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14/11/2010 16:53 CEST - Interviews

Gael Monfils, 13/11/2010

d. Roger Federer 7-6 6-7 7-6

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Traduzione a cura di Lorenzo Manfredini

Q: Ci puoi dire quanto felice sei? Hai realizzato qualcosa che non avevi mai fatto prima. E a Parigi, per giunta.
GM: Sono felice di aver vinto contro Roger, Ê qualcuno che ammiro molto. Una leggenda del tennis, "la" leggenda, e batterlo è una bellissima vittoria. Me lo ricorderò tutta la vita.
Inoltre è successo in condizioni veramente speciali per me, a Parigi, quindi è grande felicità.

Q: Ê la tua vittoria + bella?
Hai battuto Nadal a Doha, ma ciò accadde lontano. Fu differente.
GM:Quello che sto per dire vi sembrerà strano, ma la mia vittoria migliore sarà se sarò mai in grado di vincere gli Open di Francia.
Quella sarà la migliore vittoria. Forse non li vincerò mai, finirò la mia carriera, e allora vi dirò che la vittoria di oggi è stata la migliore.
Ê una bellissima vittoria, ma non è "la" più bella.
Q: Puoi dirci cosa è accaduto in quel pazzo gioco nel quale hai salvato quattro, cinque match points? A un certo punto lui aveva fatto tutto, gli mancava solo di mettere un dritto, ma l'ha sbagliato.
GM: Ok, per prima cosa mi ero intestardito a servire sulla destra a quel punto.
Volevo fare serve and volley, ma stavo sbagliando sempre. Forse stavo forzando troppo.
Quando ha avuto quel dritto, penso che se lo avesse messo dentro lo avrei toccato.
Non credo sarei stato in grado di passarlo. Ma sapevo dove l'avrebbe giocato.
Se guardi il rallenty, puoi vedere che stavo iniziando a correre dall'altra parte.
Lui ha provato a colpirla troppo presto. Penso che se avesse fatto un passo indietro l'avrebbe messo.
Credo di aver avuto un po di fortuna lì.
Ma lui aveva avuto fortuna prima.
Non sono riuscito a servire nella T come volevo, ero in una situazione di stress.
Ma sono riuscito a restare freddo e controllarlo bene.
Stavo pensando che è stata un ottima esperienza.
Questo è ciò per cui ci alleniamo cempre.
Per provare questi momenti speciali. Il pubblico è stato grande. Mi spingevano.
Ok, per fare qualcosa così devi provarci, e sono stato fortunato nel riuscire.
Q: A parte la qualità del tuo gioco, sei stato in grado di restare concentrato dall' inizio alla fine.
Non hai mai fatto trasparire molte emozioni, ma dentro di te, come ti sei sentito?

GM: Ê stata dura. Non volevo mostrare le mie emozioni. Non volevo far vedere quando ero contento o quando ero contrariato.
In certi momenti ero molto frustrato, ma non riuscivo a trovare il mio ritmo.
Pensavo che lui stesse servendo molto bene. Era molto difficile per me leggere il suo servizio, quindi mi sentivo molto frustrato.
In quel momento, ho fatto vedere qualcosa, perchè ero molto infastidito quando mi ha fatto il break, quindi ho calciato. Ciò mi ha rilassato.
Ma in quei match points stavo cercando di restare freddo, altrimenti sarebbe stato troppo difficile.
Q: All'inizio abbiamo avuto l'impressione che tu controllassi il match. Ti era già accaduto prima con Roger?
GM: Si, sono partiro molto bene. Come dire, in controllo. Ma dal mio punto di vista, era come ieri.
Ho iniziato il match sapendo cosa volevo fare, e sono riuscito a dimostrarlo sin dal primo gioco.
Questo è cio che ho detto. Ho detto a Roger, così è come giocherò. Quando parti così, questo aiuta.
Se avessi sbagliato due o tre dritti all'inizio, allora sarei stato in una posizione diversa. Avrei dovuto dire, ok, dovrò fare giocare lui.
Q:Non possiamo veramente dire che i tuoi buoni risultati sono solo una coincidenza, perchè tu li stai ripetendo, ma succede sempre a Parigi.
Ê perchè puoi trarre la tua energia dal fatto di essere a Parigi, col pubblico a supporto?
GM: Mmh, non saprei. Dovrei parlare di questo col mio allenatore.
Ma se al via del torneo qualcuno mi avesse detto che sarei stato in finale domani, gli avrei detto non ti credo.
Se guardi il mio gioco contro B. Becker e oggi, qualcosa è cambiato. Non so che cosa. Questa è un mio difetto.
Non sono molto continuo e perciò difficile da prevedere.
Q: Nel terzo set, cosa ti è passato per la testa sul 3 a 0, 4-1? Hai pensato che la fortuna sarebbe tornata?
GM: Stavo ancora credendo che ce l' avrei fatta. Fino ad allora non c’erano stati break, quindi ero fiducioso.
Mi sono detto, avanti, avanti; credi in te stesso.
Sapevo che dovevo credere nelle mie capacità per rivoltare il match e mettergli dei dubbi.
Quando mi ha brekkato, non ho giocato un brutto game; ha solo colpito un po prima. Sapevo che ci
sarebbero stati altri giochi nei quali avrei potuto forse avere una o due opportunità, ed è proprio ciò che è
successo.
Ciò che mi ha fatto veramente credere che potessi vincere e mi ha fatto pensare di essere cambiato, è stato quando con quel dritto lui mi ha dato il break point.
Ê stato il momento chiave. Avrei giocato quel dritto con molta cautela prima, ma ho visto una opportunità lì, e ho forzato.
Questo mi ha convinot che avrei dovuto continuare così.
Q: Tante cose sono successe in questa settimana, ma domani andrai in campo rilassato?
GM: Beh, prima di tutto, sono sempre rilassato. La cosa più dura per domani, è che voglio questa vittoria.
Se mi danno due volte il lecca-lecca, lo voglio una terza volta. Voglio averlo.
So che nn sarà facile, Robin mi ha letteralmente ucciso la settimana scorsa. Penso che andrò in campo tentando di mettere a lui più pressione possibile.
Sono a casa. Voglio questa vittoria.
Sarà interessante, possiamo dire.
Q:Sei l' unico giocatore francese che è stato in finale qui due volte consecutive.
Sai chi l'ha fatto prima di te? Guy Forget. Può aiutare per domani?
GM: Mentalmente, si. Ma domani giocherò contro un avversario completamente differente, a cui piace
essere aggressivo contro di me.
Robin è un giocatore molto aggressivo, ma domani penso che sarà molto dura.
Q: Non avevi mai battuto Roger prima, ora è fatta; non avevi neanche mai battuto Djokovic. Questa è
l'ultima cosa che ti rimane da fare.
GM: Non mi piace quando la gente dice che non ho mai battuto Roger prima. Ho già battuto Djokovic tante
volte.
Non nell' ATP Tour, ma nella mia mente l'ho battuto migliaia di volte. Non c'è problema con me. L'ho fatto,
immaginato, e ho vinto 6-4 6-2 contro di lui.

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker