ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Gulbis: "Allenarsi non fa per me"

28/04/2011 22:41 CEST - L'INTERVISTA

Gulbis: "Allenarsi non fa per me"

TENNIS - La brutta sconfitta subita di Belgrado ci porta ancora una volta a dubitare dell'esplosione di un giocatore che sembra non voler arrivare mai. Il lettone, in un'intervista concessa a "The Independent", ha ammesso di non amare il lavoro quotidiano che sta dietro al tennis, ma che ha il talento per poter battere anche i top player. Diego Bonomo

| | condividi

C’è chi, anche se non dotato di grande talento, riesce, grazie a dedizione e volontà, ad imporsi nel tennis che conta. C’è però anche chi, dotato di talento innato, raggiunto qualche traguardo, preferisce dedicarsi alla vita mondana. Infine, c’è chi, nonostante il talento, spreca le sue abilità per la poca dedizione al lavoro e la molta inclinazione al divertimento. Un esempio della prima categoria è sicuramente lo spagnolo David Ferrer, della seconda lo è stato Marat Safin, della terza lo è il lettone Ernests Gulbis, che ancora, per demeriti propri, non riesce a spiccare il volo. Potenzialmente, ha tutte le carte in regola per passare alla seconda categoria, ma deve dimostrarlo sul campo, partita dopo partita. Il perché non è ancora un top 10 lo spiega lui stesso in un'intervista rilasciata al “The Independent”.

“Mi piace giocare partite, ma l’allenamento quotidiano, l’addestramento, la palestra, questo no. Un po’ mi piace la corsa. Metto la musica che mi piace e penso ad altro. È un tipo di meditazione per me. Non riesco però ad allenarmi allo stesso livello per lungo tempo”. Il carattere comunque incide sulle sue performance: “Sono un ragazzo dagli alti e bassi – ammette Gulbis - Se inizio a vincere divento fiducioso, ma se gioco male, ricominciare a vincere è un vero problema”.

Gli ultimi 15 mesi testimoniano questi suoi sbalzi di rendimento. A febbraio dello scorso anno vince il suo primo titolo a Delray Beach. Nella stagione sul rosso raggiunge i quarti a Barcellona, poi semifinali a Roma, dove batte Federer e perde al terzo da Nadal, e quarti a Madrid. Poi negli undici mesi successivi solo quarti a Bangkok e Doha e semifinale a Sidney. Non certo quello che ci si aspettava. Il perché lo si può comprendere dal retroscena che lui stesso svela. Perde da Nadal a Roma. È sabato, c’è ancora il tempo di tornare in Lituania per un po’ di divertimento. “Siamo arrivati a Riga all’una di notte – dice – e siamo andati direttamente in un locale. Non riesco a ricordare fino a che ora siamo rimasti. Ho incontrato alcuni amici e dopo sono andato con loro a casa mia”. Lo stesso aveva detto dopo aver perso da Nadal a Wimbledon due anni prima. “Tornato in Lituania, è stata una delle settimane più belle della mia vita. Ovviamente non ha fatto molto bene al mio tennis ma mi sono divertito”. “Quando sono a casa – ammette - mi piace uscire con gli amici. Mentirei se dicessi che non piace bere qualche drink con loro o andare nei pub, o fare tutto quel genere di cose che non hanno a che vedere col tennis. Non si può solo pensare al tennis”. Un nuovo Marat Safin quindi, ma con il russo, Gulbis non condivide solo la filosofia di vita. I due sono in contatto da quando Safin si è ritirato, il lettone lo è anche andato a trovare a Mosca quando si allenava con l’ex coach del russo, Hernan Gumy. Ora invece Ernests si è messo in mano a Darren Cahill.

“Sta provando a cambiarmi – dice di lui Gulbis - Dice di non aver avuto mai un giocatore come me prima”. Anche lui stesso non si pone limiti, conscio però delle sue debolezze. “Se gioco il mio miglior tennis posso battere chiunque. Non è essere troppo fiducioso, sono solo realistico. A molti giocatori non piace giocare contro di me, forse per il mio stile di gioco. Ho un buon servizio, gioco aggressivo e non dò ritmo. Se sono in forma è difficile giocare contro di me, ma se non lo sono posso perdere da chiunque”. Il 22enne lettone però non ci sta a passare solo per il “party guy” e per questo ha deciso di mettersi a fare sul serio. “Adesso capisco che ho bisogno di lavorare. Non voglio essere uno che vive sulla cattiva condizione degli altri. Voglio poter contare su di me ed essere responsabile della mia vita”.

Diego Bonomo

comments powered by Disqus
Partnership

 

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Nadal testimonial dell'antidoping

Quote del giorno

"Ho sempre parlato come uno stupido.Ho sempre preferito che la gente mi credesse uno stupido"

Richard Williams