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07/01/2011 09:51 CEST - INTERVISTA

Il 2011 di Monaco: "single e top ten"

TENNIS- Propositi e obiettivi importanti per l’argentino Monaco nel 2011. Tra una partita alla Play Station e la sua vita sentimentale, il sudamericano, vincitore di tre titoli ATP e autore del suo best ranking (num. 14) nel 2007, si racconta in un'intervista a RadioTandil. "Quest'anno voglio entrare tra i primi 10 del mondo". Danilo Princiotto

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Se non fosse stato per il talento dimostrato a 12 anni durante il “Mundial juvenil de tennis” Juan Monaco avrebbe seguito le orme della propria famiglia (madre e sorella) nel campo dell’edilizia. Già a 15 anni capì qual’era la strada giusta da seguire, nonostante l’allontanamento dalla famiglia e dalla sua Tandil abbia rappresentato un periodo “molto triste” per lui. “Nei primi otto mesi sono stato a Miami e poi mi sono trasferito a Barcellona per tre anni. E’ stato un periodo difficile ma per fortuna alla fine ha dato i suoi frutti”. L’attuale numero uno sudamericano è sbocciato definitivamente nel 2007, anno in cui lo stesso è riuscito a vincere gli unici 3 tornei ATP della sua carriera (Buenos Aires, Portschach, Kitzbuhel). Nel 2010 Juan ha raggiunto qualche buon risultato sia sulla terra (finale a Santiago, vittoria nella ormai defunta World Team Cup) che sul cemento (quarti a Indian Wells, semifinale a Shanghai). Ecco le speranze e i propositi per la stagione appena cominciata, ma soprattutto l’uomo fuori dalle competizioni in un’intervista rilasciata a RadioTandil.

Cosa fai durante la off-season?
“Non ho molto tempo libero ma quello che ho preferisco trascorrerlo insieme agli amici. Ci riuniamo, mangiamo insieme e organizziamo tornei di Playstation, ma giochiamo solo a calcio: ho abbastanza tennis nella mia vita.”

Sei forte alla Play Station come sulla terra battuta?
“Faccio molto allenamento soprattutto durante i tornei; almeno un’ora al giorno. Gioco spesso con Nalbandian anche se il mio miglior partner è Rafa Nadal: siamo la coppia più forte nel circuito, su questo non c’è dubbio” (sorridendo).

Avete mai perso una partita?
“Solo un paio. Una di queste è stata ad Indian Wells contro Moya e Ferrer; come pegno abbiamo dovuto correre in pantaloncini per tutto l’albergo facendo flessioni appena arrivati in palestra: è stato imbarazzante, la gente correva dietro di noi per scattare alcune foto”.

Cosa ti piace del tennis?
“Io mi ritengo un uomo fortunato perché faccio ciò che più mi piace. Viaggio dall’inizio alla fine dell’anno e quando arrivano le feste di Natale, di certo non chiedo di visitare un posto nuovo. Ho bisogno solo di un po’ di relax”.

Pensi che con le donne possa aiutare il fatto di essere uno sportivo?
“Di sicuro essere famosi aiuta molto: alla donna piace che il suo uomo esca sulle riviste o in televisione. Ma io cerco di farmi amare per quello che sono e non per quello che faccio”.

Sei single?
“Si, lo sono da molto tempo e ne sono felice. Vorrei ancora godermi la mia vita, d’altra parte ho solo 26 anni e non ho molto tempo libero, poi su quest’argomento sono abbastanza serio e realista, se frequento una ragazza devo avere del tempo da dedicarle. Ho interrotto da poco una relazione con la mia ex (Mercedes Oviedo) perché la mia testa era troppo occupata dal tennis: viaggiare, cercare di mantenere una dieta sana, allenarsi ogni giorno in modo da essere sempre al 100% e tentare, nel 2011, di entrare tra i primi dieci del mondo, è questo il mio obiettivo”.

Pensi di tornare a Tandil dopo il ritiro dalle competizioni?
“Certamente, ho voglia di tornare nella mia famiglia, tra la mia gente e nel mio club. A Tandil, se avrò la possibilità, farò una famiglia e darò ai miei figli la stessa educazione che mi ha dato mio padre”.

Ti piacerebbe avere dei bambini dunque?
“Certo, ma è un momento ancora lontano. Voglio sposarmi dopo i 32 anni in modo da poter dedicare il massimo del tempo alla mia famiglia. Non capisco i giocatori che lasciano i loro figli e le loro donne a casa durante lunghi viaggi. Non si può essere concentrati sapendo che tuo figlio vive a 15 miglia di distanza da te”.
 

Danilo Princiotto

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