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01/04/2011 00:48 CEST - Sony Ericsson Open

Masha in finale Andrea dura un set

TENNIS - Dopo un ottimo primo set, la Petkovic lotta inutilmente nel secondo e cede di schianto nel terzo contro una Sharapova però molto aggressiva. Dopo 2 ore e 8 minuti di gioco (36 60 62 il punteggio) la siberiana torna in finale a Miami dopo 5 anni, quando perse contro la Kuznetsova. Federer in semifinale: Simon si ritira dopo tre giochi. Da Miami, Elisa Piva

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Petkorazzi non balla più, ma ora c'è Masha che sorride. Si è infatti interrotta in semifinale l'avventura a Miami per Andrea Petkovic, che in questi giorni, oltre ai risultati sul campo, aveva raccolto consensi a destra e a manca per la sua “Petkodance” e la sua innata simpatia. Dall'altra parte però c'è una campionessa che da tempo cercava disperatamente di ritrovarsi, e che finalmente sta tornando al top. Da Maria Sharapova infatti sono arrivati segnali incoraggianti, assieme ad una finale al Premier Mandatory di Miami, il “quinto slam”, dopo 5 anni. Una vittoria in tre set (36 60 61) dopo 2 ore e 8 minuti di gioco in semifinale contro la rivelazione del torneo e una delle giocatrici più calde del momento, possiamo dire che sia sulla strada giusta.

Le cose però non erano cominciate al meglio per Masha. Nel primo set infatti, un po' condizionato dal vento, un solo break ha fatto la differenza. anche se la Petkovic se l'è aggiudicato con pieno merito grazie a più vincenti e meno errori. La tedesca ha sempre dato l'impressione di essere in controllo, molto sicura al servizio nonostante abbia avuto bisogno di quattro set point prima di chiudere con un bel cross di rovescio. Masha invece è parsa un po' troppo fallosa e in difficoltà con le condizioni. “Nel primo set ho fatto tanti errori – spiega la russa –, quando c'è vento devi muoverti bene verso la palla e non l'ho fatto. Poi invece sono entrata più dentro al campo e ho cominciato a spingere di più”.

Al ritorno in campo infatti qualcosa è scattato nella testa di Maria, che ha cominciato subito a testa bassa aggredendo fin dalla risposta e abbassando notevolmente il numero degli errori. Non inganni però il punteggio severo, è stato un 6-0 bugiardo, con tutti i game (tranne il secondo) andati ai vantaggi, ma alla fine la zampata (ovvero risposte al fulmicotone) l'ha sempre piazzata Masha. “Sentivo che le mie energie stavano scivolando via – dice Andrea –, la mia testa mi diceva di lottare ma il corpo non rispondeva più. Combattevo contro me stessa”. E poi tutta quella lotta, tutti quegli sforzi per portare a casa un game, invano, alla fine hanno steso la tedesca. “Maria ha una dote che hanno tutte le campionesse – confessa la Petkovic –, sentono quando l'avversaria è in difficoltà e traggono vantaggio dalle tue debolezze, ed è quello che lei ha fatto oggi”.

Nel terzo set infatti la stanchezza e la frustrazione si è fatta sentire. La Petkovic non è riuscita più a restare in scia della Sharapova, che dal canto suo, appena sentito l'odore del sangue, ha continuato a picchiare sulla ferita. La tigre siberiana, ritornata a ruggire, ha infilato 5 giochi consecutivi (11 compreso il secondo set) in un baleno con una striscia di 20 punti a 5. Qui però si è irrigidita un attimo, ed ha ceduto uno dei due break di vantaggio (complici due doppi falli). Ma la vittoria è stata solo rimandata di un paio di giochi, poi ha potuto finalmente liberare tutta la sua gioia.

“E' bello essere di nuovo in una finale di un torneo così importante, mancavo da un po' – commenta Masha –. Sono felice di essere riuscita a ribaltare il risultato. Sento che la forma sta tornando e con essa anche il mio tennis”. Alla fine la Petkovic sembrava esausta, Maria invece no, nonostante la battaglia contro la Dulgheru, “sarà forse perché io non ballo così tanto come lei” scherza con un sorriso. Le vittorie la rendono anche più simpatica.

Per Andrea invece un torneo da ricordare, anche se la sconfitta ancora fresca brucia un po'. “Al momento sono solo delusa – ammette – ma tra una settimana riuscirò a realizzare cos'ho fatto: ho battuto due top ten come Wozniacki e Jankovic e ho perso contro una campionessa. Riuscirò a vedere le cose positive, come ad esempio essere riuscita a mantenere alto il mio livello di gioco per tutta la settimana. Sono una giocatrice che ha bisogno di tante vittorie per essere sempre più in fiducia ed è quello che è successo nell'ultimo periodo”. Non temere Petkorazzi, continua così e avrai ancora tante occasioni per ballare la tua “petkodance”.

M. Sharapova b. A. Pekovic 36 60 62

Elisa Piva

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