ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Wozniacki, n.1 troppo denigrata

06/02/2011 23:41 CEST - WTA

Wozniacki, n.1 troppo denigrata

TENNIS - In Australia la numero 1 del mondo, stanca delle accuse di essere immeritatamente numero 1, si è ribellata alla stampa. Giustamente: per quanto il suo tennis non sia sicuramente all'altezza della posizione che rappresenta, ha una maturità notevolissima e un'età che le consente margini di miglioramento. Se sta giocando in un periodo buio del tennis femminile non è certo colpa sua. Riccardo Nuziale

| | condividi

Di certezze nella vita, è noto, ce ne sono molto poche. Una che si sta affermando con sempre maggiore prepotenza è che il tennis femminile attuale gode di pochissima considerazione tra gli appassionati; le campionesse autentiche scarseggiano, tanto che la Clijsters ha raccolto in cinque Slam giocati quello che non era riuscita a vincere in ventisei partecipazioni. La tranquillità e la maturità raggiunte dalla dolce Kim sono senza dubbio una componente essenziale per spiegare un simile miglioramento, ma sorge pure il piccolo sospetto che la qualità delle avversarie sia negli anni progressivamente calato. Non solo ci sono campionesse “da una stagione” o poco più, ma a tennis tra le donne si gioca pure male: la crescente qualità atletica delle giocatrici (e la standardizzazione delle superficie, che permette ora di lasciare praticamente invariato il proprio gioco e i propri schemi per l’intero anno) ha diminuito la sensibilità della mano delle ragazze ben più di quanto sia successo tra gli uomini (le volee della Sharapova hanno fatto scuola quanto i suoi completi). L’esplosione della nostra Schiavone è stata benaccolta dappertutto proprio perché la Nostra è in grado di esprimere un tennis che si temeva estinto a suon di robotiche bordate.

Nei momenti di crisi, il capro espiatorio prediletto è da sempre il/la numero 1 del periodo: fu così per Ivanovic, Jankovic e Safina, è così attualmente per la danese Caroline Wozniacki.
Prima di cominciare a difenderla: chi ha avuto occasione di parlare anche solo per 5 minuti di tennis con il sottoscritto sa bene che i miei gusti tennistici vanno in tutt’altra direzione. Inoltre è possibilissimo che le critiche lanciate alla Wozniacki e ai dubbi circa il suo status di campionessa siano fondatissime; d’altra parte finora i risultati parlano chiaro e in Australia sono stati ribaditi.

L’accanimento sulla sua figura, però, sembra esagerata per diversi motivi. Innanzitutto perché ci si dimentica un po’ troppo spesso della sua età: la danese compirà 21 anni il prossimo luglio; nessuna top 10 è giovane quanto lei, tra le top 20 solo la Pavlyunchenkova la supera, essendo classe 1991. Per essere una ragazza nemmeno ventunenne l’attuale numero 1 del mondo ha carattere da vendere. Ad esempio, nei quarti di finale contro la Schiavone, la pastorotta bionda (Clerici docet) ha saputo girare una partita solamente con la testa, perché fino a quel momento la nostra giocatrice la stava sovrastando: più fallosa del solito, non potendo contare su soluzioni offensive che non ha, è stata bravissima ad aspettare la prima crepa di un’avversaria sicuramente molto più stanca di lei per poi dominarla con chirurgico cinismo. La maggior parte delle giocatrici WTA, regno dei piagnistei nevrotici e delle tattiche antisportive (diciamo al limite, ma spesso si va oltre), non si sarebbero comportate così.

Gioca un tennis noiosissimo, vero. Ma, tornando a quanto già detto prima, dove sarebbe il bel tennis nel circuito WTA (non si parla di tennis agonisticamente intenso, ma di tennis giocato bene: questo è un fraintendimento che noto spesso anche in campo maschile)? Perché le sue capacità ultradifensive vengono criticate aspramente quando, tanto per fare due esempi illustri, il Nadal 20enne faceva altrettanto venendo giustamente osannato in lungo e in largo e Murray, che adotta tuttora questa tattica a 24 anni, viene considerato un grandissimo talento (da me in primis)?

Criticare il tennis della Wozniacki è un’azione a mio avviso parziale e miope, in quanto da criticare sarebbe l’intero tennis femminile, ormai senza punti di riferimento, in tutti i sensi: dieci nazionalità diverse in top 10, senza fuoriclasse di rango (se non le sempre più “fate morgana” Serena e Venus e la Clijsters, che però in gioventù era considerata perdente di lusso tanto quanto la Wozniacki), senza grandi promesse da attendere (Azarenka e Radwanska? Fortissimi dubbi). Quindi perché criticare la sola Wozniacki? Dando pure per assodato che si tratti di una “campionessa mediocre”, come finora i risultati sembrano dire, quale sarebbe la colpa che la contraddistingue dalle altre? Zvonareva e Stosur sono forse numero 3 e 5 di valore (ricordiamo che hanno fatto finale Slam l’anno scorso per la prima volta, a 26 anni)? Con tutto l’immenso amore e gratitudine che abbiamo per Francesca Schiavone, è così irrispettoso dire che si trova numero 4 del mondo ora e non 5 anni fa perché allora la concorrenza era molto più competitiva?

Insomma, in conclusione, prendo sotto ala protettiva la Wozniacki non perché mi piaccia vederla giocare, non perché la consideri una fuoriclasse, ma perché attaccata con eccessiva insistenza e perché ragazza troppo intelligente e graziosa per non trovare difesa.

Senza contare che l’ormai leggendaria storia del canguro è uno dei momenti più alti degli ultimi anni: almeno in quell’occasione, consentitemelo, è stata puro Genio.

Riccardo Nuziale

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

L'alterco Fognini-Robredo

Quote del giorno

"Credo che la Muraglia Cinese sia più famosa del...muro danese"

Na Li

Partnership

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite