ebraica dello Yom Kippur e e il programma prevede un break: il doppio, infatti, è previsto per venerdì.

Inevitabilmente gran parte della responsabilità per l'Austria, che non avrà il suo doppista migliore, Knowle, cade su Jurgen Melzer, numero 13 in singolare e 5 in doppio, “l'unico che giocherà in tutti e tre i giorni”, come conferma il capitano Gilbert Schaller.

Melzer esordirà, nel secondo singolare di oggi, contro Harel Levy, 32 anni e numero 209 del mondo. Diventato padre a giugno di Sahar, Levy è una delle promesse mancate del tennis mondiale: è stato numero 30 a giugno 2001 (un mese prima aveva eliminato Sampras al primo turno a Roma), ma un infortunio al ginocchio ha rovinato tutto ed è rientrato tra i primi 100 solo dopo sei anni.

Il primo singolare vedrà opposti Dudi Sela e Andreas Haider-Maurer, che ha sfiorato la grande sorpresa a Flushing Meadows: eliminare Soderling al suo debutto assoluto in uno Slam.

Israele ha scelto di “abbandonare” il Canada Stadium di Ramat Hasharon e di giocare al Nokia Arena a Tel Aviv, impianto da 11 mila posti, dove l'anno scorso nei quarti ha battuto 4-1 la Russia qualificandosi per le semifinali, che rimane il miglior risultato per Israele nella storia della Davis.


Colombia vs Stati Uniti
Per gli Usa sarà l'ultimo tie con Patrick McEnroe come capitano. In 10 anni è diventato il capitano rimasto per più tempo sulla panchina della nazionale yankee, con un record di 16 vittorie e 9 sconfitte impreziosito dalla 32ma insalatiera vinta sulla Russia a Portland nel 2007.

Ma la sua decisione di lasciare l'incarico non è l'unica sorpresa. A Bogotà infatti non ci sarà né Roddick né i gemelli Bryan. Eppure Bob e Mike sono quanto di più vicino possa esistere a un punto garantito: hanno un record di 16-2 in Davis (7-0 sulla terra, superficie dove si giocherà, 8-0 in trasferta) e avrebbero dovuto giocare, con ogni probabilità contro Salamanca e Cabal, rispettivamente n.140 e 280 del mondo. Portando loro, McEnroe avrebbe dovuto rinunciare, in singolare, a uno tra Querrey, Isner e Fish: il primo gioca meglio sulla terra, Mardy è reduce da un'ottima stagione sul cemento.

L'ultima volta che gli Usa hanno viaggiato fino a Bogotà, nel 1974, nessuno avrebbe scommesso su Velasco (ultimo colombiano a finire la stagione nella top-100, nel 1982) e Molina. Ma Solomon, Van Dillen e Pasarell non sono mai riusciti ad adattarsi al gioco in altura e alle condizioni esterne, perdendo 4-1. Un ricordo che Patrick McEnroe avrà considerato nel preferire una squadra di singolaristi, in cui trova spazio anche la rivelazione Ryan Harrison. In ogni caso Querrey ha vinto, in doppio, Memphis con Isner e San Jose con Fish e ha un record di 21-10 nel 2010. Isner è 20-7, Fish 17-11 ma ha giocato per la maggior parte con Mark Knowles uscendo al terzo turno al Roland Garros, al primo a Wimbledon e ai quarti agli Us Open.

In caso di sconfitta, gli Usa uscirebbero dal World Group per la prima volta dal 1988, e la seconda nella storia della Coppa. La pressione, dunque, è tutta sulle spalle degli yankee che trovano una Colombia nel momento migliore della sua storia tennistica, che spera di entrare per la prima volta nell'elite mondiale della Davis.

Falla, che sembra essersi messo alle spalle dubbi, perplessità e domande su come abbia fatto a non cogliere l'occasione della vita contro Federer a Wimbledon, e Giraldo possono finire la stagione tra i primi 100. Ma i semi di questo successo sono stati posti 15 anni fa grazie a una compagnia medica, la Colsanitas, e al suo presidente Roberto Cocheteux, grande appassionato di tennis. Cocheteux ha scelto di sponsorizzare i migliori giocatori: per i primi tre anni solo donne, poi anche uomini, fino a raccogliere nel team addirittura 50 giocatori, tra cui Giraldo e Falla che vi sono arrivati rispettivamente a 3 e 6 anni.

Germania vs Sudafrica
Kevin Anderson ci sarà. Il sudafricano, che ha da poco raggiunto il best ranking di n.76 del mondo ed è l'unico top-100 del Paese, manca in Davis dal 2008 e tornerà al Weissenhof Stadium di Stoccarda. Basterà per riportare il Sudafrica nel World Group dopo 12 anni?

La Germania, che vuole evitare la retrocessione dopo la sconfitta contro la Francia, si presenta guidata da Kohlschreiber e dal redivivo Florian Mayer. E' il nono confronto diretto tra le due nazionali: i tedeschi guidano 5-3 e hanno vinto gli ultimi quattro.


India vs Brasile

L'India, al 99%, parte con un punto di vantaggio: il doppio. Per il 37enne Leander Paes, poi, comunque vada a finire, sarà un giorno speciale. Sabato, infatti, a Chennai, il tennista indiano di maggior successo verrà premiato a Chennai per celebrare i suoi vent'anni di partecipazione alla Davis: ha infatti debuttato nel 1990, a tre anni dall'ultima finale giocata dall'India. La presenza, nel quartetto, di Bhupathi è una garanzia quasi assoluta. I due hanno vinto gli ultimi 22 doppi giocati in Davis, e hanno perso solo due volte, nel 1996, rispettivamente da Hrison-Ivanisevic e Bjorkman-Kulti.

