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24/04/2011 21:14 CEST - Firenze junior

Tutti pazzi per Quinzi

TENNIS - Al CT Firenze, dove si disputa il 36mo torneo giovanile pasquale che in passato ha visto vincere fiori di campioni, tutti chiedono: dove gioca Quinzi? Ha già giocato Quinzi? Ubaldo ha intervistato lui e il suo coach Eduardo Medica, ex n.109 Atp. Ubaldo Scanagatta

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FIRENZE - E' Gianluigi Quinzi l'attrazione del torneo giovanile di Firenze. Tutti vogliono vederlo, tutti commentano le sue partite, tutti sperano che finalmente un italiano riesca ad uscire dall'anonimato degli ultimi 40 anni. Ha passato i primi due turni in carrozza, lui che è n.99 ITF ed è testa di serie n.4 a Firenze: ha dato 6-0,6-3 al marocchino Benmoussa, n.274, e 6-1,6-2 al ragazzo dello Zimbabwe, Tapfuma, n.201 e testa di serie n.14.

Sei games persi in 4 set. Niente male, anche se i due ragazzi africani non erano fenomeni... ma venivano da lontano e quindi nemmeno brocchi. Sabato mattina Gianluigi gioca nei quarti con il tedesco Patrick Elias, n.102 ITF e favorito n.5 del torneo e intendo andare a vederlo per rendermi conto, anche perchè i test finora non sono stati troppo probanti e in doppio l'ho visto giocare ma non è davvero doppista, perché gioca sempre da dietro quando serve e quando risponde ("Ma in singolare vengo a rete più spesso" dice lui, mentre il suo coach Medica dice che "Gianluigi è più forte quando attacca lui che quando deve difendersi").

"I tornei che ho vinto in Uruguay e Sud America erano più forti sulla carta di questo: i partecipanti erano tutti classificati entro i primi 100..." - dice Gianluigi di cui ho registrato l'intervista e che da sette anni si allena da Bollettieri a Bradenton - "ma questo non significa che per me in questo che è il mio primo torneo italiano sia facile vincere. Non sento la pressione, anche se mi accorgo dell'interesse che la mia presenza sembra suscitare..".

Oltre a Quinzi nei quarti sono giunti altri tre italiani: Donati che ha battuto il bielorusso favorito n. 2 e n. 47 Itf Shyla (1-6,6-1,6-4) e sabato mattina gioca contro il ceco dal gran fisico Stanek n. 106 ITF e testa di serie n. 6, Contini che ha sorpreso prima il vietnamita Nguyen-Hoang n.239 Itf con il quale ha fatto coppia in doppio Quinzi, e poi il qualificato Margini, e inoltre Mastrelia che appena n.410 ITF ha battuto il belga n.156 Van Dooren. Ma si sa, a livello giovanile le classifiche ITF vogliono dire poco o nulla: molto dipende da quanti tornei giocano i ragazzi, alcuni ne giocano tantissimi, altri pochissimi. E poi da un anno all'altro, anche per via del diverso sviluppo fisico, le cose cambiano moltissimo. Pur sconfitto 4-6,6-2,7-6 dalla testa di serie n.1 Vrnak (ceco e n.38 ITF) è piaciuto molto Federico Maccari, uno dei giovani azzurri "osservati" a Tirrenia: di Abbadia San Salvatore, figlio di uno dei primi maestri di sci di Alberto Tomba quando il bolognese si allenava all'Abetone, Maccari (sciatore fino a 11 anni...) ha fisico e qualità.

Quinzi può vincere questo torneo, per quel che ho visto. Ha tutto, fisico, e soprattutto grande capacità di concentrazione. Non a caso il suo idolo, e non solo perché è mancino, si chiama Rafa Nadal. Però è più sicuro nel rovescio bimane che nel dritto: la palla gli cammina ma il timing non è sempre perfetto. Però oltre che un ragazzo simpatico ed estroverso, sembra anche intelligente e deciso a fare la vita del professionista: sono due atouts che "pesano". I genitori lo seguono, ma lo lasciano anche volare da solo, insieme al maestro di Buenos Aires Eduardo Medica, ex n.109 Atp il cui audio intervista ascolterete domani.

