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09/12/2010 14:00 CEST - Bilanci di fine stagione

Dio mio come sono
caduto in basso!

TENNIS - Chi è sprofondato negli abissi del ranking ATP durante la passata stagione? Chi è rimasto nelle profondità della classifica senza riuscire a risalire? Chi per infortuni, chi per l'età che avanza, chi perchè non ce la fa più. Dal n. 481 che battè Federer a Wimbledon al n. 707 che ivi battè Sampras, ecco tutti quei giocatori di cui si son perse le tracce (tennistiche) ma che ancora ci sono. Daniele Malafarina

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La stagione volge al termine. L'ultimo guizzo con annessa manciata di punti è arrivato da Belgrado, dove Novak Djokovic ha conquistato la prima insalatiera della storia serba. La classifica di fine stagione è pertanto praticamente stilata. Nadal è numero uno, e se ne è parlato non poco. Federer è numero due, e se ne è parlato altrettanto. Gli altri numeri li conoscete, probabilmente fino al numero dieci, magari fino al numero venti. Il vero appassionato potrebbe arrivare fino a cinquanta, cento. Ma oltre? Cosa si nasconde oltre il baratro della tripla cifra?

Certo, ci sono i tanto attesi giovani in ascesa. Ci sono i Dimitrov ed i Berankis. Certo ci sono bastimenti carichi di nomi sconosciuti che mai avranno l'onore di calcare un centrale prestigioso.

E poi, insieme a questi, ci sono alcuni nomi che dovremmo ricordare ed invece tendiamo a dimeticare (Natale si avvicina, è tempo di 'ricordare chi si è dimenticato' (cit.)).
Eccoli. In ordine rigorosamente di classifica:

137 James Blake (best ranking: n.4 nel 2006)
A trent'anni risalire la china è dura, anche per uno che ha vinto sfide ben più difficili. James Blake è scivolato fuori dai topo 100 per la prima volta dal 2005, complice anche un infortunio al ginocchio, dopo un'annata con pochi match e pochi risultati, l'unico degno di nota è il secondo turno dell'Open d'Australia dove è stato sconfitto 10-8 al quinto da Juan martin Del Potro (vedi più sotto).

145 Robby Ginepri (best ranking: n.15 nel 2005)
Robby, oggi ventottenne, raggiunse le semifinali all'Open degli Stati Uniti nel 2005 e promise che quello era solo l'inizio. Dopo esser stato accusato di sprecare il proprio talento, sembrava finalmente aver trovato la via. Invece la via era in discesa. Già sprofondato fuori dai primi 100 nel 2007, lo yankee era stato capace di una parziale risalita l'anno successivo ma pochi episodici risultati si son visti da allora. Quest'anno l'unico exploit è arrivato a Parigi dove ha raggiunto gli ottavi battendo anche Ferrero in 5 set. Anche per lui un infortunio, in questo caso al braccio sinistro, che non facilita certo le prospettive di ripresa.

198 Dmitry Tursunov (best ranking: n.20 nel 2006)
Il russo americano famoso più per la sagacia della sua penna che per i suoi risultati in campo è stato fuori gioco quasi tutto l'anno per un'operazione (la terza) alla caviglia sinistra. Il rientro (al Roland Garros) dopo oltre 9 mesi di assenza è stato, come prevedibile, difficile ma i segni di ripresa si sono cominciati a vedere in autunno. Infatti, dopo esser sprofondato fino alla posizione n.487, Tursunov ha raggiunto i quarti a Tokyo (battendo Gulbis) e le semifinali a San Pietroburgo. Tornerà?

253 Josè Acasuso (best ranking: n.20 nel 2006)
Artefice della vittoria spagnola nella Davis del 2008, ed in parte responsabile per il salto di qualità di Fernando Verdasco, l'argentino aveva fama di essere un 'choker'. Anche per lui un'annata costellata da infortuni che non gli ha permesso di giocare con continuità. L'unico risultato degno di nota per 'Chucho' è la vittoria al challenger di Tunisi lo scorso aprile. Dopo di che, fermo fino a settembre per un infortunio al ginocchio, ha chiuso l'anno settimana scorsa a Buenos Aires, sconfitto 63 60 all'esordio da Dabul.

258 Daniel Koellerer (best ranking: 55 nel 2009)
Dal 2006 al 2009 'la Collera' era stato in progressivo crescendo in classifica, arrivando a giocarsi i tabelloni principali di Slam e Masters 1000. Iniziata la stagione al n.71, l'austriaco ha però infilato una serie di risultati negativi vincendo per la prima volta due incontri di seguito al challenger-2 di Roma in aprile, 'impresa' poi replicata solo ai challenger di Kitzbuhel e Reggio Emilia. Durante l'anno ha subito 24 sconfitte, di cui ben 6 per ritiro e una per squalifica.

259 Juan Martin Del Potro (best ranking: 4 nel 2010)
Sembrava non dovesse più tornare. Invece a Tokyo si è rivisto in campo l'ex campione dell'US Open. Per poco tempo, è vero, ma forse il 2011 ci restituirà il protagonista tanto atteso. Nel 2010 un bilancio di tre vittorie ed altrettante sconfitte: quarto turno all'Open d'Australia e le due sconfitte al primo turno post rientro. Ora tutti lo attendono al varco per vedere se saprà mantenere le promesse che la sua racchetta fece un anno fa.

327 Gaston Gaudio (best ranking: 5 nel 2005)
L'ex campione del Roland Garros 2004 ha provato a smettere ma il suo umore e la sua vita (anche sessuale, parole sue) pare ne abbiano risentito. E così oggi Gastone Fortunato (perchè un po' fortunati bisogna essere per incontrare 'tremebondo' Coria in finale a Parigi e salvare pure match point) ad oggi si aggira felice tra challenger e qualificazioni. Contento di perdere da Thiago Alves nelle qualificazioni del torneo più prestigioso da lui già vinto. Lui che perse da Federer in semifinale al Masters, anche se...6-0 6-0.

