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26/08/2011 02:09 CEST - US OPEN

Gatto Monticone: "Il mio primo Slam"

TENNIS - Le emozioni di Giulia Gatto Monticone, per la prima volta a un torneo del Grande Slam. La 24enne torinese ha perso al primo turno delle qualificazioni contro Camila Giorgi "Ma non mi sembrava un derby, lei parla in spagnolo con suo padre...". Il livello di gioco di uno Slam non l'ha spaventata ("Le qualificazioni sono simili a un 100.000$"). I problemi con il pass, proprio come Rafa Nadal...Antonio Burruni

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La ventiquattrenne torinese Giulia Gatto Monticone (numero 14 d’Italia e 265 Wta), che vanta come best ranking la 231esima posizione raggiunta proprio quest’anno, ha nel suo palmares cinque tornei ITF (Imola ed Oristano nel 2008, Arezzo e Pitesti nel 2009 ed Imola nella stagione in corso), otto finali perse (Castel Gandolfo ’05, Jesi’06, Siviglia’08, Torino’08, Wahlstedt’08, Madrid’10, Bath’11 e Brescia’11) e si è qualificata per altre sedici volte nelle semifinale dei tornei internazionali (la prima ad Ancona, nel 2004), per la prima volta è riuscita ad entrare nel tabellone di qualificazione di un torneo del Grand Slam, volando a New York per disputare gli Us Open. Dal punto di vista dei risultati la trasferta americana non è stata felice, visto che ha perso al primo turno del torneo cadetto per mano della ventenne di Macerata Camila Giorgi (numero 8 d’Italia e 162 Wta, personal best proprio questa settimana), ma dal punto di vista dell’esperienza e dell’entusiasmo, Giulia ha fatto il pieno. E rende partecipi delle atmosfere newyorkesi i lettori di Ubitennis.com, nell’intervista rilasciataci.

«Sono partita di casa che ero “1 alternates”. Tutti mi dicevano che sarei entrata sicuramente. Alla fine sono entrata lunedì mattina, un giorno prima. E’ stata una liberazione, ero contentissima. In campo, all’inizio ero un po’ tesa. Poi, poco per volta, mi sono sciolta. La Giorgi si sa come gioca, tira tutte le palle fortissimo ed il mio gioco era quello di stare più attaccata possibile, punto dopo punto. Di sicuro non potevo fare a pugni con lei. Ho avuto molte chances al secondo set, la palla del 5-5, ma lei mi ha fatto ace di seconda, praticamente una prima. Poi, il terzo è stato sempre tutto vicino, ogni games sempre ai vantaggi. Comunque, sono molto contenta di aver giocato il mio primo slam»

Cos’hai pensato quando hai visto che, dopo aver fatto migliaia di chilometri per giocare un torneo dello Slam, avresti giocato subito contro un’altra italiana?
«Beh, non lo sentivo assolutamente come un derby, perché lei di italiano ha ben poco, forse solo il passaporto. Non ho mai sentito la sua voce, a parte quando parla in spagnolo con suo padre...».

Visti da dentro, com’è sono gli Us Open?
«Ma, i campi per me sono proprio sempre quelli di “casa” al Riverside a Torino. Devo dire che in un 100mila dollari il livello è simile a quello delle qualificazioni di un grande torneo come questo, per cui, a parte l’ambiente, il tennis è quello! Lo spogliatoio direi spaziale, a partire dal bel armadietto bello capiente fatto il legno, bellissimo! Poi, frigo con acque e bibite ovunque, molto molto attrezzato, con tanto di piastra per i capelli, con quattro massaggiatrici ed i vari fisioterapisti. E la cosa migliore: la lavanderia!», ride.

La cosa più divertente che ricorderai di questi giorni?
«Un aneddoto? I primi giorni, quando ero “alternate”, non potevo entrare in spogliatoio. Niente da fare, avevo un altro codice nel pass. Il giorno che sono entrata nelle quali, sono andata a cambiarmi il pass con il codice giusto delle quali. Prima, cosa mi fiondo in spogliatoio ad ammirarlo. Poi esco e davanti allo spogliatoio dei maschi trovo Rafa Nadal che parla con il bodyguard, perché neanche lui può entrare negli spogliatoi dei giocatori, perché non aveva il codice giusto: Nadal era sbalordito!», ride.

Ora, come sono i tuoi programmi?
«Rimarrò qui qualche giorno per allenarmi ed un paio di giorni per girare la città, poi torno in Italia per giocare Biella. Dopo ci sono o il 100mila di Sofia o i 50mila a Mestre o a Zagabria. No so ancora quale giocherò, perché in base alle ultime liste devo vedere in quale torneo sono in tabellone, dato che è una settimana piena di tornei. Nelle settimane successive, seguirò il calendario degli Itf e ad Ottobre giocherò il 220mila Wta di Linz».

Antonio Burruni

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