E'  un discreto torneo come partecipazione il tradizionale torneo giovanile delle Cascine che precede quello delle settimane prossime, Salsomaggiore, Prato, S.Croce sull'Arno e Bonfiglio che sono maggiormente qualificati. Fino al torneo di Santa Croce questi tornei sono importanti perchè distribuiscono punti ITF che potrebbero essere decisivi ai fini di una partecipazione ai tornei junior di Parigi e Wimbledon.
Le nazioni rappresentate sono tante, ventitre. Ma il torneo è di categoria inferiore rispetto a quelli che lo seguiranno perchè a Firenze hanno sempre voluto mantenere la data di Pasqua, sia per i soci sia per i giocatori-studenti che possono parteciparvi senza perdere giorni di scuola.

Compie 36 anni questo torneo internazionale giovanile di Pasqua vinto da diverse “promesse” diventate n.1 del mondo (Hingis, Mauresmo, Safina, Federer) e nato nel 1976. Due anni fa accadde una circostanza piuttosto straordinaria. Lo vinsero due tennisti italiani: Federico Gaio e Martina Trevisan. L'anno scorso invece lo vinsero la slovena Kohlar sulla ceca Machalkova (da non confondere con la Maleckova testa di serie n.2 quest'anno) e il bosniaco Dzumhur.

Prima di Gaio e Trevisan l’ultima accoppiata azzurra sul podio dei vincitori delle due prove di singolare fu registrata nell’ormai lontano 1985, quando vinsero due giocatori che avrebbero poi fatto anche una carriera professionistica più che discreta, Laura Golarsa e Claudio Mezzadri, per l’appunto diventati curiosamente entrambi apprezzati telecronisti, lei per Sky, lui prima per la tv della Svizzera italiana (oltre che collaboratore del mio sito web) e poi anche lui per Sky.

Lauretta Golarsa, a lungo top 100 con un best ranking Wta intorno alla sessantesima posizione, aveva un tennis leggero, ma brillante. La ragazza milanese giocava infatti di tocco più che di potenza, spesso d’attacco - fatto abbastanza insolito per il tennis femminile - e quattro anni dopo il successo a Firenze, nell’anno di grazia 1989 realizzò il miglior exploit della sua vita agonistica raggiungendo i quarti di finale a Wimbledon. Molti ricorderanno che mancò lo storico traguardo delle semifinali (mai raggiunto da alcuna tennista italiana) per due soli punti. Per ben sette volte si trovò infatti a due punti dal match con la leggendaria Chris Evert.

Se Laura Golarsa ha indossato tante volte la maglia azzurra in Fed Cup, in anni in cui l’Itali era spesso rappresentata anche da Raffaella Reggi e Sandra Cecchini, Claudio Mezzadri, figlio di un ex centromediano del Bologna, avrebbe giocato più volte in Coppa Davis…per la Svizzera. Era nato a Locarno e sebbene il padre fosse stato italianissimo centromediano del Bologna aveva la doppia nazionalità. Claudio giocò per l’Italia da junior, ma poi ritenendosi poco apprezzato dai tecnici nazionali, optò per la bandiera rossocrociata. E si tolse grandi soddisfazioni, raggiungendo un ranking mondiale a ridosso delle prime venti posizioni e diventando poi addirittura capitano della nazionale svizzera quando a giocare per gli elvetici c’erano un ormai stagionato Marc Rosset, campione olimpico a Barcellona nel 1992, e un emergente Roger Federer che - mi pare non abbia biosgno di particolari presentazioni visto che da 5-6 anni è quasi ininterrottamente il n.1 del mondo (salvo una parentesi Nadaliana) e ha vinto qualcosa come 16 tornei dello Slam.

La citazione di Rosset e Federer in quest’articolo non è casuale: entrambi hanno vinto qui, alle Cascine, a dieci anni di distanza l’uno dall’altro (1988 e 1998) uno dei primi grandi tornei della loro carriera. Il loro nome nell’albo d’oro di questo torneo è certo motivo di vanto per il CT.Firenze che li ha visti sbocciare.

Rivissuto questo amarcord dovuto all’ultima accoppiata vincente azzurra di 25 anni fa, va detto che anche se a livello giovanile spesso le classifiche lasciano il tempo che trovano, perché nell’arco di un anno - e a volte di pochi mesi - i valori possono cambiare moltissimo anche perché c’è chi disputa molte competizioni che distribuiscono punti ITF e chi invece ne gioca pochissime, la probabilità che vinca un giocatore o una giocatrice italiana, o addirittura in contemporanea, è molto ma molto difficile.