Paes, che in doppio ha un record nella manifestazione di 37-9, secondo solo a quello di Nicola Pietrangeli, vanta anche 48 vittorie in singolare. L'India, sconfitta in Russia 3-2 al primo turno, potrebbe però soffrire in singolare contro un Brasile che ha sempre perso al playoff promozione negli ultimi quattro anni. I due singolaristi indiani, infatti, Bopanna e Devvarman (n.98, chiamato a giocare nella città della sua iniziazione tennistica, Chennai), sono entrambi messi peggio in classifica degli avversari verdeoro Bellucci e Mello.

Due i precedenti, con una vittoria a testa.


Australia vs Belgio
Tre i precedenti. L'Australia ha vinto i primi due, nel 1922 e nel 1991, il Belgio ha chiuso 3-2 a Liegi al primo turno del World Group 2007: una vittoria sigillata dal successo di Vliegen su Guccione nel quinto e decisivo singolare. Da quel momento l'Australia, che avrà Lleyton Hewitt primo singolarista, non è più riuscita a rientrare nel World Group, perdendo al playoff contro la Serbia nel 2007 e il Cile nel 2008.

Per il Belgio è il terzo playoff consecutivo.


Kazakistan vs Svizzera

Sesto playoff consecutivo per la Svizzera, il primo senza Roger Federer che ha scelto di risparmiarsi la trasferta ad Astana la settimana successiva all'eliminazione in semifinale agli Us Open. “Ho bisogno di un po’ più di riposo per finire al meglio la stagione” ha detto Federer, che in carriera ha giocato 48 match di Davis tra singolare e doppio vincendone 37, sul suo sito internet.

Gli svizzeri, al quarto tie consecutivo in trasferta, si affidano a Stanislas Wawrinka, che è arrivato per la prima volta in carriera ai quarti agli Us Open e ha giocato probabilmente il suo miglior match in uno Slam contro Andy Murray. “Sono felice che Stan sia in così grande forma” ha dichiarato il capitano elvetico Severin Luthi.

Per la Svizzera, che è rimasta fuori dal World Group solo una volta negli ultimi 15 anni (2008) è la prima sfida contro il Kazakistan, che ha esordito in Davis nel 1995; anche se la nazionale di casa è in realtà una “Russia 2”, che presenta quattro giocatori nati in Russia (Golubev, Korolev, Kukushkin e Schukin).

Gran parte delle speranze kazake di approdare per la prima volta nella storia nel World Group poggiano sulle spalle di Andrei Golubev, il russo “di Bra” che ha scelto di giocare per i prossimi tre anni sotto la bandiera celeste-oro. Il vincitore di Amburgo è arrivato in Italia grazie a Massimo Paci, coach italiano che aveva tra i compagni al corso per maestri Igor Eremin: quest’ultimo gli chiese di seguire Vitaly Denisov, che dopo qualche anno però ha smesso col tennis. E gli portò la videocassetta di un ragazzino promettente di Volzhskij, vicino Volgograd: quel ragazzino era Andrei Golubev. È Puci che, nel 2005, gli cambia il rovescio passando dall’impostazione bimane a un colpo più classico.


Romania vs Ecuador
Romania e Ecuador si ritrovano per la seconda volta dopo il play-off del 2003, vinto dai romeni per 3-2 grazie al successo di Razvan Sabau su Giovanni Lapentti in cinque set nell’ultimo singolare.

La Romania ha giocato sei degli ultimi sette turni di playoff per il World Group e l’anno scorso, dopo la sconfitta con la Svezia, è scesa nel primo gruppo euro-asiatico per la prima volta in sette anni. L’Ecuador ha invece iniziato il 2010 nel World Group, per la prima volta dal 2001 e la quinta in assoluto, ma ha perso 5-0 dalla Croazia nel tie che ha messo fine alla serie di otto vittorie consecutive di Nicolas Lapentti.

Il maggiore dei fratelli Lapentti, cugino di Andres Gomez (che ha un record in Davis, tra singolari e doppi, di 61 vittorie e 34 sconfitte), era stato lì lì per lasciare, nel 2009, a 33 anni e con 10 anni di carriera alle spalle che l’hanno visto raggiungere anche la posizione numero 6 del mondo. Poi è arrivato lo spareggio promozione, a Porto Alegre, il 18 settembre. L’Ecuador vince e Nicolas, da solo, fa “due punti e mezzo”. Il venerdì apre battendo Bellucci, domenica dà il punto decisivo superando Daniel 8-6 al quinto: è la 13 vittoria per lui al quinto in Davis, che gli vale il record assoluto davanti a Nicola Pietrangeli e Henri Cochet. In mezzo, insieme al fratello Giovanni, vince il doppio. Una vittoria che gli fa accantonare i propositi di ritiro e gli vale la nomina a sportivo ecuadoriano dell’anno, premio che divide con la squadra di calcio Liga Deportiva Universitaria di Quito, che ha vinto la Copa Sudamericana, l’equivalente della nostra Europa League.

Alessandro Mastroluca

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker