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17/03/2011 11:48 CEST - INDIAN WELLS

Ragazze assolte ragazzi bocciati

TENNIS - Il primo Masters 1000 stagionale ha perso al primo turno i quattro italiani, mentre tra le donne abbiamo fallito l'approdo ai quarti di finale. Le sconfitte di Pennetta e Schiavone sono giustificabili con il grande equilibrio che regna tra le top 30, mentre tra gli uomini si giustifica la sola sconfitta di Fognini. Perchè non nasce da noi un Harrison o un Raonic? Rino Tommasi

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Dopo l’Australian Open, il torneo di Indian Wells rappresentava il primo serio esame della stagione. Purtroppo ne siano usciti male se già all’inizio della seconda settimana è possibile fare un bilancio della partecipazione italiana.   Sono usciti al primo turno i quattro italiani compresi nel tabellone maschile e non sono riuscite a centrare il traguardo dei quarti di finale le nostre ragazze, ormai abituale sostegno del nostro tennis. Le sconfitte di Francesca Schiavone e di Flavia Pennetta, entrambe eliminate da avversarie di inferiore classifica, vanno accettate perché nella fascia delle prime 30 giocatrici del mondo le nostre, pur capaci di importanti risultati, non hanno grandi margini di sicurezza. Ci deve bastare che la Pennetta abbia sconfitto nettamente la prima giocatrice inglese e che la Schiavone abbia dominato la Cornet, ex speranza del tennis francese e già finalista al Foro Italico qualche tempo fa.

L’israeliana Peer, che ha battuto la Schiavone, l’anno scorso aveva sconfitto due volte la Pennetta per cui il risultato ci sta. Più sorprendente la sconfitta di Flavia contro la Kleybanova da lei sconfitta tre volte l’anno scorso ma la russa ha solo 21 anni ed è una giocatrice in grande progresso. Speriamo che i suoi dirigenti con la schierino contro di noi in Fed Cup in occasione delle semifinale in programma a Mosca tra qualche settimana. Comunque alla Schiavone ed alla Pennetta dobbiamo le più importanti soddisfazioni che il nostro tennis ha raccolto negli ulti anni e possiamo concedere loro un piccolo passo falso.

Non ci siamo proprio, invece, nel settore maschile dove da troppo tempo siamo fermi su valori troppo modesti in rapporto alle nostre possibilità.  La sconfitta di Fognini contro Davydenko era scontata, molto meno quelle di Seppi contro Hanescu (n. 58) e di Starace contro Young (n. 143). Pare non ci sia un italiano in grado di superare quota 45 nella classifica del computer ed è una situazione che ormai dura da un paio d’anni.
Per quanto riguarda i valori più alti, da registrare il ritardo di condizione di Murray e l’ennesima delusione del lettone Gulbis che ha raccolto un solo game contro Djokovic. Ho visto, in TV, una bella partita tra due giovani interessanti, come l’americano Harrison ed il canadese (di origine bosniaca) Raonic. Come mai non ne nasce uno anche da noi ?

Rino Tommasi

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