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11/03/2012 12:20 CEST - Personaggi

Djokovic: quale posto nell’Olimpo?

TENNIS - N.1 e il tennista più rappresentativo del momento, Nole ha migliorato l'immagine della Serbia nel mondo e sta segnando la strada per gli atleti di domani. Ma può migliorare ancora? traduzione di Fabio Ferraro

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Anche se Djokovic non dovesse più vincere uno Slam durante la sua carriera, può essere già considerato un Hall-of-Famer. E considerarlo uno dei migliori di sempre è solo un piccolo complimento per un atleta che potrebbe segnare la storia del tennis.

Con i suoi fantasiosi soprannomi: Nole, The Djoker, The Serbinator, il n.1 del mondo è il tennista più rappresentativo del momento, anche se non riscuote le simpatie di tutti gli appassionati.

Il serbo con il suo gioco talentuoso ed “elastico” è riuscito a sconfiggere anche gli avversari più illustri e sta segnando una nuova era del tennis. Potrebbe essere solo l’inizio.

Un eroe nazionale
Roger Federer e Rafael Nadal, i dominatori delle ultime stagioni, sono cresciuti in ambienti ovattati nell’Europa Occidentale, amati e supportati dalle loro famiglie. La loro devozione al tennis è nota a tutti.

Djokovic si è formato tra molteplici avversità, causate dalla guerra e dall’instabilità politica che hanno afflitto il suo Paese. Il serbo ha anche raccontato di alcune sessioni di allenamento interrotte dai bombardamenti. Nonostante ciò, anche la sua famiglia gli ha dato la possibilità di continuare ad allenarsi e diventare un grande campione.

La Serbia è una nazione relativamente piccola, ma è riuscita comunque a produrre atleti di fama mondiale come le stelle NBA Vlade Divac e Pedrag Stojakovic, la Seles, la Ivanovic e la Jankovic, che hanno lasciato il segno nella WTA.

Nole è andato oltre, “è riuscito a migliorare l’immagine della Serbia agli occhi del mondo”, come ha dichiarato il sociologo Vladimir Goati su SETtimes. E’ il personaggio che sta segnando la strada per gli atleti che sognano di diventare delle star.

Molte leggende del tennis, come Laver, Borg, Sampras e Federer, hanno basato le loro vittorie su un gioco offensivo, pur possedendo una risposta e un gioco difensivo di alto livello. Nel tennis, forse la cosa più difficile è riuscire a rispondere al colpo migliore dell’avversario. Ma solo i giocatori di talento cristallino ci riescono. Prendiamo in esame alcuni tra i migliori “returners” di sempre e vediamo come si classifica Djokovic.

Alcuni giocatori fantastici come Chang, Hewitt e Murray sono famosi per il loro eccellente gioco difensivo, ma non sono riusciti ad essere ancora più vincenti per la mancanza di un gioco offensivo incisivo. Alcuni altri grandi campioni, come Rosewall e Wilander, hanno raggiunto il successo con un gioco ancora più difensivo, aspettando quasi sempre l’errore dell’avversario. Ma nel tennis moderno non avrebbero alcuna chance di vittoria.

Nella storia tennistica, sono stati pochi i giocatori riusciti ad inanellare un successo dopo l’altro grazie alla risposta al servizio e al gioco da fondocampo. Uno di questi è Jimmy Connors, che riusciva a rispondere anche ai più estremi servizi ad uscire, inducendo l’avversario all’errore e alla frustrazione.

Anche Andre Agassi è stato un grandissimo ribattitore, ma il Kid di Las Vegas non si limitava a rimandare la palla dall’altro lato, spesso e volentieri cercava la risposta vincente. Inoltre è stato probabilmente il primo vero attaccante da fondo.

Nadal è un vero muro umano, specialmente sui campi in terra. E’ difficilissimo riuscire a tirargli un vincente e riesce ad essere offensivo e penetrante alla risposta.

Novak Djokovic è probabilmente il miglior ribattitore della storia. La sua migliore qualità, infatti, è quella di riuscire a controbattere il miglior colpo di qualsiasi avversario. E’ questa abilità che lo rende un giocatore formidabile. Riesce a rimandare dall’altro lato della rete colpi che anche per un tennista di alto livello sarebbero impossibili da raggiungere. In più, è forte sia dal lato del diritto che da quello del rovescio ed ha un’elasticità fuori dal comune. Nei prossimi anni potrebbe raggiungere un livello di gioco offensivo da fondocampo mai visto prima.

Nella top 15 dell'era Open
In soli 13 mesi, il serbo è passato dall’essere un promettente tennista già vincitore di uno Slam al ristretto gruppo di vincitori di almeno 5 major. Infatti solo 14 giocatori possono vantare 5 successi Slam nell’era open. Nole si è già messo alle spalle giocatori del calibro di Rosewall, Vilas, Courier e Kuerten. Ha vinto già tre dei quattro tornei più importanti e, dopo l’ultimo successo a Melbourne, solo Federer e Agassi possono vantare più successi all’Open d’Australia. La sua carriera potrebbe già essere comparata con quella del grande Newcombe. Qualcuno potrebbe controbattere dicendo che in realtà si trova ancora dietro mostri sacri come Wilander, Becker, Edberg, McEnroe, Connors, Lendl e Agassi.

Ma tutti questi grandi campioni hanno ottenuto i loro successi in un periodo di tempo molto superiore, mentre Nole li ha raccolti in un solo anno. E tra poco dovrebbe raggiungere anche loro nel numero di Slam vinti, sempre che riesca a mantenere questo livello di gioco. In questo momento, credo che sia giusto classificare Djokovic tra il 12mo e il 15mo posto tra i migliori di sempre.

Dove potrà arrivare?
I fan del serbo, dopo l’ultima finale in Australia, lo considerano già degno membro dell’élite del tennis, cioè del gruppo composto da Laver, Borg, Sampras, Federer e Nadal. Ma Nole dovrà continuare a vincere Slam per qualche anno, prima di potersi affiancare a queste leggende.

Prima di tutto, dovrà cercare di vincere l’unico major che gli manca: il Roland Garros. Un torneo che richiede resistenza e forza fisica notevoli, e che presenta l’ostacolo più duro da battere: Rafael Nadal, il miglior “terraiolo” di sempre. Ma anche questo traguardo è alla sua portata, lo dimostrano i titoli a Madrid e Roma del 2011. Se non si fosse imbattuto su un Federer extralusso, avrebbe con molta probabilità vinto il torneo parigino già l’anno scorso, conquistando il Grande Slam.

Inoltre, dovrà aggiungere titoli su titoli anche negli altri tre Slam. Cosa che praticamente è riuscita solo allo svizzero di Basilea, l’unico tennista che può vantare 4 vittorie in 3 Slam diversi. Se dovesse fare il Grande Slam nel 2012, questo processo sarebbe, ovviamente, accelerato.

Una cosa è certa, il n.1 del mondo dovrà affrontare ostacoli anche fuori dal rettangolo di gioco: infortuni, stress, l’età che avanza e le distrazioni. Tutti vogliono la sua corona e mantenere la concentrazione sarà determinante.

Djokovic ha già raggiunto l’immortalità tennistica e ha dimostrato di poter battere chiunque si presenti sulla sua strada. La domanda che si faranno i suoi avversari intimoriti è: può migliorare ancora?

Comunque vada, gli occhi saranno puntati sempre sul Serbinator.

Traduzione di Fabio Ferraro

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