A livello giovanile negli ultimi anni sono stati i Paesi dell’est europeo a far la parte del leone, croati, russi/e, cechi, ucraini: questione di motivazioni, di spirito di sacrificio, di grossi stimoli.

Va verificata l’età dei partecipanti, questo sì. A volte è più interessante seguire un ragazzo di 15-16 anni, che magari perde ai primi turni, piuttosto che uno di 18 che va più avanti perché ha più muscoli. Ciò anche se, rispetto agli anni 80 quando alcuni diciottenni o addirittura diciassettenni come Boris Becker, campione a Wimbledon nel 1985, o Michael Chang campione al Roland Garros nel 1989 erano capaci di trionfare in uno Slam, oggi è rarissimo che un ragazzo di 18 anni possa essere già competitivo a livello professionistico. Il croato Cilic è stato, in tempi recenti, un’eccezione. Ma l’allievo di Bob Brett aveva - ed ha - un fisico fuori dal comune (un metro e 98), e ancor più una testa, una maturità, che pareva ne avesse 23 e non 18. Più facile invece che ci sia una ragazzina giovane, invece, già capace di imporsi anche fra le grandi. Nel tennis femminile conta più il talento che la potenza e soprattutto a 14,15, 16 anni si può già intravedere quel che nel tennis maschile è quasi impossibile a meno che ci si chiami… Roger Federer.

La tunisina Ons Jabeur è testa di serie n.1 (e 12 delle classifiche mondiali ITF) ed è seguita da Luca Appino, direttore tecnico della federazione tunisina e per tanti anni consulente della Babolat. Negli ottavi ha battuto Francesca Palmigiano, promettente mancina sedicenne (è nata nell'ottobre del '94) allenata da cinque anni da Gian Luca Pozzi (e Barbara Rossi e Maurizio Riva: i tre si occupano a fondo di 17 ragazzi) che mi ha raccontato come ha perso 7-6,6-3 pur essendo stata in vantaggio. Lei è una delle quattro ragazzine più forti d'Italia della sua classe. L'unica italiana in gara a livello dei quarti a Firenze è rimasta Silvia Albano che al primo turno aveva battuto l'americana Starr n.203 delle classifiche ITF mentre lei è n.203. Poi ha approfittato del ritiro della Sella che le aveva eliminato l'altra tunisina Nour Abbes, n.67 ITF.

Qui sotto inserisco un profilo di Eduardo Medica, n.109 atp nell'aprile 1999, cresciuto come tennista avendo il padre di Mariano Puerta come coach..

The Argentinian made ranking jump of almost 300 positions with consistent results in Satellite and Challenger play on his favorite claycourt surface...Began season by winning two Satellites in Chile as he won circuit #1 (48 points) and #2 (50 points)...Afterward, climbed from 415 on Apr. 27 to No. 230 on June 22...In late June, reached first of four consecutive Challenger QF in Montauban and followed in Ostend, Contrexeville and Newcastle...In late August, advanced to QF in Santa Cruz and added SF in Quito...Captured his first career Challenger title in Montevideo on Oct. 25 (d. Ruud)...Made his ATP Tour debut by qualifying in Santiago (d. Meligeni, l. to Mantilla in 2nd RD)...Closed season with QF at Lima Challenger...In doubles, reached final in Lima (w/Browne) and SF in Montauban (w/Bianchi).CAREER HIGHLIGHTS 1994-Finished fifth at Argentina #1 Satellite (27 points)...1995-Picked up 25 points in five Satellites, playing four in his native country...1996-Ranking improved with success in Satellite level, winning Argentina #1 (60 points) and Argentina #2 (57 points) circuits...Also finished third at Ukraine circuit (28 points)...1997-Played entire season on Challenger level, advancing to back-to-back QF at Cali and Quito in July...Following month, reached QF in succession at Santa Cruz and Guadalajara-1...In doubles, won his first title in Cali and reached final in Curitiba (w/Puerta)...Added three SF with as many partners.PERSONAL Began playing tennis at age nine and turned pro at 17...Considers best shot as forehand and best surface as clay...Coached by Ruben Puerta, father of Argentina's top-ranked Mariano Puerta.

Ubaldo Scanagatta

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