ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Fabio: ritiro inevitabile?

31/05/2011 14:07 CEST - Roland Garros 2011

Fabio: ritiro inevitabile?

TENNIS - Il referto medico dell’ecografia di Fognini parla chiaro: lesione al retto femorale di primo grado. Le chances di battere Djokovic erano pari a zero. Ma se il medico e il coach non potevano avere dubbi, forse un manager li avrebbe avuti. Per tanti motivi. Qui elencati anche se non necessariamente condivisibili. Lo storico gesto di Gaudenzi. Da Parigi, Ubaldo Scanagatta

| | condividi

PARIGI _ E così Fabio Fognini si è ritirato. Se lo ha fatto è perché ha creduto di non poter fare altrimenti. Quanto abbia ragionato fino in fondo a tutte le conseguenze non so.

Fabio è un istintivo e qui non c’era il suo manager Andrea Gaudenzi.

L’infortunio c’è, c’era, i crampi accusati all’inizio con Montanes si erano evidentemente aggravati, si erano trasformati in lesione vera e proprio, rendendo così doppiamente ingiusti i fischi del pubblico francese, i dubbi di tanti, l’occhiello del titolo odierno dell’Equipe “La Commedia dell’Arte”, la gag del telecronista argentino di ESPN Sud America che ha ribattezzato Fognini… “Fabio Mastroianni”, ironizzando pesantemente e dandogli chiaramente dell’attore. Non lo avrebbe probabilmente fatto se si fosse trattao di un tennista argentino colto dai crampi e dal resto.

Il professor Parra mi ha mostrato il tracciato dell’ecografia: la lesione del retto femorale di primo grado c’è.

Ciò giustifica la decisione di Fognini di ritirarsi, sia sotto il profilo sportivo, sia sotto quello sanitario di un abbandono che è facile immaginare dolorosissimo per Fabio costretto a rinunciare a giocare il primo quarto di finale di Slam conquistato in carriera senza alcuna certezza di potersi ritrovare a disputarne un secondo. Glielo auguro, ovviamente. Ogni successo di un giocatore italiano è un successo anche per noi, aggiunge interesse al tennis e ai media che seguono il tennis, com’è facilmente intuibile. Eppure ancora ieri ho letto qualche commento assurdo (vorrei dire peggio…) che lasciava intendere un tifo anti-italiano sucida da parte di Ubitennis! La mamma dei cretini è sempre incinta.

Chances di battere Djokovic essendo così menomato Fabio non poteva averne. Né Djokovic né quasi certamente nessun altro. Anche se proprio una frase del suo coach Martin dettami in presenza di testimoni, Alberto Giorni e Davide Zirone, due ubiboys qui a Parigi, mi ha lasciato un tantino perplesso : “Avesse dovuto giocare contro Chela o Falla magari ci avremmo pensato…ma entrare in campo senza avere la possibilità di vincere contro il Djokovic di questi tempi, per uno sportivo che vuole scendere in campo solo con l’idea di tentare di vincere non ha senso. Maradona non scenderebbe in campo per qualche minuto”. (Puyol sì…n.di ubs)

E’ chiaro che il rischio di aggravare la situazione, di mettere a repentaglio la partecipazione a Wimbledon sarebbe stato presente se domani Fabio fosse sceso in campo tentando di rincorrere una palla lontana e si fosse “strappato”.

Però sotto il profilo mediatico e manageriale, invece, non so se avrei fatto la scelta che Fognini ha fatto, seguendo soltanto il parere del medico (il dottor Parra) e dell’allenatore Martin.

Prima di tutto che cosa sarebbe cambiato se l’annuncio fosse stato dato domani anziché oggi?

Aspettare domani avrebbe significato alimentare la suspense, procurare titoli e foto di Fabio (oltre che dello sponsor) sui giornali di domani e di domani l’altro…tutto “spazio” regalato ad altri protagonisti e testimonial.

Chissà se il suo manager Gaudenzi fosse stato interpellato che cosa avrebbe detto. Forse lo avrebbe consigliato a rinviare di almeno un giorno un annuncio per il quale non c’era alcuna fretta. E magari gli avrebbe pure detto di scendere in campo domani per qualche game. I manager a volte fanno ragionamenti che _ anche giustamente, sia chiaro _ i giocatori non fanno.

Avete un’idea, anche per il suo sponsor Adidas, quante tv nel mondo avrebbero fatto vedere la scesa in campo di Fabio a decine di milioni di telespettatori contro il serbo che proprio contro di lui avrebbe colto la vittoria n.42 del 2011 (e la vittoria n.44 per chi conta la striscia di vittorie consecutive a prescindere dall’annata), quanti media avrebbero citato oggi, domani e in futuro, il fatto che il record di Djokovic sarebbe coinciso con il suo match con l’italiano Fognini? Quanti articoli sarebbero usciti sia oggi sia domani, sia dopo, su Djokjovic alle prese con il record delle vittorie consecutive di McEnroe (42), di Lendl (44) e di Vilas (46).

E mettiamo anche come ipotesi (abbastanza plausibile viste le condizioni poco brillanti in cìè parso anche oggi Nadal con Ljubicic) che Djokovic vinca il torneo: fra i giocatori battuti nella sua striscia, ci saranno tutti i giocatori sconfitti…ma non Fognini. La vittoria con Fognini non verrà computata. Quelle vinte per ritiro, senza che sia stato giocato nemmeno un game, non vengono giustamente contate.

Eppure era anche quello, un piccolo modo in più per passare ai posteri, per entrare nella storia del tennise. Tutto ciò anche se è evidente che chiunque, quindi pure Fognini, preferirebbe passare alla storia come vincente e protagonista di un suo record che da “vittima” di un record altrui. Ma tutto fa, però.

E non è una questione di soldi, visto che la famiglia Fognini non ne ha neppure particolare bisogno. Fognini lo scorso anno divenne personaggio in tutta la Francia per il suo match giocato in due manches con Monfils in prime-time, in ore di massima audience.

Fra dieci anni pochi ricorderanno più il modo in cui Fognini ha vinto con Montanes, i 5 matchpoint, i crampi, i 9 falli di piede. Pochi ricorderanno i motivi del ritiro di Fognini. La domanda è: ha fatto bene a ritirarsi? Ha fatto bene a farlo un giorno prima? Non poteva scendere in campo per qualche game e, come ha fatto (e detto d’aver fatto) con Montanes, sparare qualche pizza e poi semmai ritirarsi? Non avrebbe preso solo applausi a quel punto?

Un’ultima cosa: una volta il suo attuale manager, qui a Parigi in un match di ottavi con Ivanisevic, approfittando di una situazione assolutamente insolita _ l’arbitro ebbe un’ improvvisa necessità fisiologica e si prese un toilette-break _ salì sul seggio dell’arbitro, si impadronì del microfono e disse: “Jeu, set et match Gaudenzì!”.

Tutti scoppiarono a ridere, “non so cosa mi passò per la testa, una follia improvvisa” ricorda Andrea ancora oggi. Ecco Fognini avrebbe potuto l’altro giorno, e magari pure domani, conquistare un microfono e dire. “Scusatemi, non ce la faccio a correre, che volete che faccia, ho fatto tutto quel che potevo!”. Sono sicuro che anziché fischi avrebbe raccolto tanti applausi e avrebbe fatto un altro gesto per cui tutti lo avrebbero ricordato. Come oggi io ricordo quello di Gaudenzi.

Ubaldo Scanagatta

comments powered by Disqus
Partnership

 

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

La Petkovic in macchina verso il Roland Garros

Quote del giorno

"Cosa devo fare, picchiare Fognini?"

Albert Montanes