28/08/2011 02:48 CEST - US Open

US Open: un torneo selettivo

Rafael Nadal - foto di Bob Straus

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Quando si analizza l’andamento nel torneo delle teste di serie allo US Open bisogna considerare che, a differenza di quanto accaduto a Wimbledon, fino al 1955 incluso il seeding era sdoppiato fra nazionale ed estero. Così non esistevano la testa di serie nr. 1, la nr. 2 e così via, ma la testa di serie americana nr. 1, quella nr. 2, la testa di serie straniera nr. 1, quella nr. 2, ecc...

Ciò costituisce un limite evidente nell’analizzare l’andamento delle teste di serie, in quanto, rispetto alle attuali modalità del seeding, la differenza è strutturale.

Un’altra considerazione che dev’essere fatta è che il numero delle teste di serie è oscillato fra le 8 dell’inizio e le 32 attuali nel corso degli anni. Un’analisi comparata deve tenere conto di queste differenze.

Fatta questa premessa, possiamo notare che, nelle 55 edizioni disputate fra il 1956 e il 2010, si è aggiudicata il torneo, in campo maschile, per 17 volte la testa di serie nr. 1 e per 16 volte la testa di serie nr. 2, cioè per 33 volte (55%) una delle prime 2 teste di serie. Se estendiamo il campo di osservazione alle prime 4 teste di serie, otteniamo 45 vittorie (82%). In campo femminile, invece, la testa di serie nr. 1 si è aggiudicata il torneo in 27 occasioni e la nr. 2 in 12, per un totale di 39 volte (71%). Se estendiamo, anche per le donne, il campo di osservazione alle prime 4 teste di serie, otteniamo 50 vittorie (91%). Estendendo ancora il campo di osservazione alla prime 8 teste di serie, troviamo 48 vittorie (87%) fra gli uomini e 53 (96%) fra le donne.

In 7 soli casi, in campo maschile, il torneo è stato vinto da un giocatore presente nel seeding con un numero maggiore di 8 o addirittura assente dal seeding. Fra le donne ciò si è verificato solo 2 volte. E comunque, in tutti questi casi, si è sempre trattato di grandi o grandissimi campioni: fra gli uomini Agassi, Mal Anderson, Newcombe, Rafter, Sampras (2 volte), Fred Stolle; fra le donne Clijsters e Kuznetsova.

15 volte in campo maschile e 16 in campo femminile, la finale è stata un affare fra le prime 2 teste di serie, anche se l’ultima volta in cui ciò si è verificato risale al 1996 (Sampras-Chang) per i maschi e al 2003 (Henin-Clijsters) per le donne. Nel 49% dei casi in campo maschile e nel 59% in quello femminile i finalisti sono stati giocatori appartenenti alle prime 2 teste di serie; tali percentuali salgono, rispettivamente, al 73% e al 75% qualora si estenda l’analisi alle prime 4 teste di serie. Se, infine, si estende l’analisi alle prime 8 teste di serie le percentuali salgono ancora: 85% fra gli uomini e 88% fra le donne.

Anche le semifinali presentano un andamento analogo, con frequenza per le prime 4 teste di serie pari al 60% in campo maschile e al 58% in campo femminile e per le prime 8 pari al 74% in campo maschile e all’81% in quello femminile.

Infine un curiosità: se consideriamo solo le prime 8 teste di serie, e quindi siamo in grado di effettuare un benchmark fra tutte le edizioni del torneo dal 1956 al 2010 in termini omogenei, scopriamo che, mentre in campo maschile non è mai accaduto che tutte le prime 8 teste di serie giungessero contemporaneamente ai quarti di finale in una stessa edizione del torneo (il massimo è stato 7 nel 1956), in campo femminile ciò è accaduto per ben 3 volte: nel 1956, nel 1965 e nel 1989. Nel caso delle prime 4 teste di serie tutte contemporaneamente in semifinale in una stessa edizione del torneo registriamo, invece, 5 casi maschili (1962, 1969, 1982, 1985 e 1992) e 1 solo caso femminile (1975).

Stefano Rosato e Guido Tirone