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10/11/2010 21:38 CEST - Atp tour

Accorciate il calendario, please!

TENNIS - Federer vuole giocare meno. Nadal vuole giocare meno. Djokovic e Murray sono d'accordo. A Londra l'Atp discuterà se ridurre la stagione di due settimane. E se non fosse la strada giusta? Alcune obiezioni da discutere con voi, dai rischi che può comportare un eccessivo "mantenimento" del sistema alle malsane abitudini dei giocatori, che si lamentano ma poi non dicono mai di no agli eventi "extra". Enrico Riva

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Fanno quasi tenerezza i tennisti che da anni cercano disperatamente di ridurre il calendario maschile. Non stiamo parlando di giocatori di seconda fascia che non riescono a tenere il passo, quelli che si lamentano di più sono sempre i migliori, i primi in classifica. Fanno tenerezza perchè nonostante nominalmente si autogovernino di fatto sanno benissimo di non potere prendere una decisione del genere senza avere l'appoggio totale degli sponsor e dei tornei che poi, alla fine, sono i veri datori di lavoro dei tennisti.

In questi giorni Roger Federer è tornato sull'argomento, non fosse altro che a Bercy sta giocando il quarto torneo in cinque settimane. Prima di lui lo avevano fatto Nadal, Murray e Djokovic. Durante le finali Atp di Londra si riunirà il board dei giocatori e la questione verrà affrontata nuovamente. Difficilmente ci saranno novità per il 2011 ma si cercherà una soluzione per il 2012, anno delle Olimpiadi. La offseason attualmente dura 4 settimane. Si proverà ad estenderla a 6. Ora, le argomentazioni a favore di una riduzione dell'attività agonistica sono stranote e in parte condivisibili. Qui premeva chiamare a raccolta eventuali obiezioni e sottoporle al vostro giudizio:

- Negli ultimi anni i tennisti hanno ottenuto di giocare meno su più fronti. Alcuni esempi: le finali atp non si giocano più 3 set su 5 e tutti i primi turni dei Masters 1000 sono dotati di bye. A beneficiare di queste riduzioni sono solo i più forti. In alcuni tornei 250 è possibile alzare il trofeo avendo vinto solo 4 incontri. Continuando a ridurre si rischia di preservare ciò che esiste e di non stimolare il ricambio.

- Chi non ha una classifica e introiti da top player non può permettersi di stare con le mani in mano per sei settimane. Sarebbe costretto a cercare alternative come i campionati nazionali. Alla fine giocherebbero ugualmente ma manifestazioni che interessano pochi appassionati.

- Le 2 settimane aggiuntive andrebbero a scapito di 4 o 5 tornei 250 che finirebbero per essere cancellati dal calendario o si traformerebbero in challenger. I primi giocatori del mondo a quei tornei non vanno comunque (giusto Federer a Stoccolma per provare l'allenatore nuovo) e quelli di seconda fascia si troverebbero penalizzati.

- Normalmente “concentrare” intensifica un qualcosa più che ammorbidirlo. Un calendario più serrato richiederebbe molta più energia da spendere continuativamente che difficilmente sarebbe recuperabile nelle 2 settimane off.

- Ridurre le opportunità equivale ad aumentare la pressione sui giocatori minori i quali non potranno permettersi cali di forma. Il rischio è che aumentino le sessioni di preparazione fisica (con annesso aumento degli infortuni) e che il “tutto e subito” riduca le inibizioni ad farsi aiutare farmacologicamente.

- Federer e Nadal attorno a Natale giocheranno un'esibizione a Madrid ed una a Zurigo. Meritorie per carità ma tutt'altro che riposante. A inizio stagione i primi del mondo corrono in Asia a farsi riempire di dollari in tornei passerella, altre opportunità che riguarderebbero solo un nucleo ristretto.

- Obiezione ombelicale: A dicembre un “tennofilo” va in astinenza. Cosa succederebbe ad aggiungerci anche metà novembre?

È vero che, come ricordava recentemente Vassallo Arguello, l'Atp è una struttura finalizzata a garantire i privilegi di chi eccelle ma un meccanismo del genere converrebbe anche a chi guarda? A fine 2001 la classifica diceva: Hewitt, Kuerten, Agassi, Kafelnikov, Ferrero, Grosjean. Siamo sicuri che un sistema che garantisce la continuità a scapito del ricambio alla lunga non finirà a ritorcersi sul tennis stesso?

Enrico Riva

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker