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01/08/2011 13:05 CEST - DAVIS A SANTIAGO

Ohi, ohi! In Cile si gioca sul cemento!

TENNIS - Spinto dai giocatori, Gonzalez e Capdeville in testa, il capitano cileno Gildemeister ha ottenuto che lo spareggio di Santiago si giochi su campi duri. “Gli italiani sono meno forti su questa superficie, mentre noi lo siamo di più”. La scelta regala al Cile almeno mezzo punto in più. Senza il miglior giocatore da cemento (Seppi), diventa più dura…dei campi. Ubaldo Scanagatta (al ritorno con un grazie a chi...)

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Un uccellino amico da Santiago (meglio tener riservata la fonte, può sempre tornare utile…) si fa vivo per farmi gli auguri di buona convalescenza e mi dice: Ma sai che il capitano di Coppa Davis del Cile Hasn Gildemeister, su richiesta di Gonzalez, Capdeville e gli altri, ha chiesto di giocare l’incontro con l’Italia del 16-18 settembre a Santiago su campi in cemento? E la Federazione, con il suo Presidente Josè Hinzpeter, ha dato l’assenso. Cile-Italia questa volta si giocherà sui campi duri. Dal ’75 quando fu costruito in questo stadio si è visto molto più che tennis, eventi e raduni politici, religiosi, teatrali, concentrazioni …ma la terra rossa non era mai stata sostituita. Non è ancora pronto lo studio di fattibilità, non sono ancora noti i costi, ma si pensa che 20 milioni di pesos possano bastare…si sa solo che il 5 settembre il campo dovrà essere pronto e che i lavori non dovranno cominciare quindi che al più tardi fra 15 giorni. Il cemento dovrà poi tornare terra battuta anche perché nel 2014 sarà teatro dei Giochi del Sud America. Due sole volte il Cile ha giocato sul cemento match casalinghi: nel ’98 contro la Colombia al Ginnasio Muncipal di San Miguel, e nel 2000 contro l’Argentina al Parco Higgins”.

(Ubitennis regala questa primizia a tutti, certo che tutti correttamente citeranno la fonte da cui l’hanno appresa, ehm ehm).

_Ma dai _ ribatto io al telefono _ nemmeno noi fossimo la Spagna di Nadal che ha 2 punti assicurati! (se avesse potuto intercettare la conversazione Corrado Barazzutti avrebbe detto che mi ero espresso così soltanto per mettere in ridicolo quella sua folle scelta di Torre del Greco!)…Ma il presidente della federtennis cilena non aveva detto che sareste rimasti a giocare a Santiago principalmente per risparmiare dei soldi, visto che in Cile il tennis non è più così popolare come quando Marcelo Rios era n.1 o Fernando Mano de Piedra era salito a n.5 Atp?

“Sì, ma l’opportunità di tornare nel World Group è talmente importante che non sfruttare al massimo il fattore campo sarebbe da sciocchi. Una promozione in A vale più di venti milioni di pesos”.

_Chi ha spinto in particolare per giocare sui campi duri?

“Un po’ tutti. “El bombardero de la Reina” (Gonzalez, n.d.r.) avrebbe magari scelto di giocare sulla terra se il match si fosse disputato a Vina del Mar dove è quasi imbattibile, quattro dei suoi nove tornei li ha vinti lì e un’altra volta ha perso solo in finale, ma per il resto i migliori risultati in tornei di alto livello li ha ottenuti su campi indoor, all’open d’Australia, ma anche a Basilea (dove ha vinto e perso in finale), Pechino (finale alle Olimpiadi), Auckland e insomma pensa di essere più competitivo sul “veloce” da sempre. Idem per Capdeville, che oggi come oggi ha più chances di giocare il singolare che non Massu (che comunque si è rimesso ad allenarsi seriamente): anche se il suo miglior risultato Atp è una semifinale all’Estoril i suoi risultati più convincenti, e cioè quelli che gli consentirono di approdare al suo best ranking (n.76…oggi è n.117), “Li ho fatti _ ha detto il cileno _ centrando i quarti in tornei importanti sul cemento quali Memphis, Washington e Indianapolis fra il 2006, il 2007 e il 2008 e poi all’US Open"

. Paul, 28 anni e un metro e 90 (un fisico più adatto al tennis sul cemento che a quello sulla terra rossa) è un bel combattente, nel primo match di Davis che giocò vinse al quinto set su Koubek che era favorito.

_ Poi Gildemeister avrà dato un’occhiata anche alle caratteristiche dei tennisti azzurri. Mica è uno stupido il buon Hans…Sai quelli che dicono: io devo soprattutto mettere i miei giocatori in condizione di giocare al meglio. Il fatto è che ci sono pure gli altri, no? (ogni riferimento a Nadal a Torre del Greco è puramente casuale...)

“Beh, certo. Proprio così. La decisione è stata presa ieri. Infatti più ancora che dichiarare la loro predilezione per il cemento Gonzalez e Capdeville hanno insistito sul fatto che gli italiani giocano molto meglio sulla terra rossa che sul cemento. Entrambi, Starace e Fognini, hanno raggiunto le semifinali nel nostro torneo Atp a febbraio, e Fabio aveva vinto un challenger l’anno scorso a Santiago, sempre sulla terra rossa. Inoltre Potito sconfisse proprio Capdeville a Santiago…Fernando, infine, mi ha detto: “Per me è meglio giocare sul cemento per via del ginocchio…sì, lo so che non è la miglior superficie per un ginocchio malmesso, ma sul cemento i punti sono più corti”.

L’Estadio Nacional ha già due campi in cemento, che potranno quindi essere usati come campi di allenamento, mentre quello del “centrale” dovrà essere costruito ex novo”.

Quanto mi dice l’amico cileno a mio parere complica molto le cose per la squadra italiana. Starace ha perso solo da Federer in singolare di Davis, ma sul cemento vale la metà dello Starace su terra rossa. Il primo a non credere troppo nelle proprie chances, e poi tre set su cinque, forse è proprio Potito. O troviamo un grande psicologo che fa il miracolo _ ma Poto non è più un bambino…ai miracoli deve credere ancora lui per primo _ oppure schierarlo in singolare sarà un azzardo. Tanto più che il punto del doppio potrebbe risultare decisivo e meglio farglielo giocare da fresco (anche di spirito…quale non sarebbe se avesse perso in singolare) al fianco dell’insostituibile Bracciali piuttosto che no.

Ma chi allora dovrebbe giocare il singolare se Potito dovesse sedere in panchina? La scelta del cemento ha tagliato fuori le già modeste chances di Filo Volandri, assolutamente impresentabile al di fuori della terra rossa. Dunque chi resterebbe? Non potendo contare su Seppi _ se richiamassero l’altoatesino, probabilmente il nostro più forte giocatore sul cemento, sarebbe una vera sorpresa. Nelle dichiarazioni di Barazzutti si è notato grande asprezza nei confronti della vicenda Seppi e del giocatore stesso ogni volta che qualcuno si è azzardato a chiedergli qualcosa. E tutto il clan dirigenziale federale mi ha dato più di una volta la sensazione di “gufargli” contro (una volta ho persino sentito con le mie orecchie che si ironizzava sulle presunte ambizioni sue e del suo allenatore di diventare un top 20 programmandosi solo per i tornei ed evitando la Davis) _... non restano come papabili singolaristi in alternativa ad uno Starace dal rendimento ridotto in partenza, che i soli Fognini e Bolelli.

Il primo è notoriamente una testa calda, sia pur dotato di talento per vincere almeno un incontro se non due, ma non so proprio come reagirebbe alla torcida cilena (assai calda anch’essa), se le cose si dovessero mettere male. Mentre il Bolelli di questi ultimi tempi per la verità, al di fuori dello spettacolare exploit con Wawrinka a Wimbledon, non sta dando grandi garanzie di solidità mentale. Inoltre il suo allenatore, Renzo Furlan, non sarà certo in odor di santità presso i padri-padroni della Fit, dopo che che Renzo ha rilasciato oneste dichiarazioni al magistrato Pilia _ che altro avrebbe dovuto fare una persona onesta qual è ? _ riguardo alla famigerata vicenda dei “ragazzini sardi” ignorati nelle convocazioni (da altri e non da lui) che è al centro dell’indagine avviata dal PM sardo (il quale mai si sarebbe forse occupato di vicende di violenza privata “politico-tennistica” e abusi di potere, se non si fosse trovato incidentalmente ad occuparsi di una querela sporta da Binaghi nei confronti del beachtennista Paolo Tronci: querela archiviata).

Sia che l’ex d.t. di Tirrenia Furlan sia presente oppure no a Santiago come “assistent-coach” (come Rianna coach di Starace) per Bolelli l’impegno cileno non sarebbe facile anche perché non essendosi qualificato per il main draw dell’US Open, avrebbe optato per giocare i tornei sulla terra rossa a caccia di punti Atp e di risalita nel ranking. In che condizioni arriverebbe a giocare sui campi in cemento, con tanta responsabilità sulle spalle e un ambiente non proprio favorevole nei confronti del suo coach attuale (e di quello precedente, Pistolesi, meglio nemmeno ricordare che è esistito!)?

Insomma i cileni _ che pure in uno spareggio casalingo non hanno mai perso (con il Giappone a Vina del Mar nel 2004, con il Pakistan nel 2005 all'Estadio Nacional, con l'Australia nel 2008 a Antofagasta) _ non sono imbattibili. Le loro chances di vittoria restano legate al pieno recupero (forse basta anche l’80 per cento) di Mano de Piedra Gonzalez e a un punticino che può venir fuori da Capdeville che oggi come oggi è presumibilmente inferiore a Fognini ma se la può giocare quantomeno alla pari sul cemento sia contro Starace sia contro Bolelli. Ma con la decisione di giocare sul cemento, un mezzo punto in più a mio avviso la squadra di Hans Gildemeister lo ha conquistato.

Post scriptum di Ubaldo ( e sotto a questo altri articoli sull'argomento Cile):

 

P:S: Nel ritornare all’attività su Ubitennis…vorrei ringraziare davvero tutti quanti hanno sentito il bisogno di farmi gli auguri, di farsi sentire vicini dopo aver letto fra le “brevi” del mio intervento chirurgico. Come ha scritto qualcuno doversi operare d'appendicite alla mia età mi fa...sentire più giovane! Senza voler fare l'eroe...se m'hanno operato d'urgenza in mezzo alla notte e aprendomi senza avere alcuna certezza su che cosa sarebbe stato trovato dentro il…pancione (il dolore era fortissimo alla bocca dello stomaco...chi andava mai a pensare che potesse trattarsi di appendicite? La vicinanza al cuore era sospetta) e, a detta del medico che ha tirato giù dal letto la propria equipe di anestesisti, assistente etc nella notte fra domenica e lunedì nell'ospedale di Lido di Camaiore, si è rivelata una bruttissima appendicite pronta a trasformarsi in peritonite. Senza entrare in troppi particolari, la febbre altissima mi faceva tremare come una foglia nonostante 3 coperte...

Insomma sono contento a) di esserne uscito discretamente (ho un fisico della miseria adesso, un vero figo con 4 kg in meno eh eh he) anche se dovrò fare iniezioni per 25 gg a seguito delle mie trascorse tromboflebiti, b) il tutto mi è capitato vicino casa in Versilia e non durante la davis ad Arzachena (se mi mandavano i medici della FIT eh eh eh, stavo a posto....oh scherzo eh, non querelatemi pure per questo!!!) o a Wimbledon dove non avrei potuto godere dell'appoggio di quella santa di mia moglie c) riuscirò ad essere all'US open e almeno il pericolo di un'altra appendicite è scansato.

Nelle disgrazie quindi (esclusa la caduta di mia figlia dal motorino ieri a Mikonos, e le tre fratture al piede con cui è tornata piangente...dopo aver assistito anche alla morte di quel povero ragazzo che voleva separare altri ragazzi che litigavano) sono stato abbastanza fortunato perchè anche quando fui operato urgente di cistifellea, con la febbre a 40, ero disceso il giorno prima dall'aereo di Shanghai (Masters Cup) e se mi beccava mentre ero in Cina ero...giallo per sempre.

Insomma per ora resisto alle macumbe. e spero che duri. Grazie davvero a tutti ancora, mi ha fatto enormemente piacere sentirvi vicini. E spero che questa notizia giuntami dal Cile, che a mio avviso complica maledettamente le nostre chances di vincere questo spareggio, vi dimostri che…sono tornato sul pezzo!!!

GLI ARTICOLI DI UBALDO

35 ANNI FA: CILE SI, CILE NO? (22 luglio 2011)

TENNISTI ITALIANI COL CILE NELLA FINALE DELLA DAVIS (28 settembre 1976)

ORA VOGLIAMO ANDARE IN CILE (28 settembre 1976)

DAVIS IN CILE SI O NO? (25 novembre 1976)

Ubaldo Scanagatta

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