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22/06/2011 14:29 CEST - Wimbledon

Il quartetto della rinascita tedesca

TENNIS - Andrea Petkovic, Julia Goerges e Sabine Lisicki stanno facendo tornare l’attenzione della Germania intorno al tennis femminile: uscirà da qui la nuova Graf? Intanto Kamke, Newcomer of the Year l’anno scorso, prova a seguire le orme dell’idolo Stich. Da Wimbledon, Alessandro Mastroluca

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Solo tre anni fa, la Federazione tedesca (DTB) ha rischiato la bancarotta dopo la causa intentata, e persa, contro l’ATP per il declassamento del torneo di Amburgo. Quello che fino a 15-20 anni fa era il centro del mondo tennistico sembrava avviato a un declino difficilmente invertibile. I tempi in cui Steffi Graf e Michael Stich vincevano Wimbledon nel 1989 apparivano quanto mai lontani. Tra il 1994 e il 2010 il numero di praticanti tennisti in Germania è sceso da 2,3 a 1,5 milioni. E se all’epoca dEl trio delle meraviglie Stich-Becker-Graf quello tedesco rappresentava un terzo del mercato globale in termini di diritti tv, ora questa percentuale è scesa al 5-10%.

Ma stanno arrivando i primi segnali di un’inversione di rotta. Andrea Petkovic, Julia Goerges, Sabine Lisicki e Tobias Kamke stanno scrivendo un nuovo capitolo e preparando l’uscita della Germania dalla periferia del tennis.

Siamo di nuovo al centro dell’attenzione” ha spiegato la Goerges, che quest’anno ha vinto a Stoccarda battendo in finale Caroline Wozniacki. “La gente in Germania si sta di nuovo interessando al tennis. Non è stato facile, per tanto tempo non abbiamo fatto altro che sentire lamentele su come erano stati belli i tempi andati. Il pubblico voleva una nuova star in cinque secondi, ma non succede così”.

Nemmeno per Andrea Petkovic, che pure si definisce, con evidente e consapevole ironia, “la persona più famosa in Germania e nel mondo” nel suo canale su Youtube. “Petkorazzi”, che studia scienze politiche e legge Goethe, con la sua Petko-dance è ormai un cult.

Credo che sia in corso un cambio generazionale nel tennis femminile, non solo in Germania” ha spiegato la tedesca nata a Tuzla ma vissuta in Germania dall’età di sei mesi. “Le stelle che eravamo abituate a vedere si stanno ritirando e non c’è ancora una nuova figura dominante".

Sta tornando anche Sabine Lisicki, reduce dal successo a Birmingham in finale su Daniela Hantuchova, che le ha permesso di rientrare tra le prime cento dopo l’infortunio alla caviglia. Alzato il trofeo intitolato a Maud Watson, la prima vincitrice del torneo femminile a Wimbledon, la Lisicki, che vive a due passi dalla Bollettieri Academy ha detto: “Per me tornare dove ho giocato il mio primo quarto di finale in uno Slam è sempre speciale”. Boom Boom Bine, nickname che si è guadagnata a suon di servizi e che rimanda a a Boris Becker, però non si pone troppe aspettative: “voglio dare il meglio e vedere che succede”.

E’ più legato a Stich, invece, Tobias Kamke, votato ATP Newcomer of the Year l’anno scorso. Salito in 12 mesi dalla posizione 254 alla 67 (ora è 64), il 25enne di Lubecca ha ereditato il tifo per il campione dello Schleswig-Holstein dal padre. “Qualche anno fa” ha raccontato Kamke, che avrà l’onore del campo numero 1 per il suo match di secondo turno contro Murray, “l’ho incontrato ad Amburgo. Ci siamo allenati insieme qualche volta. Per me è un idolo, dentro e fuori dal campo”.

Un idolo che esattamente vent’anni fa vinceva il titolo a Wimbledon. It’s time for a déjà-vu?

Alessandro Mastroluca

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