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25/12/2010 10:30 CEST - International Press Clippings

La nuova Davis è alle porte

TENNIS - Butch Buchholz, fondatore del Sony Ericsson Miami Open, e Mike Davies stanno da tempo lavorando a un progetto per ridefinire il formato e la lunghezza della Coppa Davis. Il piano ha già ottenuto pareri positivi da molti top player, compresi Nadal e Federer. All'inizio dell'anno incontreranno Adam Helfant dell'ATP e Stacey Allaster della WTA. Charles Bricker, traduzione di Francesca Sarzetto
 

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Il futuro della Coppa Davis, e il suo possesso assoluto da parte dell'ITF, molto probabilmente arriveranno a un punto critico poco dopo l'inizio dell'anno, quando i due uomini in prima linea per cambiare il formato della Coppa si incontreranno con le due persone più potenti del tennis professionistico, Adam Helfant dell'ATP e Stacey Allaster della WTA.

"Se ATP e WTA non avessero un grande interesse verso quello che stiamo facendo, non credo si incontrerebbero con noi" ha detto Butch Buchholz, il fondatore ed ex-presidente del torneo Sony Ericsson Open di Miami, il più importante del mondo dopo gli Slam.

Buchholz e l'ex giocatore inglese di Coppa Davis Mike Davies stanno lavorando da mesi a un piano per cambiare l'interminabile Coppa Davis attuale, lunga 11 mesi all'anno, in una specie di festival di dieci o quindici giorni, che includa uomini e donne e sia molto più attraente per i giocatori di vertice.

Buchholz e Davies hanno ricevuto pareri positivi da una schiera di top 20, tra cui Nadal e Federer, e ora sembra che anche ATP e WTA siano molto interessati a unirsi alla conversazione, e questo metterebbe enorme pressione all'ITF, proprietaria del torneo, per fare dei cambiamenti.

Ma anche se il meeting di gennaio producesse un fronte unito a favore di un nuovo formato, l'ITF cederebbe?

"Mike e io speravamo che l'ITF valutasse il suo prodotto e vedesse se è il caso di cambiarlo" dice Buchholz. "Ma hanno deciso che va bene così com'è. I loro manager non vogliono che cambi".

Allora, cosa succederà se si raggiunge il punto di rottura, quando anche col grande supporto dei Tour maschile e femminile l'ITF si rifiutasse di rivedere il formato attuale?

"Il nostro incontro con l'ITF si è chiuso cordialmente e abbiamo accettato la loro decisione" ha detto Buchholz. "Ma io e Mike andremo avanti finché qualcuno non ci ferma. Se l'ATP e la WTA saranno con noi, non so come reagirà l'ITF. Secondo me non saranno contenti, pur avendo sentito quello che hanno detto i giocatori. I tennisti vogliono cambiare".

Ovviamente, se c'è un piano Buchholz/Davies, supportato da TV, sponsor, ATP e WTA, i giocatori possono semplicemente decidere di giocare quel torneo invece della Coppa Davis, e questo probabilmente decreterebbe la fine della Coppa Davis come la conosciamo.

Con il formato attuale, 16 nazioni del gruppo mondiale giocano un primo turno a febbraio per eliminarne 8. Seguono quattro mesi di intervallo, e poi ci sono i quarti di finale in luglio, subito dopo Wimbledon. Le semifinali si disputano dopo lo US Open a settembre, e la finale ai primi di dicembre. Sembra che duri all'infinito, scompaginando i piani dei giocatori.

Quello che si stanno inventando Buchholz e Davies sarebbe un festival multinazionale più simile a un mondiale o a una coppa per nazioni, che duri magari dieci o quindici giorni, con competizioni maschili e femminili, singoli e doppi.

Ci sono comunque grossi problemi. Trovare il tempo in mezzo ai due calendari professionistici, per cominciare. Questo viene reso ancora più difficile dalla recente decisione dell'ATP di accorciare la stagione di tre settimane. Però, cambiando il calendario della Coppa Davis, e della Fed Cup per le donne, ATP e WTA risparmierebbero ognuna tre settimane che erano finora riservate alle coppe nazionali.

E ci sono altre domande. Questa nuova competizione si dovrebbe tenere ognni anno? Ogni due? Quante nazioni parteciperebbero? Dove si giocherebbe? Tutte queste domande verranno discusse all'incontro di gennaio con ATP e WTA.

Anche se Helfant e Allaster non hanno promosso direttamente i cambiamenti di Buchholz e Davies, hanno detto abbastanza sull'argomento da far capire che sono interessati a discuterne, e questo è già di più di quello che è disposta a fare l'ITF.

Infatti, se Helfant rappresenta degnamente i suoi giocatori, sarà fortemente a favore di un cambio di formato e/o di nome di questa competizione. E in quanto alla WTA, la Fed Cup è tra le competizioni femminili di squadra meno pubblicizzate del mondo. Cosa potrebbero perderci le donne nel giocare insieme agli uomini in una competizione mondiale di dieci-quindici giorni seguita dalle migliori televisioni?

Questo cambio di formato è guidato dalle lamentele costanti dei giocatori di come la Coppa Davis interferisca nel loro calendario.

Federer non ha giocato in entrambe le sconfitte della Svizzera quest'anno, e ora gli svizzeri non sono più nel World Group. Neanche Nadal ha giocato negli incontri della Spagna. Andy Roddick, presenza costante per gli Stati Uniti, quest'anno non ha giocato perché gli sembrava che avrebbe danneggiato la sua preparazione per il Tour, anche se ha acconsentito di giocare nel 2011 sotto il nuovo capitano Jim Courier.

E' interessante inoltre che proprio Courier, pur avendo accettato la candidatura, ha detto che anche lui vuole che ci siano delle discussioni serie per cambiare il formato della Coppa Davis.

La finale di Coppa Davis di quest'anno, giocata all'inizio del mese, è stata vinta dalla Serbia sulla Francia, e dev'essere stata molto seguita in Francia. Ma nel più grande mercato tennistico del mondo, gli USA, l'audience è stata probabilmente molto bassa.

E' difficile sapere esattamente quanti americani l'hanno vista, perché il canale via cavo Tennis Channel, che l'ha trasmessa, non ha risposto alle diverse richieste di dare numeri precisi. Francia contro Serbia in una domenica di football negli USA? Non è difficile immaginare share molto basse.

Se ci fosse questo cambiamento, ci sarebbero diverse televisioni a questo festival, e gli Stati Uniti sarebbero presenti, visto che raramente sono usciti dal World Group: questo chiamerebbe probabilmente l'emittente nazionale ESPN.

Nella peggiore delle ipotesi, se l'ITF si rifiutasse di salire a bordo, diventerebbe una guerra di sponsor, e Buchholz sembra incoraggiato dalle sue discussioni con aziende dalle tasche profonde.

Nessuno comunque prende impegni finanziari finché l'intero programma non sarà definito, naturalmente, e questo richiede il supporto di ATP e WTA. "Abbiamo parlato con persone di alcune televisioni, e sembrano interessati al progetto", dice Buchholz. "E tutti concordano che dovrebbe coinvolgere sia uomini che donne".

Buchholz e Davies non sono contro l'ITF. Entrambi hanno giocato in Coppa Davis molte volte e adorano la competizione a squadre che mette di fronte diverse nazioni. Ma le cose sono cambiate negli ultimi 20 anni, e ora c'è molta più pressione sui giocatori per giocare nel circuito -- così tanta pressione che molti riconsiderano quanta Coppa Davis possono giocare.

E' la riluttanza dei giocatori che sprona Buchholz e Davies a cercare una nuova direzione, e sono irremovibili.

"Non ci sposteremo dalle nostre idee, perché crediamo che quello che stiamo facendo sia per il bene del tennis", dice Buchholz.


 

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