16/08/2011 15:36 CEST - CIRCUITO WTA

Sorprese in rosa targate 2011

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Da un paio di stagioni il tennis femminile non ha più le certezze di un tempo. Si è passati da granitiche sicurezze a enormi novità e sorprese, che hanno reso imprevedibili anche le prove del Grande Slam.
A due settimane da Flushing Meadows, si può già tracciare un bilancio per questa stagione. Indicare la sorpresa del 2011 non è affatto semplice. Volendo tracciare una griglia, come in un Gran Premio inseriamo in prima fila Li Na e Petra Kvitova.
La cinese e la ceca hanno vinto i due tornei più prestigiosi. Ma la pole position è per la cinese, che ha all’attivo, oltre al successo al Roland Garros, la finale degli Australian Open. Na Li, seguita nella finale con la Schiavone da 130 milioni di cinesi, ha vinto a Parigi giocando un bel tennis, sulla superficie che (sulla carta) meno gradisce, ha sconfitto quattro top ten, e soprattutto è riuscita a reagire a tre mesi bui in cui, come Murray, ha vinto un solo match. La Kvitova è la giocatrice che è maggiormente progredita in stagione. Il successo di Wimbledon ha suggellato una prima parte di stagione splendida. Petra ha vinto su tutte le quattro superfici. A Wimbledon, è stata la prima mancina a trionfare dal 1990, quando vinse il suo idolo Martina Navratilova. Sull’erba londinese ha giocato benissimo e lo ha fatto con una semplicità impressionante.
La tedesca Sabine Lisicki sarà sicuramente candidata al Premio ‘Comeback of the year’ a fine anno. Nel 2009 esplose a Wimbledon, giunse ai quarti. Poi un 2010 travagliato. La miseria di dieci tornei giocati. Il problema alla caviglia l’ha portata al numero 218 della classifica mondiale. Si è trovata, a primavera, a giocare il torneo ITF di Reggio Emilia. Ha vinto sull’erba di Birmingham. Ha deliziato tutti a Wimbledon. Il match con Li Na è uno dei più belli del 2011. Ha sconfitto la corsa Bartoli ed è arrivata in semifinale. La prima parte dell’Estate americana la sta confermando su altissimi livelli.
In seconda fila c’è un’altra tedesca, Andrea Petkovic. Con lei la Germania è tornata nelle prime dieci. Non è Steffi Graf, ma è solida e costante. Non risalta come la Goerges o la Lisicki, ma è una certezza. L’unica pecca il quarto perso con la Sharapova al Roland Garros.
Le nostre ragazze, Schiavone e Vinci, si trovano entrambe in terza fila. La Schiavone non è una sorpresa, non può esserlo una campionessa di Parigi. Ma qualcuno dubitava sulla Leonessa. Perché dopo il trionfo del 2010, mai era tornata in finale. La conferma è arrivata al Roland Garros, dove è magicamente approdata al match clou. Oltre alla Henin, è stata l'unica a riuscirci negli ultimi 10 anni. Ed anche se è poco elegante di parlare dell’età delle donne, va detto che raggiungere la seconda finale consecutiva a 31 anni non è da tutti (l’ultima a riuscirci Chris Evert). Roberta Vinci a ventotto anni sta vivendo la sua migliore stagione. E' entrata nelle prime venti, è diventata numero due d’Italia (superata la Pennetta), ha vinto tre tornei ed ha battuto la numero uno del mondo Caroline Wozniacki. La bulgara Tsvetana Pironkova semifinalista a Wimbledon è nelle retrovie, ma potrebbe fare il colpo grasso tra un anno. Tsvetana ha raggiunto negli ultimi due anni le semifinali nel torneo più prestigioso, nel mezzo il vuoto, con un mare di sconfitte al primo turno. Le Olimpiadi sull’erba potrebbero esaltarla. I Giochi sono lontani. Ma c’è da scommetterci che tra le ragazze ci saranno ancora tante nuove protagoniste.

Alessio Morra