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07/12/2011 13:33 CEST - FIT IN PROCURA

Indagato Binaghi: mobbing sportivo

TENNIS - LUGLIO 2011. Con lui anche il Presidente del CR Sardo Antonello Montaldo. Ne dà notizia l'Unione Sarda. Il caso riguarda, per ora, due fratellini ostacolati nel loro percorso tennistico, ma altre vicende sono oggetto dell'indagine avviata dal PM Giangiacomo Pilia.. Interviene anche Gianni Petrucci.  E una nota a margine di Ubaldo Scanagatta

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dall’inviato Ubaldo Scanagatta

ARZACHENA - Mi trovo ad Arzachena per la Coppa Davis e stamani apro l’Unione Sarda e leggo quel che sapevo essere nell’aria. Potete leggere voi stessi qui l’articolo titolato “Mobbing, due indagati” con sottotitolo “Maltrattatamenti: accusati Binaghi e Montaldo”….sapevo essere nell’aria anche se per la verità non la credevo così imminente e soprattutto già ieri, dopo aver visto diversi consiglieri della Fit con signore (inclusa la signora Binaghi) nella piazzetta di Porto Cervo che attendevano a lungo il presidente FIT per andare insieme al ristorante.

Per chi non lo sapesse, in concomitanza con l’incontro di Coppa Davis ad Arzachena, per questo weekend è stato fissato qui una riunione del Consiglio Federale. Mentre i componenti della squadra e lo staft tecnico sono alloggiati a Poltu Quatu, i dirigenti federali sono invece alloggiati in diversi alberghi di Porto Cervo.

Quello del presidente e di alcuni altri è l’hotel Cervo, a due passi dalla famosa piazzetta. Il costo della camera _ ho appurato personalmente parlando con la reception _ è 1070 euro a notte per la camera superior, 930 per la regular, breakfast per due persone incluso…ma sia ben chiaro, a scanso di possibili equivoci, che non ho idea se la locale azienda autonoma di turisimo abbia concordato prezzi speciali collegati in qualche modo alla sede prescelta per ospitare Italia-Slovenia di Coppa Davis. Spesso ciò accade in un pacchetto complesso che prevede diverse facilities.

Della vicenda dei due fratellini minorenni “ostacolati” nel loro percorso tennistico, così come il loro maestro Porqueddu (squalificato per 3 mesi, multato di 3.000 euro e sotto nuova indagine della procura federale …a quanto ho saputo qui in Sardegna, per “coaching” perché nel corso dei 3 mesi di squalifica avrebbe parlato per 5 minuti con un ragazzo _ appena uscito dal campo dopo una sconfitta _ sul match appena disputato; sarebbe stato un genitore di un altro ragazzo a segnalare il fatto “criminoso”! ) i lettori di Ubitennis sono già corrente se hanno visto gli articoli pubblicati nei giorni scorsi.

I giornali nazionali finora avevano preferito trascurare queste vicende, catalogandole come notizie “regionali”, ma nell’indagine portata avanti dal p.m. Giangiacomo Pilia, sono stati sentiti (e continueranno ad essere sentiti) diversi testimoni di storie che travalicherebbero i confini sardi (Pistolesi, Castellani, Furlan) per assumere contorni nazionali. Angelo Binaghi non è il primo presidente federale a finire sul registro degli indagati e ovviamente il fatto che sia indagato non significa che sia colpevole. L’indagine è soltanto agli inizi, per quanto se ne sa, ma quando Binaghi ha chiesto al magistrato di essere interrogato per chiarire i fatti che in Sardegna hanno avuto comprensibilmente grandissima eco _ negli ambienti del tennis sardo non si parla d’altro _ si legge nel primo paragrafo dell’articolo uscito sull’Unione Sarda che “l’inchiesta, pur agli inizi, ha raccolto diversi indizi di colpevolezza: impossibile sentirlo senza avvocato. Così è stato necessario formulare l’accusa e notificare l’invito a comparire”.

Il magistrato Pilia gli contesta il reato di maltrattamenti in concorso col presidente del Comitato Regionale Antonello Montaldo, da anni un fedele sostenitore di Angelo Binaghi che, per chi non lo sapesse, è presidente FIT da una decina di anni ed è a tutt’oggi _ salvo ripensamenti _ intenzionato a ripresentarsi anche per il prossimo quadriennio sebbene all’epoca della prima candidatura (e a seguito del contestato ventennio di Paolo Galgani quale presidente) si fosse apertamente dichiarato a favore di mandati presidenziali che non superassero gli 8 anni.

Rispetto a quanto esaurientemente scrive oggi l’Unione Sarda, giornale del quale è vicepresidente Carlo Ignazio Fantola (fratello della madre di Angelo Binaghi, nonché presidente della SportCast, società editrice del canale televisivo SuperTennis), posso solo aggiungere _ al momento… _ che proprio ieri i due “fratellini” presunte vittime di mobbing hanno ricevuto quell’invito a partecipare ai centri estivi federali per luglio che altri ragazzi avevano ricevuto da tempo. Per carità sono cose che possono succedere. Ma sono cose curiose no? Meglio tardi che mai, naturalmente, anche se il padre dei ragazzi, consigliato a suo tempo a portare i figli in Spagna, non ha la minima intenzione di accettare l’invito tardivo.

Sono cose che succedono, dicevo, perché solo per citare un esempio sul quale sono molto ben informato e quindi senza possibilità di smentite da parte di chicchessia, al sottoscritto è arrivata conferma dell’accettazione dell’accredito da parte dell’ufficio stampa FIT per l’incontro di Coppa Davis soltanto mercoledì 6 luglio alle 13,41.

Con il sorteggio giovedì.

Non è mica tanto facile organizzare una trasferta in Sardegna dal pomeriggio alla sera no? Uno ha quasi il sospetto di non essere presenza gradita. Comunque sia, dopo aver trovato un volo su Cagliari mercoledì sera stessa, svegliatomi all’alba, presa un’auto a Cagliari e percorsi circa 300 km di strada mai fatta prima per arrivare al sorteggio di Arzachena a mezzogiorno sono arrivato trafelato e mi è scappato detto a Fognini, quando lui ha rifiutato l’intervista per motivi che continuo a considerare oscuri (quanto ho scritto in diversi momenti su Fognini a Parigi è a disposizione di tutti i lettori di Ubitennis; ho inoltre titolato io stesso il pezzo di Tommasi da Wimbledon in cui, fra tanti argomenti su avrei potuto fare il titolo, si sottolineava il fairplay di Fognini che aveva rinunciato al premio del primo turno essendo ancora infortunato, al contrario di quel che fanno tanti…) che appunto non era stato semplicissimo venire a seguire una Davis purtroppo snobbata da tutti coloro che erano presenti a Wimbledon. Cosa che, se ci avesse riflettuto, avrebbe dovuto indurlo a rispondere per un minuto ad un’intervista, esattamente come hanno fatto i suoi compagni di squadra e gli sloveni.

Non me l’ha ordinato il dottore di venire ad Arzachena, ma secondo me Ubitennis.com non deve mancare gli appuntamenti di Davis dell’Italia, anche se le procedure di accredito sono scoraggianti. Quello che mi è accaduto con l’accredito qui accade regolarmente da due anni anche a Roma per gli Internazionali d’Italia, nonostante la mia tessera stampa CONI e la partecipazione a 4 Olimpiadi. Nell’aprile 2010 la conferma del mio accredito non arrivava e si era sparsa la voce che avrebbe potuto addirittura essermi negato. Alcuni colleghi (di cui taccio il nome per non metterli in difficoltà) mi informarono di aver addirittura telefonato al presidente Binaghi avvertendolo che si sarebbe potuto trattare di un proveddimento inammissibile e capace di suscitare varie proteste e conseguenze. Ci fu chi parlò di mobbing. Non io.

Mi spiace essermi dilungato su questi minimi dettagli, ma credo che anch’essi _ nel loro piccolo _ aiutino a far capire ai lettori che ci sono tanti piccoli, grandi modi per creare disagi a coloro che vengono considerati, per un motivo o per l’altro, persone critiche nei confronti del potere costituito. I fratellini, il loro maestro, diversi giornalisti, i presidenti di alcuni circoli o comitati regionali commissariati, i manager e gli allenatori di alcuni giocatori di Coppa Davis, gli ex tecnici federali, gli stessi giocatori di Davis che hanno vissuto esperienze particolari con qualche riflesso sulla loro carriera: è tutta gente che il magistrato Pilia avrebbe intenzione _ il condizionale è d’obbligo, ma un’indagine approfondita è tale se lo è _ di interrogare per verificare se i casi di mobbing ed eventuali vessazioni, magari derubricabili a piccoli dispettucci gratuiti e quindi non fattispecie di reato, siano circoscritti ad una fenomenologia sarda ancora da accertare oppure no.

Certo è che il dottor Giangiacomo Pilia intende appurare sul serio tutto quel che c'è da appurare. Il Presidente FIT Binaghi ha allertato avvocati sardi e non, come del resto è fin troppo abituato a fare da quando ha preso in mano le redini della Fit. Solo che questa volta è lui che deve pensare a difendersi da accuse che sono indubbiamente pesanti anche solo per il fatto di riguardare due ragazzini praticamente coetanei del proprio figlio e spesso avversari sui campi da tennis. Non sappiamo se oggi nella telecronaca della Coppa Davis su SuperTennis i telecronisti accenneranno o meno al caso del Presidente indagato nè tantomeno se questi vorrà rilasciare un'intervista. Ma, personalmente, ne dubito. Nel frattempo, almeno fino alle 14 di venerdì, il sito FIT non accennava minimanente alla notizia.

All'agenzia ANSA il presidente del CONI Gianni Petrucci è intervenuto con questa dichiarazione: "Nel confermare la piena fiducia nell'operato della magistratura, esprime viva convinzione che gli organi della Fit abbiano operato nel rispetto delle norme e dei regolamenti sportivi e di quella autonomia tecnica di cui indiscutibilmente godono e rileva che la Fit e il suo presidente in questi anni hanno prodotto importanti risultati sia sotto il profilo organizzativo che sportivo".

NOTA DI UBALDO : Ci mancherebbe che il presidente del CONI non esprimesse, all'inizio di un'indagine di un  magistrato...sia la fiducia nella magistratura sia una certa solidarietà nei confronti di una federazione che opera nell'ambito sportivo che lui stesso presiede. E' prassi anche che il presidente del Coni sottolinei gli importanti risultati ottenuti da una Federazione, anche se a livello organizzativo abbiamo perso tutti i tornei Atp che avevamo una volta (salvo Roma) e per la verità a livello maschile i risultati pochi li hanno notati. Evviva invece per quelli femminili colti principalmente dalla Schiavone, dalla Pennetta e dalla Vinci, atlete di 31, 29 e 28 anni che sono diventate buone giocatrici già da diversi anni, cioè ben prima che scattasse il corso federale binaghiano che non ha prodotto un solo nuovo giocatore (nei primi 250!) in 10 anni.

Infine riguardo all'autonomia tecnica, beh certo che una Federazione può decidere di convocare per qualsiasi manifestazione chi gli pare _ ecco ilo riferimentoall'autonomia tecnica cui accenna Petrucci _  ma se il giudice ha ritenuto che ci siano elementi per avviare un'azione di mobbing sportivo, forse c'è qualcosa di cui ancora il presidente Petrucci non è al corrente. Ed è anche cosa buona  e giusta che non ne sia al corrente, altrimenti, ove fosse accertata la responsabilità di Binaghi e del presidente del comitato regionale sardo Montaldo in merito a quei comportamenti meritevoli di indagine secondo il pm Pilia, sarebbe potuto trovarsi in forte imbarazzo il presidente del Coni stesso".

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