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30/10/2010 15:15 CEST - IL RITIRO DI ELENA

"Ho deciso
a inizio anno"

TENNIS - Nel salotto di Eurosport, condotto da Barbara Schett, Elena Dementieva racconta la decisione di ritirarsi dal tennis giocato. "Ho deciso a inizio anno. Credevo di aver mantenuto il segreto, ma oggi mi sembrava che molte delle mie colleghe sapessero". Attimi di grande emozione quando le hanno mostrato alcune immagini della sua carriera.  Ubaldo Scanagatta

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Con gli occhi ancora umidi per la grande emozione Elena Dementieva, che ha già fatto la conferenza stampa di cui potete leggere il transcript in italiano (grazie alla traduzione di Tino Cianciotti) che l'originale in inglese, si siede sul divanetto davanti a Barbara Schett per la rituale intervista post-partita di Eurosport (che ha fatto un eccellente servizio durante questo Masters grazie anche alle telecronache di Barbara Rossi, ladies first!, Federico Ferrero e Jacopo Lo Monaco: se però avessero potuto leggere Ubitennis poco prima della conclusione del match Schiavone-Dementieva, non sarebbero stati sorpresi dall’annuncio di Elena; l’avevamo già scritto) poco dopo che Vera Zvonareva ha battuto una Clijsters determinata a metà.

Elena esordisce:

“Non è stata una decisione improvvisa, l’avevo deciso già all’inizio dell’anno. Erano tanti anni ormai che facevo questa vita, pensavo fosse giunto il momento di cambiare”.

Schett: _ Deve essere stata dura entrare in campo ogni volta sapendo che quel torneo non l’avresti più disputato…

Elena: “Altro che, è stato molto difficile, spesso non riuscivo a dormire. Ogni volta mi dicevo, chissà, forse è l’ultima volta su questo centrale, non potevo sapere se avrei vinto oppure perso…Mi sono preparata a lungo per questa decisione e oggi, che il momento è arrivato, è stato davvero triste…”

Schett: _ Guarda le immagini, eri supercommossa, e tutti lo erano…guarda la tua mamma, le ragazze…_

Elena: “Certo è stato molto ma molto emozionante soprattutto per mia mamma, come si può immaginare…ma voglio ringraziare anche tutte le giocatrici. E’ stata una cerimonia molto speciale, ho vissuto tanti ricordi con loro, tutti questi anni insieme…momenti memorabili”.

Schett: _ Certamente questo ha un significato: il grande rispetto che tutte nutrono per te e l’hanno dimostrato…

Elena: “Sì. È stato davvero toccante, vederle tutte in piedi sul centrale, tutte venute per me dopo essere state avvertite in fretta e furia, non lo dimenticherò mai…”

Schett: _A chi lo avevi detto per prima, immagino alla tua famiglia, certo alla tua mamma, vero? E cosa ti hanno detto quando hanno saputo della tua decisione?

Elena: “Naturalmente per primi a mamma, al resto della mia famiglia, anche per capire che cosa ne pensassero. E’ stata la decisione più difficile…anche quella di non renderla publica all’inizio dell’anno (n.di ubs: come invece fece Stefan Edberg nel ’96 quando ogni suo torneo si trasformò in una sorta di perenne celebrazione e Stefanello che avrebbe voluto chiudere la sua passerella trionfando nella finale di davsi a Malmoe contro la Francia invece si infortunò e Boetsch, annullando te matchpoint a Kulti conquistò la Coppa per la Francia…)…e i miei familiari mi hanno detto: ‘Fai quel che ti senti Elena, se è la decisione giusta per te prendi questa strada senza temere, quel che fai… fai bene. Credevo d’essere stata brava a mantenere il segreto…”

Schett_ E invece…?

Elena: “Beh, mi ha sopreso che molte giocatrici sembrassero sapere…almeno oggi di sicuro”

Schett: “E che hai pensato sui matchpoint oggi?

Elena: “Ero lì lì per scoppiare a piangere. E’ stato molto emozionante….Ho vissuto un lungo sogno lungo tutti questi anni. Tanti bellissimi tornei. E ho imparato tante tante cose, anche di me stessa…, non credo che vivrò queste sensazioni di nuovo”

Schett: Ecco ti facciamo vedere alcuni dei tuoi momenti più belli…il tuo primo Masters dieci anni fa…_

Elena: “Ecco, sì persi la semifinale con Monica Seles e nei giorni scorsi Kim Clijsters me l’aveva ricordato che ci eravamo incontrati per la prima volta dieci anni fa. Quando siamo tornate negli spogliatoi Kim mi ha lasciato un bigliettino molto affettuoso con quel ricordo….e altro…”

Schett: _ Ecco un altro higlight della tua carriera, quando vincesti il torneo di Mosca, nella città dove sei nata e cresciuta, battendo Serena Williams..

Elena: “Certo è un ricordo molto speciale, uno dei mie ricordi più belli la vittoria nella Kremlin Cup del 2007…”

Schett: _ Stupendo vero giocare in casa? Un effetto speciale…

Elena: “Eh sì, era l’unica opportunità per noi di giocare davanti al nostro pubblico, è bello essere incoraggiati, lì mi sentii molto ispirata. Quell’anno che vinsi oltretutto venivo da un anno cominciato molto male…”

Schett: _Ecco qua le immagini invece delle tue due finali del Grande Slam, nel 2004, al Roland Garros e all’US open…_

Elena sorride rivedendosi, così bella e giovane: “Dio mio come ero giovane, sono passati tanti anni da quella partita contro Anastasia (la Myskina, sua grande rivale e amica fin dall’infanzi moscovita)…”

Schett: _E a Flushing Meadows contro un’altra russa, Svetlana Kuznetsova…

Elena: “Eh anche quella fu una grande esperienza…” abbassando un tantino gli occhi cerulei

Schett: (che osa…): “Speravi di averne vinto almeno uno in tutti questi anni…?

Elena: “No _ qui non le si può credere, nonostante il visino angelico _ Non ho nessun rimpianto _e quando mai! _ ci ho provato tanto, ho soprattutto sognato tanto di vincere il Roland Garros, il mio slam preferito _ qui sì che è sincera al mille per mille _ ci sono andata anche vicino _ che partita si mangiò con la Safina! _ ma non c l’ho fatta”.

Schett (che lancia l’assist) _ Ma ti sei conquistata a Pechino però…._

Elena: “Il mio obiettivo più grande era stato da sempre conquistare una medaglia olimpica _ può sembrare non del tutto credibile, ma forse in Russia (e in Cina oltre che nei Paesi di un certo stampo) ci sta; per la verità anche Agassi e Davenport hanno sempre ricordato l’oro di Atlanta come un momento particolarmente importante della loro carriera) _ e a Pechino ho vinto l’oro contro Dinara (Safina) e il podio è stato tutto russo. Indimenticabile. Il più bel momento della mia vita (sic)”

Schett: _Dove la tieni la medaglia d’oro?-

Elena: “Nella cassetta di sicurezza di mia mamma. Tutti i trofei li ho tenuti con me…e li ho dati a lei (nota di ubs: qu non sono sicuro di aver capito bene se ha detto che tutti li ha tenuti lei ma la medaglia d’oro l’ha messa nella cassetta di sicurezza della mamma..che altrimenti sarebbe un’enorme cassaforte se avesse dovuto contenere tutte le coppe)…non avrei mai avuto tutti questi risultati se non avessi sempre avuto lei con me”.

Schett: _E ora che farai? Il tuo futuro?

Elena: “Non so ancora (sorride celestiale), ho cominciato a studiare in una delle migliori università di Mosca (lei che parla francese ed è sempre stata una delle tenniste più colte, sempre con un libro in mano, tutta la letteratura russa in testa…). E sto studiando giornalismo…”

Schett_ Ah, ma allora magari farai anche tu questo lavoro che sto facendo io…_

Elena “Forse sì…ma prima finisco di studiare e poi vedrò”

Schett: _Ma giocherai ancora a tennis?

Elena: "Sì, certo, giocherò sempre. Ha sempre fatto parte della mia vita e continuerà ad esserne parte. Amo il tennis e continuerò a giocare ed ad allenarmi. E’qualcosa che mi fa sentire bene e voglio continuare a giocare”.

Arriva un mazzo di fiori per Elena. L’intervista è finita, se ne va un gran bel personaggio, una tennista ammirata da tutti non solo per il suo tennis, ma anche per la dolcezza, l’educazione, la sensibilità, l’intelligenza, lo stile…e naturalmente la bellezza. Era la mia preferita.

Ubaldo Scanagatta

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Accadde oggi...

24 Ottobre 2004

Marat Safin incontra poche difficoltà nello sconfiggere David Nalbandian nella finale del Masters di Madrid con il punteggio di 6-2, 6-4, 6-3. Queste le parole del russo a fine match: “E' stato tutto troppo facile. Non credo riuscirò a giocare così per sempre!”

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker