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12/03/2012 18:15 CEST - Indian Wells

Roger sul velluto Pennetta fuori

TENNIS - Un Federer infastidito dalla forma virale che sta colpendo il torneo regola 64 61 Kudla. Niente da fare per Flavia contro Radwanska. Kvitova ko contro la giovane McHale. Da Indian Wells, Vanni Gibertini

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Dopo la terza sessione consecutiva con il tutto esaurito (24.349 spettatori, record del torneo), la sessione serale di domenica ha fatto registrare qualche posto vuoto nel magnifico impianto dell’Indian Wells Tennis Garden, nonostante l’incontro d’esordio di Roger Federer, che nonostante il numero “3” di fianco alla sua posizione in classifica rimane sempre il più grande catalizzatore di folle. Basti dire che nel pomeriggio si era sparsa la voce che lo svizzero si sarebbe allenato sul campo 15, quello più vicino allo “Stadium 1” (come chiamano qui il centrale) e che è adiacente al campo 17, sul quale si sarebbero dovuti allenare alla stessa ora Djokovic e Simon. Ebbene, nonostante ci fossero solamente posti in piedi intorno ad entrambi i campi, era visibilmente più affollato il n.15, che poi è rimasto vuoto, che non il 17, sul quale invece ha regolarmente fatto la sua apparizione Djokovic.

Il pubblico della sessione serale è stato fatto attendere per diversi minuti fuori dal centrale (noi continuiamo a chiamarlo così, speriamo di essere perdonati) a causa del protrarsi del doppio vinto da Harrison e Ebden contro Cabal e Lipsky, ma hanno potuto consolarsi assistendo alla sorprendente vittoria della giovane americana Christine McHale che sullo Stadium 2 ha eliminato la testa di serie n.3 Petra Kvitova. Dopo un primo set controllato agevolmente dalla ceca campionessa di Wimbledon, la giocatrice a stelle e strisce, decideva di lasciare andare di più i colpi, soprattutto la prima di servizio, causando sempre più grattacapi ad una Kvitova che vedeva i suoi errori gratuiti iniziare a fluire sempre più copiosi. Nonostante riuscisse quasi sempre a mantenere il comando degli scambi da fondo spingendo l’avversaria ben fuori dal campo, la n.3 del ranking iniziava a perdere il timing sulla palla, anche con una delle sue armi predilette, il servizio mancino. E’ stato infatti il servizio ad abbandonarla nei momenti più delicati, in particolare sul 3-4 del set decisivo, quando dopo essere riuscita con tanta fatica a recuperare un break concesso in maniera sciagurata nel quarto game (due doppi falli, un rovescio fuori di due metri ed uno in rete), sul 40-40 commetteva un’altra coppia di doppi errori che praticamente ne sanciva l’uscita dal torneo.

L’impegno di secondo turno di Roger Federer contro lo statunitense Denis Kudla (n.185 del mondo, che ha onorato la wild card ricevuta passando il primo turno contro il tedesco Kamke) è stata una pura passerella, durata appena 58 minuti e siglata cono un 6-4, 6-1. Il punteggio avrebbe anche potuto essere più severo se l’elvetico non si fosse concesso la solita pausa di riflessione sul 4-1 del primo set, perdendo l’unico servizio della serata dopo aver messo a segno un parziale di 14 punti consecutivi.
Davvero troppo il divario tecnico in campo per poter trarre indicazioni sulla condizione di Federer sul cemento lento americano dopo le brillanti prestazioni del mese di febbraio in Europa ed in Medio Oriente. Sicuramente sarà un test molto più probante quello del terzo turno contro il canadese Milos Raonic, che con una prestazione molto convincente non ha dato scampo all’argentino Berlocq, lasciandogli solamente sei giochi nonostante abbia cercato di complicarsi la vita verso la fine.

Durante il tradizionale incontro con la stampa Federer è apparso tutt’altro che raggiante, colpa del raffreddore e di un virus che l’hanno colpito in questi giorni, insieme con tutta la sua famiglia: “Abbiamo parecchi malanni. Io ho solamente un po’ di raffreddore e qualche linea di febbre, gli altri stanno decisamente peggio”. Nessun problema invece al braccio a seguito della caduta durante un allenamento “sono solo caduto, non è successo nulla”.

Quello delle forme virali sembra essere il tema principale di questo torneo: oltre ai vari ritiri a causa dei disturbi gastro-intestinali (Monfils e Seppi tra gli altri), il torneo ha perso Zvonareva per un malessere di origine virale, Kvitova che ha dichiarato di aver giocato ancora sotto antibiotici per un’influenza contratta in Medio Oriente, e Federer che sta giocando visibilmente debilitato.

A chiudere la giornata è stata la nostra Flavia Pennetta che si è trovata di fronte ad una delle giocatrici che meno gradisce: la polacca Agnieszka Radwanska. Nonostante un ottimo avvio, che ha visto Flavia portarsi avanti per 3-0 pesante, il tennis fatto di grande consistenza della n.5 del mondo ha iniziato a mostrare i suoi frutti, costringendo la nostra portacolori a spingere e sbagliare più del dovuto, anche per colpa di una (purtroppo non insolita) giornata incolore alla battuta: alla fine del match 50% di prime palle e solamente il 38% di punti sulla seconda, con un impietoso 0% nel secondo set. Il 6-4, 6-2 finale è forse addirittura troppo severo per il gioco che la Pennetta ha mostrato: decisa a non subire il gioco di rimessa della Radwanska, la pugliese ha provato a chiudere il campo quando possibile, sfruttando le sue doti di giocatrice di volo, e chiamando a rete l’avversaria per poi scavalcarla con pallonetti.
Mancate due occasioni del 4-1, Flavia si è fatta raggiungere sul 3-3, con la polacca che pungeva più volte la Pennetta sul lato sinistro regalando poco o nulla. Sul 4-4 la Radwanska tiene il servizio a 15 chiudendo con un ace, mentre sul 4-5 Flavia dal 40-30 commette tre errori (compreso uno smash in rete) che regalano il set alla sua avversaria dopo 59 minuti di gioco.
Nel secondo parziale l’azzurra deve fare troppe cose tutte bene per portare a casa un punto, mentre Agnieszka mette il pilota automatico e la partita inevitabilmente ed inesorabilmente scivola dalla sua parte.
 

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Vanni Gibertini

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