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22/12/2010 17:43 CEST - FEDERER-NADAL

Rafa & Roger per beneficenza

TENNIS – Nadal - Federer anche a Natale con le esibizioni di Zurigo e Madrid (entrambe in diretta su Eurosport: la prima Martedì alle 20.30: a Zurigo si giocherà su una superficie italiana, Play-It). L'obiettivo è raccogliere fondi per le loro fondazioni benefiche. La sensibilità di Rafa & Roger, tuttavia, non nasconde l’enorme disparità di premi tra i migliori giocatori e gli altri. Riccardo Bisti

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Tra qualche anno, quando ci si ricorderà della straordinaria rivalità tra Roger Federer e Rafael Nadal, emergeranno soprattutto le grandi finali (ne hanno giocate sette soltanto nei tornei del Grande Slam) e un contrasto di stili talmente perfetto da sembrare artificioso. Da una parte l’elegante svizzero, tecnica sopraffina e portamento aristocratico; dall’altra il grintoso spagnolo dal look aggressivo che piace tanto ai giovani. Eppure Rafa & Roger hanno scritto pagine importanti anche sul piano extratennistico, sia in termini promozionali che di immagine. Come dimenticare, per esempio, l’esibizione di tre anni fa su un campo metà in terra rossa e metà in erba? L’hanno chiamata “The Battle of Surfaces” ed è destinata a rimanere qualcosa di unico. Ma stavolta i due campioni si sono superati: due esibizioni natalizie, la prima a Zurigo e la seconda a Madrid, il cui ricavato sarà interamente devoluto alle fondazioni benefiche che portano il loro nome. Rafa & Roger sono miliardari, ultramiliardari. Grazie al tennis hanno messo a posto se stessi a un buon numero di generazioni successive. Non si può negare che entrambi godano di immensi privilegi. Federer trascorre buona parte del suo tempo in una lussuosa casa a Dubai, mentre Nadal avrà addirittura a disposizione un aereo privato per andare negli Stati Uniti dopo la trasferta di Coppa Davis in Belgio. Sembrerà banale, ma quando si vive nel lusso è facile dimenticarsi che la realtà è un’altra. Meno luccicante, meno ricca, più dolorosa. Oltre a essere due grandi campioni, Rafa & Roger confermano di essere due belle persone perché hanno sfruttato in modo sano (e serio) la loro popolarità. Entrambi hanno creato una Fondazione Benefica, entrambi tengono sinceramente a dare una mano a chi è meno fortunato. Entrando nel sito della “Fundacion Rafa Nadal” è bello leggere le parole di Rafa: “Mi sento un privilegiato e una persona fortunata che lavora facendo ciò che gli piace di più. Viaggiando per il mondo ho avuto esperienze uniche e ho visto molte persone bisognose di aiuto. Credo che questo sia il primo passo per mettere in pratica il nostro aiuto”. Sono più o meno le stesse cose che si leggono nel sito della “Roger Federer Foundation”, creata nel 2003 per aiutare i bambini sudafricani (mamma Lynette proviene proprio dal Sudafrica) e che oggi porta avanti diversi progetti nei paesi del terzo mondo. Scrive Roger: “Nello sport impariamo a combattere per la vittoria, per il nostro team, con l’obiettivo di raggiungere i nostri obiettivi. Nella maggior parte dei paesi del mondo, nonostante gli sforzi, non c’è accesso all’istruzione ed allo sport. Sono felice di essere in gradi di fare la differenza grazie alla mia fondazione”.

Senza l’assillo del risultato
Le esibizioni di Zurigo e Madrid, dunque, sono una grande occasione per far conoscere all’immensa platea del tennis delle problematiche importanti e troppo spesso trascurate. Federer e Nadal hanno volentieri interrotto la loro preparazione invernale, abbandonando i quartier generali di Dubai e di Manacor per sciropparsi due esibizioni senza significati tecnici ma dal grande valore umano. I biglietti per le due partite sono andati esauriti in un lampo, per la gioia degli sponsor e delle televisioni che trasmetteranno gli incontri. Noi potremo vederli grazie ad Eurosport, che li trasmetterà entrambi in diretta ed in alta definizione. Per una volta, tuttavia, l’interesse non sarà sul servizo in slice di Federer o sul drittone in topspin di Rafael Nadal, bensì su tutto quei bambini che stanno avendo un’opportunità grazie ai due campionissimi.

La distribuzione dei premi
L’intento di queste esibizioni è nobile, anzi nobilissimo. Ci si domanda, tuttavia, se i campioni non guadagnino un po’ troppo. Qui non si discutono le cifre, quanto piuttosto la distribuzione dei premi nel mondo del tennis. Perché è risaputo che con racchette e palline si arricchiscono poche decine di persone. Chi non entra tra i primi 100 del mondo lotta per sopravvivere, naviga a vista e il più delle volte si ritrova a fine carriera senza aver messo nulla da parte. Il tennis è uno sport giusto perché i guadagni sono direttamente proporzionali ai risultati: se vinci guadagni, se perdi no. Rispetto al calcio degli stipendi milionari non è una differenza da poco. Senza contare che i tennisti devono pure pagarsi i viaggi (mentre l’ospitalità è generalmente garantita, salvo che nei tornei Futures). Qui si discute la distribuzione dei premi, eccessivamente sbilanciata a favore dei più forti. Per dire: il vincitore dell’Australian Open incasserà 2.200.000 dollari australiani (oltre 1.600.000 euro), e la sola partecipazione al torneo ne garantirà 20.000 (oltre 15.000 euro). Si potrebbe obiettare: “Vabbè, ma gli Slam sono organizzati dall’ITF”. La Federazione Internazionale non ha certo le stesse finalità dell’ATP, che in quanto sindacato dei giocatori dovrebbe tutelare i loro interessi. Ma quelli di tutti. Invece vai a vedere i premi degli Internazionali D’Italia, torneo del circuito Masters 1000, è vedi che il vincitore porta a casa 434.000 euro e lo sconfitto al primo turno ne intasca 7.650. Quasi il doppio di quanti ne ottiene il vincitore di un torneo challenger da 30.000€ di montepremi (o 35.000$), che magari per ottenerli deve stare in campo per cinque battaglie. E stiamo parlando di chi vince il torneo: perdere ai primi turni nei piccoli tornei è una specie di dramma, tanto che spesso le entrate sono superiori alle uscite. Uno che ha sempre lottato per una maggiore “eguaglianza” nel tennis professionistico è Martin Vassallo Arguello, l’argentino con un breve passato da italiano, uno dei personaggi più colti ed interessanti del tour. La sua voce, tuttavia, è rimasta sostanzialmente isolata e il tennis “pro” continua ad essere un gioco per pochi privilegiati. Roger & Rafa hanno dimostrato di essere persone intelligenti, dotate di cuore e buon senso. Le esibizioni di Zurigo e Madrid ne sono uno straordinario esempio. Ma la distribuzione dei premi in seno al circuito ATP è un problema che forse andrebbe affrontato con più vigore dagli stessi giocatori, di cui Rafa & Roger sono i principali ambasciatori. Un po’ di equilibrio in più non guasterebbe, anche solo per spiegare agli appassionati come mai un doppista di lusso come Daniel Nestor sia il 40esimo tennista più ricco di tutti i tempi e abbia guadagnato più di...Jimmy Connors. Ok l'aumento dei montepremi, ma qui c'è qualcosa che non quadra.

I PIU' RICCHI DI SEMPRE

Riccardo Bisti

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    19 Dicembre 1975

Jimmy Connors vince un match drammatico contro Marcelo Lara 6-2 6-1 3-6 4-6 7-5 nel secondo turno della Coppa Davis tra Stati Uniti e Messico a Città del Messico.

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker