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06/04/2011 09:58 CEST - Rassegna Stampa del 6 Aprile 2011

Forfait Pennetta l'Italia ora trema (Viggiani), Pennetta non ce la fa Schiavone, ripensaci! (Valesio), l'ultimo dribbling del broker Fusco al Circolo Parioli (De Martino)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Forfait Pennetta l'Italia ora trema

Mario Viggiani, il corriere dello sport del 6.05.2011

C'è tempo fino alle 15 di oggi per le convocazioni ufficiali di Fed Cup. Almeno per quelle italiane., perché invece la Russia, che il 16 e il 17 aprile ospiterà le azzurre a Mosca (sul veloce indoor), ha già comunicato il suo quartetto per la semifinale della Davis al femminile: Zvonareva (n. 3 del mondo), Kuznetsova (14), Pavlyuchenkova (21) e Makarova (39). Tuttavia, dopo la rinuncia di Francesca Schiavone (4), che ha chiesto alla Fit e al capitano Corrado Barazzutti un turno di pausa per preparare al meglio la stagione sulla terra rossa nella quale la nostra n. i dovrà difendere il titolo di campionessa uscente al Roland Garros, ci sarà anche quella invece forzata di Flavia Pennetta (20), che ha avuto responso negativo dal decisivo controllo al quale si è sottoposta a Barcellona. TENDINITE - Serve riposo, per guarire dalla tendinite alla spalla destra, e così la squadra che ha vinto tre delle ultime cinque edizioni della Fed Cup andrà in Russia senza le giocatrici migliori. Salvo sorprese decisamente improbabili, le convocate saranno Roberta Vinci (37), Sara Errani (43), Alberta Brianti (95) e Maria Elena Camerin (123), in quanto Romina Oprandi (88) è pure ferma ai box. Missione impossibile superstiti a Mosca in Fed Cup con Vinci ed Errani chiamate a fare tutto loro contro le fortissime avversarie, che possono permettersi il lusso di tenere fuori la Sharapova (9). Sarà davvero dura conquistare la quinta finale' in sei anni ci sono piuttosto concrete chance per una sconfitta pesantissima. Ma forse prima o poi si doveva pagare pegno a tutti i successi del recente passato. L'ALTRA SEMIFINALE - L'altra semifinale si giocherà a Charleroi tra il Belgio e la Repubblica Ceca. Un'assenza eccellente, quella della Clijsters, anche per le padrone di casa, che si affideranno a Wickmayer (23) e Flipkens (103), oltre che alla baby Mestach (406) e a un'illustre sconosciuta, contro Kvitova (18), Safarova (32), Benesova (42) e Zahlavova Strycova (48).

Pennetta non ce la fa Schiavone, ripensaci!

Piero Valesio, tuttosport del 6.05.2011

Questa proprio non ci voleva. Anche se negli ultimi giorni si era diffuso il timore che potesse succedere. Flavia Pennetta non giocherà la semifinale di Fed Cup che si disputerà a Mosca la settimana prossima. Dopo il forfeit di Francesca Schiavone è arrivato quello della Penna anche se per motivi diversi e squisitamente di ordine medico. Flavia ha male alla spalla destra e per questo motivo non ha preso parte al torneo di Marbella dopo essere uscita a Miami per mano della Benesova non raccogliendo nemmeno un game nel secondo set. Lunedì si è sottoposta ad una risonanza magnetica che ha emesso una sentenza inappellabile: Flavia deve fermarsi per non complicare ulteriormente la situazione. Barazzutti ha preso atto e oggi diramerà le convocazioni: a vestire la maglia azzurra dovrebbero essere Sara Errani (cui toccherà il ruolo di numero 1), Roberta Vinci, Alberta Brianti e Maria Elena Camerin. Di fronte avranno una Russia senza Maria Sharapova (che proprio ieri è rientrata fra le top ten Flavia Pennetta, 29 anni dopo lunga assenza) ma con Azarenka e Kuznétsova più Pavlyuchenkova e Makarova. Il condizionale di cui sopra più che esprimere un dubbio vorrebbe invece essere l'espressione di una speranza. Che alla luce dell'infortunio di Flavia. Francesca Schiavone ci ripensi, prenda il cellulare, chiami Barazzutti e gli annunci che è disponibile per la trasferta moscovita. Un appuntamento che magari sottrarrà tempo alla sua preparazione pre Roma e Parigi sulla terra; ma che sarebbe un gesto talmente fantastico da disporre bene anche le divinità del tennis. Quelle stesse che l'anno scorso le hanno consentito di salire sul trono di Parigi

L'ultimo dribbling del broker Fusco al Circolo Parioli

Marco de Martino, il messaggero del 6.05.2011

Se Io ricordano benissimo, Cesare Fusco, i soci del Circolo Tennis Parioli, gran calcettaro, panza notevole sopra due piedi di velluto e, come si dice in questi casi, visione di gioco a 360 gradi... e oltre. Smistava palloni e solava clienti, pare, con la sua Or-consult, alternando trionfi alla Canottieri Lazio con la squadra over 50 di Zibi Boniek e dell'imprenditore edile Massimo Gianni a spericolati investimenti con gli (ex) amici del celebre club di Monte Antenne nato nientemeno che nel giurassico 1906. Un autentico trapezista della finanza e senza nemmeno la rete sotto, Fuschigno, detto così per il suo gioco brasiliano, con poco fiato in campo ma. sempre capace di offrire aurei guadagni. Poi un bel giorno il Nostro non riuscì a dribblare l'ultimo birillo e così il rigore del destino infilzò la sua pingue bolla speculativa, quella che ora si riallaccia, forse, al filone della mega-truffa del Madoff dei Parioli. Viveva decisamente sopra le righe, raccontano, Cesare, e giusto due righe gli toccò scrivere nell'agosto di un anno fa per dimettersi - lui e il figlioletto - dal sodalizio. Dopo consigli del Consiglio.-«Mai più visto - dicono oggi al club dove il presidente è l'ingegner Maurizio Romeo e la vicepresidentessa è Rossana Ridolfi Letta - anche perché se qualcuno dei nostri lo incontra quantomeno lo gonfia». Ecco, la carriera dei broker è sempre piena, di insidie, ma questo lo sanno tutti. Il circolo Tennis Parioli Tra i turlupinati del club, almeno secondo le liste, una mezza dozzina di consoci, tra cui Fabrizio Alessandrini, uno sul cui volto l'abbronzatura non tramonta mai, e l'ingegner Gustavo Orsini, ex consigliere che ora supporta la candidatura del professor. Andrea de Lieto Vollaro contro il defending champion Romeo nella velenosa corsa alle presidenziali in programma il prossimo 16 aprile dove non c'è accordo nemmeno nella lista dei futuri consiglieri. Già, perché i 1.300 soci del Parioli da un po' di tempo non si fanno mancare niente, prima il tormentato acquisto del club, poi i disagi per l'anno e passa di lavori, poi i due onerosi mutui milionari (acquisto area e ristrutturazione) e infine la bufera Fusco, mentre ora si lucidano le colt e si spalanca la porta del saloon per la resa dei conti alla presidenza, corsa a perdifiato che ha già bruciato candidature autorevoli come quella del professor Tonino Staffa e di Lucio Casimiro, mentre in piena zona Cesarini una bella fetta di soci cerca di lanciare lo sprint dell'architetto Paolo Agnesi. Ma poi sempre di soldi si torna a parlare, in questo gorgo di truffe che si stringe come cravatte regimental made in Marinella nel sociale dei circoli di Roma e che dopo aver colpito ora spaventa perché chissà cosa succederà e chissà se spunterà fuori un'altra lista lunga come l'elenco telefonico di Tokyo. Certo, tutto gira intorno ai circoli, gli. storici CC Aniene, CC Roma e CC Lazio, perché li dove becchi becchi bene, ma anche con escursioni nel golf con pizzicatine all'Olgiata, dove qualcosa si doveva pur intuire visto che gli emissari della Lande and company, festosi nella sponsorizzazione di una gara, hanno fatto la sola persino alla ditta del catering dove hanno lasciato buffi per qualche migliaia di euro. Non c'è pace? No, proprio no, alla faccia del presunto relax promesso dal circolo dilettantistico romano inteso come stereotipo, tra piscine bucate, chiusure, processi, contributi straordinari, esondazioni del Tevere, lavori come alla Cappella Sistina e ora anche l'infiltrazione di consoci mariuoli su rete internazionale. Ma forse ai circoli top ci si iscrive un po' anche per apparire, e quindi non è poi così male essere nelle liste. Anzi, socialmente imperdonabile sarebbe quasi non esserci. Bastavano 12 mila euro. «Tu non' ci sei? Ma come, nemmeno 12 mila euro t'hai?». Roba da circolo Uisp, allora tanto vale iscriversi alla bocciofila.
 

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