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26/11/2010 02:44 CEST - LE PAGELLE DI MARCOS

Pero / Bertolucci
Coppia Regina

TENNIS - Altra ottima prova dei cronisti di Sky alle prese con un match piuttosto semplice da commentare. Murray batte Ferrer senza troppi problemi. Maradona sempre presente in tribuna. Paolo si sdoppia tra telecronaca e commento in studio, con Meloccaro e Golarsa. Elena combatte la "Filosofia del quanto basta". Ferrer e Murray sono due ottimi esempi di atleti: "Si, ma qui si gioca anche a tennis" chiosa Bertolucci. Marcos

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Per raggiungere le semifinali, Murray non può permettersi di perdere per 64 63 contro Ferrer: deve incamerare almeno otto game. In buona sostanza, lo scozzese, per passare il turno, può anche perdere, ma non deve prendere una stesa. Rispetto alle ultime partite dei gironi di qualificazione della Champion’s League di calcio, l’unica differenza è che non serve che il suo coach gli chieda di farsi comminare un paio di penalty point, per affrontare la finale nel pieno della forma. Sulla formula del Masters s’è scritto molto e molto ancora si scriverà: io lo intendo come un magnifico saggio di fine anno. I ragazzi migliori, giustamente orgogliosi, salutano l’anno, mostrando i loro fantastici progressi agli affezionati ammiratori.

Ferrer inizia a servire e chiude il primo game con una volée di dritto. Elena esordisce: “Il Guardian ha accusato Murray d’aver sonnecchiato, durante la sua partita contro Federer”. “Non sono d’accordo: è stato travolto da una partenza pressoché perfetta di Roger”, risponde Paolo. “Due palle break a favore di Ferrer, intanto…”. Andy salva la prima con una palla corta piuttosto rischiosa, ma cede il servizio affossando un rovescio in rete: 2 a 0 per lo spagnolo. Nel terzo game, l’idolo di casa, malgrado un paio d’errori evitabili, riesce nel contro break: “Ohhh, finalmente!”, sbotta Paolo. “Murray dedica questo rovescio lungolinea a Paolo Bertolucci: 2 a 1!”. I due cronisti si uniscono giustamente al coro della stampa specializzata: per il definitivo salto di qualità, Andy deve giocare in maniera meno attendista, possedendo tutte le qualità tecniche per giocare in maniera costantemente aggressiva. Il nastro lo aiuta: “La fortuna aiuta gli audaci”, ricorda Paolo. “Ma lui è audace?”, chiede Elena. “No, ma lo è stato in questa occasione”. 2 pari. “Se fosse una gara di corsa, assisteremmo ad un duello pazzesco: però, qui, si gioca anche a tennis”, Bertolucci sintetizza mirabilmente il tema del match. Con due doppifalli, David cede la battuta: 3 a 2 e servizio per il rivale.

Con un parziale di 12 punti a 3, Murray vola sul 4 a 2. La telecamera inquadra Maradona, molto appassionato di tennis: Potito ne sa qualcosa. “Ancora coi piedi dentro il campo, Murray…ancora in difficoltà col suo servizio, Ferrer: 15-40”, annota la cronista. Spingendo i suoi colpi migliori, lo scozzese strappa nuovamente il servizio allo spagnolo, accompagnando l’ultimo contropiede con un deciso C’mooon! “E’ entrato in campo contratto, pagando ancora lo scotto della sconfitta contro Federer, poi, si è sciolto, Andy Murray”, commenta Pero, al rientro dalla pubblicità dei dispari. “In controbalzo, la conclusione di dritto: sono sei i game consecutivi di Murray. 62, in trentuno minuti”. “Ha accusato anche le critiche e la pressione di giocare in casa. Tra i due, però, c’è una grande differenza. Mi piace questa aggressività che sta mettendo in campo. Di solito, si affida quasi sempre all’avversario: in base a quello che fa l’altro, lui prende le contromisure. In questo caso, fa due passi dentro al campo e decide di fare gioco”, analizza Paolo. “Deve abbandonare la filosofia del quanto basta”, chiude al meglio Elena.

Ferrer inizia a servire anche nel secondo set: questa volta, però, non gli va bene. “Dall’altra parte si trova uno che ha mille soluzioni più di lui e che si muove come lui: per Ferrer è veramente difficile. Bisogna, però, che Andy registri meglio la sua prima di servizio. Non è possibile che un giocatore come lui sia intorno al 37%”, commenta Bertolucci. Murray, nel frattempo, si distrae e cede a sua volta il servizio: 1 pari. “E’ sempre la stessa storia: non sempre, quando stacchi la spina, poi, riesci a riprenderti immediatamente”, Paolo spiega il ritorno dello spagnolo, che si porta sul 2 a 1. “Solo perché c’è Ferrer in campo, sennò il punto sarebbe finito prima!”, Elena chiude il quarto game, apprezzando la resistenza dello spagnolo: 2 pari. Nel quinto gioco, Andy trova un magnifico passante in corsa, rovescio e diagonale; poi, rompe una corda e perde il punto; subisce un ace; chiude con un contropiede di dritto; vince uno scambio serrato sulla diagonale dritta e, con la collaborazione del nastro, strappa la battuta al rivale: 3 a 2 e servizio. Sembra lo strappo decisivo.

Entrambi, ora, sembrano giocar meglio. Ferrer continua a spingere, ma Murray è come un muro di gomma: corre come un maledetto, respinge di tutto e, spesso, chiude con ricami o accelerazioni formidabili. In questo, Andy ricorda molto Mecir. David spreca una palla break, scagliando un rovescio in rete. “Serve & Volley: è la prima volta che utilizza questo schema nella partita”. Peccato! Segue un Serve & Demivolley d’autore: 4 a 2. Murray prosegue col Chip & Charge: “Sembrava quasi che questa pallina l’avesse appoggiata con la mano…”, Elena molto ammirata. Per David siamo quasi al Bed & Breakfast: 5 a 2. “Neanche settanta minuti di partita: lo scozzese serve per chiudere. 1500, col servizio”, annuncia la cronista. “Ace, il quarto per Murray: due match point per lui…e chiude, doppio 62, senza fare calcoli. Passa un buon Natale, dice Murray a Ferrer, e ci vediamo l’anno prossimo!”. Paolo chiude il match: “E’ un Murray sicuramente centrato: mi auguro che in queste tre partite si sia un po’ sciolto e che non si faccia condizionare troppo dalla pressione che riceve giocando in casa”.

LE PAGELLE DI MARCOS

Bertolucci: 8
Pero: 8
Murray: 8
Ferrer: 6

Marcos

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