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16/03/2012 22:53 CEST - Indian Wells

Il denaro non dorme mai

TENNIS - Federer sta portando avanti, da tempo, la sua lotta per una più equa distribuzione dei montepremi. Eppure ad Indian Wells, il big boss di Oracle Larry Ellison ha aumentato i premi solo per chi arriva alle fasi finali. Giacomo Fazio

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Dal film "Wall Street: il denaro non dorme mai", Michael Douglas: "Non sono importanti i soldi, è la competizione. È giocare la partita e vincere"

Ricordate le parole di Federer a Dubai? “Stiamo facendo il possibile per decurtare in parte i premi delle ultime fasi dei tornei in favore di chi perde ai primi turni. Non sarà facile mettere d’accordo giocatori ed organizzatori perché quest’ultimi puntano molto sulle semifinali e le finali. Vorremmo cercare di ridurre il gap che esiste tra i top players ed i giocatori più bassi in classifica”.

A meno di un mese dalle dichiarazioni dello svizzero (presidente del consiglio dei giocatori) è successo praticamente l’opposto. Il proprietario miliardario del torneo Larry Ellison (imprenditore, co-Fondatore e CEO della Oracle Corporation) ha pensato per l’edizione 2012 del torneo ad un aumento del montepremi assicurando ai vincitori del torneo maschile e femminile, un assegno di 1 milione di dollari ciascuno. Vi chiederete dove sia il problema … beh questo extra-bonus sul prize money rispetto all’anno precedente riguarderà le ultime tre fasi del torneo: dai quarti in poi.
 

Wta e Atp si così trovati di fronte ad un bivio: da un lato rifiutare l’offerta di Ellison rivendicando una maggiore equità nella distribuzione dei montepremi, dall’altro assicurare comunque a 16 giocatori un guadagno maggiore. La scelta è stata ovvia anche se i numeri hanno messo in luce un disavanzo notevole. Il vincitore del torneo è passato dai 611.000$ del 2011 al milione di dollari del 2012 con aumento del 64%. I perdenti al primo turno però raccolgono 7.709 dollari invece dei 7115 dollari dello scorso anno, una lieve crescita di solo 594 dollari pari all'8%. Questo significa che ogni dollaro guadagnato in più dal giocatore sconfitto al primo turno corrisponde a 654 dollari del vincitore, per un totale di 389000$.
 

Questa disuguaglianza è stata approfondita dalla Association of Tennis Professionals attraverso un’analisi condotta sui premi in denaro dal 1990 al 2011, mostrando una disparità di ricchezza tra i giocatori nella top 100 che non era mai stata così grande in passato. Lo studio, che utilizza un metodo comunemente accettato per misurare la distribuzione del reddito (chiamato il coefficiente Gini) dimostra che il divario è stato maggiore nel corso degli ultimi tre anni. I dati prendono in considerazione anche i soldi guadagnati nei quattro major che non sono disciplinati dall’ATP.
 

Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer , che occupano i primi tre posti della classifica dal 2007, sono stati i giocatori che hanno accumulato i maggiori introiti rispetto a qualsiasi altro trio che si è formato in due decenni dalla nascita dell’Atp nel 1990. Hanno guadagnato tra il 20% e il 26% dei premi in denaro disponibili negli ultimi cinque anni. L'unico altro trio che aveva rotto la soglia del 20% era stato quello formato da Federer, Nadal e Roddick nel 2006. Neanche ai tempi della rivalità tra Boris Becker, Stefan Edberg e Ivan Lendl oppure tra Pete Sampras, Andre Agassi e Jim Courier si erano visti questi numeri.
 

Per i giocatori sotto la cinquantesima posizione tutto questo è davvero un male: le differenze tra un ragazzo classificato all’ottantesimo posto ed il decimo tennista del Ranking sono abissali. Anormali rispetto ad altre discipline. Soprattutto per chi si affaccia per la prima volta sul tour, non è facile sostenere le spese di viaggio, coach, alberghi ed attrezzature. Come ha spiegato Dennis Kudla (19enne americano che ha affrontato al secondo turno Federer): “Non ci sono i soldi per sostenere lunghe trasferte e tutto quello che gira attorno ad un tennista. Se non ti può sostenere la tua famiglia, bisogna solo pregare e sperare che qualcosa giri nel verso giusto.”
 

Brad Drewett (CEO dell’Atp) pensa che queste disuguaglianze riflettano solo la posizione dominante da parte dei primi tre giocatori del mondo. Djokovic, Nadal e Federer hanno vinto 11 degli ultimi 12 major e 17 Masters 1000 su 27: "Non c'è dubbio che il dominio di alcuni giocatori abbia influenzato la distribuzione dei premi ma il mio istinto mi dice che questo dato rifletta solamente una superiorità in termini di risultati piuttosto che qualsiasi altra tendenza".
 

Però non tutti la vedono in questo modo ed il loro risultati non necessariamente raccontano tutta la storia. Secondo Ryan Harrison non c’è stato un grande sviluppo del circuito Challenger che deve rappresentare il trampolino di lancio per un tennista. Il pubblico non va a seguire molto questi tornei e di conseguenza non ci sono gli investimenti da parte degli sponsor. Infatti dal 1990 al 2011, il montepremi ATP è passato da 33,8 milioni a 80,1 milioni dollari nel 2011, un aumento del 137%. Nello stesso periodo, il prize money dei Challenger è appena raddoppiato da 4,9 milioni ai 10,2 milioni dollari ed è addirittura calato dai 12 milioni del 2008.
 

“Nessuno è interessato a togliere soldi ai giocatori più forti soprattutto se meritano di guadagnarseli” ha ricordato Sergiy Stakhovsky (n.76 del Ranking), “ma questo non significa che non si possa combattere per una maggiore equità. Ad Indian Wells tra il vincitore ed il finalista ci sono 500000$ dollari di differenza. E’ evidente che il problema riguarda tutti i livelli”. 
 

Il circuito è ricco di anomalie che vanno sanate. Basti pensare che Atp e Wta non siano ancora riusciti a produrre un regolamento comune. 
 

Nell'ATP Rulebook, sezione 7.14, si legge:

“Seeds are players who are given preferential positions in the draw based on the ATP Ranking. The selection and arrangement of seeds shall be based upon the most recent ATP Ranking list (the protected ranking is not considered)”. Questo significa che a Miami le teste di serie per il tabellone maschile verranno stabilite prendendo in considerazione i risultati di Indian Wells.

Nelle WTA Rules, sezione 6 (a), paragrafo II, invece si legge:

“Seeding will be based on the WTA Rankings the week prior to the start of the Tournament in question”. In campo femminile, il seeding sarà stabilito sfruttando la classifica della settimana precedente l’inizio del torneo. Quindi una giocatrice come la Wozniacki (detentrice del titolo lo scorso anno ad Indian Wells) non risentirà a Miami della sconfitta negli ottavi in California ed avrà una testa di serie superiore rispetto ad una giocatrice che l’ha superata nel frattempo in classifica.

Quel che è certo è che non ci saranno soluzioni nel breve periodo ma come ha ricordato Roddick: “E’ in corso una guerra civile all'interno del tennis e bisogna mettere lo sviluppo di questo sport davanti all’interesse dei singoli”.

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Un profilo di Larry Ellison
 

Giacomo Fazio

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