375 Tommy Haas (best ranking: 2 nel 2002)
Il tedesco della Florida ha concluso un'altra stagione, l'ennesima, caratterizzata dalla maggior costante della sua carrirera, gli infortuni. A fine febbraio, dopo il terzo turno all'Australian Open e la cittadinanza americana, Haas si è sottoposto ad un intervento all'anca che lo ha tenuto fermo per il resto della stagione. Le prospettive di recupero ad alti livelli, a 32 anni, sembrano a dir poco remote ma con Haas non si sa mai. Un giorno lo si da per finito ed il giorno dopo eccolo in semifinale a Wimbledon.

418 Dominik Hrbaty (best ranking: 12 nel 2004)
Hrbaty, 32 anni, ha chiuso la sua ultima stagione da professionista. Semifinalista a Parigi nel 1999 'Max Leprotto', come lo aveva soprannominato qualcuno, ha salutato il tennis nella sua Bratislava dove ha raggiunto i quarti di finale battendo anche il n.82 Gabashvili (per curiosità, al primo turno ha battuto un altro ex top 100 sprofondato, tale Jiri Vanek, che fu attorno al n.70 nel 2000 ed oggi è n.701. Pure Vanek si è ritirato: i due hanno giocato quel match sapendo che per lo sconfitto sarebbe stato l'ultimo).

446 Nicolas Lapentti (best ranking: 6 nel 1999)
Per uno che smette eccone uno che non vuole smettere. Nicolas Lapentti pensa spesso al ritiro, ma poi arriva la Davis e decide di continuare un altro anno. Quest'anno, proprio in Davis, l'ecuadoregno è stato protagonista di un match tirato e perduto con Ivo Karlovic. A 34 anni si può star certi che il meglio è passato, ma la stagione era iniziata nei top 100 e se non ci si fosse messo di mezzo un infortunio al ginocchio, chissà, magari Nicolas sarebbe ancora lì.

481 Mario Ancic (best ranking: 7 nel 2006)
Anche super Mario è stato tormentato da malattie ed infortuni e la via del rientro appare sempre più ardua (in particolare ora che è laureato in legge e pare più interessato a quello che al tennis). L'ultimo incontro di un ennesima, sfortunata, stagione, una stagione in cui è dovuto passare anche per il circuito futures(!), lo ha giocato in maggio a Monaco, perdendo da Koellerer. Poi un infortunio alla schiena ed una nuova caduta in classifica.

515 Carlos Moya (best ranking: 1 nel 1999)
Anche Moya, come Hrbaty, ha detto basta. Il 2010 resterà l'ultima stagione in cui il suo nome comparirà nelle classifiche ATP. L'ex campione del Roland Garros ha provato a rientrare dopo l'infortunio ma nel 2010 ha giocato solo 8 incontri perdendone 6 (una delle vittorie con Volandri) e comprensibilmente, a 34 anni, la voglia di sacrificarsi per tornare in alto non era più sufficiente.

707 George Bastl (best ranking: 71 nel 2000)
Uno svizzero capace di battere Sampras a Wimbledon? Non, non stiamo parlando di Federer ma di Bastl. L'ultimo avversario di Pistol Pete sui prati londinesi. Bastl, a parte quella partita, non ha raccolto gran che in carriera ma ci sono un paio di ragioni per cui ci è parso opportuno citarlo qui. La prima è la già menzionata partita con Sampras. La seconda è che, nonostante la classifica, Bastl non si rassegna a giocare i Futures, ma si iscrive, perdendo, alle qualificazioni dei tornei maggiori e dei challenger. Complimenti per la perseveranza. La terza, infine, è la foto del suo profilo sul sito dell'ATP (qui sotto), in cui somiglia a Jovanotti che interpreta un guru in un film di Bollywood.

879 Joachim Johansson (best ranking: 9 nel 2005)
Ritiratosi nel 2008 a causa di un grave infortunio alla spalla, Johansson sembrava destinato ad una brillante carriera di caddie, al seguito della fidanzata Johanna Westerberg, nel tour femminile di golf (vincendo anche il premio Rookie Caddie of the Year). Invece poco dopo più di un anno Pim Pim tornava sui campi da tennis ed alla fine del 2009, grazie anche ad una vittoria su Hewitt, sembrava che potesse tornare su livelli discreti. Ed invece il match perso in 4 set con Leonardo Mayer in Coppa Davis lo scorso marzo rimane l'unico incontro giocato in stagione.

982 Thomas Muster (best ranking: 1 nel 1996)
Il ritorno di Muster ha fatto notizia. A 43 anni ancora se la gioca (pur perdendo) con tennisti molto più giovani di lui. Più che sprofondato in classifica, Thomas andrebbe quindi considerato un 'risorto'. Vedremo se nel 2011 sarà capace di collezionare anche qualche vittoria. Lui ha fiducia e si dice in crescendo.

1509 Vincent Spadea (best ranking: 18 nel 2005)
Chiudiamo con l'americano, ex top 20, che credevamo ritirato da tempo, il quale va citato soprattutto perchè:
1 - Con un (1) punto lo si può virtualmente considerare ultimo in classifica!
2 - Ha scritto un libro con cui si è inimicato praticamente tutto l'establishment tennistico americano.
3 - E' stato allenato da Davide Sanguinetti.
4 - Fa il cantante rap!
5 - Ha vinto un torneo in cui ha battuto Ramon Delgado ed Elizabeth Shue senza mai fare uso del servizio!
6 - Ha un sito internet personale che è un pugno in un occhio

Daniele Malafarina

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker