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03/09/2011 17:11 CEST - Us Open

Rafa Nadal - 03.09.2011

Traduzione di Giulia Vai

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D. E’ difficile rispetto alla preparazione del tuo prossimo incontro stare in campo così poco?
RAFAEL NADAL: No. Ho trascorso molto tempo in campo nel primo turno. Oggi mi dispiace per lui, mi ha detto che sentiva male quando serviva. Non mi piace vincere in questo modo, ma a volte succede nello sport.

D. L’ultima volta che ci hai giocato contro, ti ha fatto male con il servizio. Hai capito subito che c’era qualcosa che non andava?
RAFAEL NADAL: Non parlo spesso con lui. Mi ha detto che si è fermato perché sentiva dolore nel servizio. Non so se dall’inizio o dopo il primo set.

D. Non hai trovato differenze dall’ultima volta che ci hai giocato contro?
RAFAEL NADAL: Quale volta?

D. L’unica altra volta.
RAFAEL NADAL: Ci ho giocato contro al Queen’s. E’ un’altra superficie, è completamente differente, non c’è paragone.

D. Nel tuo libro dici che la battaglia più dura durante una partita di tennis e far tacere le voci nella tua testa. Ce ne puoi parlare?
RAFAEL NADAL: E’ difficile da spiegare, nella traduzione tra lo spagnolo e l’inglese le parole sono diverse. Non volevo dire esattamente questo. Ma quando sei in situazioni difficili devi riuscire a fare la cosa giusta al momento giusto. Magari decidi di giocare tre colpi sul rovescio dell’avversario, poi all’ultimo i nervi o qualcos’altro ti portano a tirare dall’altra parte. Il punto è essere calmi e riuscire a fare quello che si è deciso.

D. Dopo il tuo match di primo turno hai detto che eri un po’ incerto. Ti senti più sicuro ora che avanzi nel torneo?
RAFAEL NADAL: E’ solo una partita. Penso di avere fatto un po’ di cose meglio. È sicuramente un miglioramento. Non ho avuto sensazioni negative. Penso di aver giocato un buon match contro un avversario non facile. Fa sempre serve and volley e risponde bene. Ho cercato di seguire un piano, di controllare i punti con il diritto e giocare più aggressivo quando avevo l’opportunità. Sono migliorato, quindi sono felice.

D. Lui ha detto che gli sembrava che non avessi più la stessa fiducia dell’anno scorso, non tiravi come facevi prima. Pensi che sia vero?
RAFAEL NADAL: E’ un’opinione. Probabilmente è vero. Nessuno ha lo stesso livello di fiducia in ogni momento della propria carriera. Ma anche l’anno scorso al secondo turno non tiravo al massimo i colpi. Ho giocato una partita in difesa, soffrendo molto contro Istomin, sotto 5-1 nel tie break del secondo set.
La gente, e probabilmente anche tu, si ricorda dell’ultimo giorno, quando alzi il trofeo e giochi bene. Ma per arrivare a questo momento non è sempre rose e fiori. Anche l’anno scorso è stato così. Sono migliorato un po’ ogni giorno per vincere il torneo e giocare molto bene, come avviene spesso.
Quest’anno al Roland Garros ho iniziato la prima settimana giocando molto male. Ho giocato bene in semifinale e molto bene in finale. Questo è il tennis. Non tutti sono pronti a giocare al meglio dall’inizio. A volte non migliori quindi te ne vai a casa. Questo è lo sport. Vedremo se sono pronto a migliorare. L’ho già fatto in questo turno. Sono contento.

D. Hai visto Djokovic, Federer e Murray giocare? Cosa dici della loro forma?
RAFAEL NADAL: Non ho visto molto. Ho visto la fine del match di Andy ora. Non ho visto Djokovic ieri. Ho visto un po’ di Federer l’altro giorno contro Giraldo, non il secondo turno. Specialmente all’inizio del torneo è difficile vedere i tanti match che ci sono in contemporanea. Non sai mai quando uno giocherà, quindi…

D. Ti piace guardare il tennis?
RAFAEL NADAL: Adoro il tennis. (sorride).

D. Quando sei lontano dai campi, guardi il tennis o cerchi di allontanarti?
RAFAEL NADAL: Non guardo più che posso. Ma durante il torneo mi piace guardare un match interessante come per esempio oggi Murray contro Haase. Robin è un avversario pericoloso. Mi aspetto un incontro duro.
Ovvio che mi piace il tennis, ma lo guardo tutti i giorni e ci gioco tutti i giorni, quindi quando sono a casa e c’è un torneo, guardo se c’è una partita che mi interessa o se gioca un giocatore amico. Ma in generale cerco di fare altro.

D. Hai superato il turno abbastanza facilmente, a differenza di Andy. Rispetto all’adattamento al campo di cui parlarvi, preferisci essere testato, avere un match difficile o ti va bene finire in un’ora e 20?
RAFAEL NADAL: Non so. Preferisco essere al terzo turno. Sia che arrivi qui dopo aver vinto in 4 set duri che vincendo facile 6-2, 6-2, diremmo che non ho giocato bene o che non sono preparato per il prossimo turno. Cos’è meglio? Non si sa. La cosa migliore è giocare bene il prossimo turno e provare ad arrivare al quarto turno. Questa è una cosa positiva, no? La fiducia arriva giorno dopo giorno. Sono migliorato un po’oggi, domani mi alleno e spero di migliorare nei giorni di riposo. Vedremo.

D. Domani David Nalbandian?
RAFAEL NADAL: Secondo me è un avversario pericoloso. Ho giocato match molti duri contro di lui. Come sono i confronti diretti? Ho perso le prime due o tre partite. Ci ho perso a Madrid, Parigi e poi non mi ricordo. L’ho sconfitto in un incredibile match a Indian Wells nel 2009 e l’ho sconfitto a Miami probabilmente nel 2010. Entrambi molto duri. È un ottimo giocatore, ci conosciamo bene. Ci alleniamo spesso insieme. È un buon amico. Sarà un buon test per me.

D. Nel libro dici, Manacor è quanto di più possibile lontana da New York. Mi chiedevo come mai?
RAFAEL NADAL: Scusate ma non si può paragonare Manacor, un paesino, a New York, una, se non, la città più grande e caotica del mondo. La vita qui e lì e totalmente differente, probabilmente all’opposto.

D. Ti trovi a tuo agio in entrambe o preferisci un luogo più tranquillo?
RAFAEL NADAL: Per vivere sono contento dove sto. Non sono pronto a cambiare Mallorca per un altro posto. Ci sono cose che qui non puoi trovare e sicuramente qui ci sono cose che a Mallorca non puoi trovare. Ma per starci due settimane New York è il posto ideale. Per avere una vita qualitativamente superiore direi Mallorca.

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