19/05/2011 20:17 CEST - LA STORIA

"Senza soldi ma ci provo lo stesso"

TENNIS - Lontano dal tennis di vertice, si muovono piccole storie di giocatori che combattono, giorno dopo giorno, per poter competere. È il caso del cileno Jorge Aguilar, che abbandonato dallo sponsor e dalla sua Federazione, ha deciso di usare i propri soldi pur di continuare l'attività. Eppure è il numero 2 del Cile. Oggi è impegnato nelle qualificazioni di Parigi. Alessio Gradogna

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Quasi tutte le settimane abbiamo la possibilità di seguire le imprese di Federer, Djokovic, Nadal, e degli altri grandi campioni che ci fanno amare alla follia questo straordinario e ineguagliabile sport. Dietro a loro, però, ogni giorno, si affollano piccole storie di atleti che spesso faticano anche solo a reperire fondi per competere nei tornei che contano. Il tennis è uno sport ricco? Sì, indubbiamente. Ma solo da un certo livello in poi. Al di sotto, come formichine silenziose, si muovono giocatori di livello minore, spinti dalla voglia di emergere, che però devono barcamenarsi come possono. Per loro, ogni partita vinta equivale ad acquisire un tesoretto indispensabile per portare avanti l'attività, e non sempre arrivano gli indispensabili aiuti di sponsor e/o federazioni autoctone. Tanto che, talvolta, si rischia di non avere nemmeno quelle minime fonti economiche utili per poter partecipare agli eventi più importanti.

In tal senso, può essere interessante proporre la situazione in cui si trova in questo momento Jorge Aguilar, cileno classe 1985, numero 223 delle classifiche mondiali, impegnato a disputare le qualificazioni del Roland Garros. A spese proprie. In un'intervista al sito cileno emol.com, Aguilar ha infatti dichiarato che a fine aprile ha ricevuto una telefonata, nella quale gli si diceva che il suo sponsor aveva deciso di non seguirlo più. A quel punto, il cileno si è trovato con l'acqua alla gola, senza entrate a cui attingere, e ha dovuto tirare fuori di tasca propria i soldi per viaggiare fino a Parigi. “Non ho trascorso dei bei momenti. Ero depresso e senza motivazioni. Molti pensieri hanno attraversato la mia testa. Per poter partecipare al tour, purtroppo, ora devo utilizzare il mio stesso denaro. Non ho altra scelta, altrimenti sarei costretto a restare in Cile. Non posso stare con le mani in mano, devo assolutamente giocare, nella speranza di poter salire in classifica, così che arrivi qualche nuovo sponsor che mi aiuti a coprire le spese. Nel momento in cui sono stato abbandonato dal mio vecchio sponsor e mi sono ritrovato senza soldi per poter viaggiare in Europa, non ho ricevuto alcuna chiamata da parte della Federazione. Non ho avuto alcun supporto da parte loro”.

Una situazione paradossale, considerando che, dato il viale del tramonto intrapreso da Massu e Gonzalez, attualmente Aguilar è il numero 2 del Cile nel ranking ATP. Eppure, gli aiuti non sono arrivati, e il giocatore ha deciso di mettere sul piatto le proprie risorse economiche, per restare cinque settimane in Europa, giocare, e ottenere se possibile qualche buon risultato (e qualche conseguente guadagno). Al momento, nel 2011, Aguilar ha giocato una sola partita nel circuito maggiore, nella sua Santiago, perdendola da Chela. Per il resto, si è arrangiato tra challenger e qualificazioni. Dice di non aver pensato al ritiro, ma per alcune settimane il buio ha attraversato la sua mente, e ha fatto fatica a trovare le motivazioni per allenarsi. Eppure, nonostante tutto, ha deciso di tentare ancora, rischiando in proprio, per esserci, combattere... e vincere. Anche solo passare un turno a Parigi potrebbe bastargli per recuperare parte dei soldi investiti di tasca propria, grazie al lauto prize money dello Slam. La concorrenza è agguerrita, ma senz'altro ci proverà, con la feroce determinazione di chi, ben lontano dai vertici, lotta con il coltello tra i denti per “sopravvivere” (sportivamente parlando) giorno per giorno. Buona fortuna.

Alessio Gradogna