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20/04/2012 13:45 CEST - ATP MONTECARLO

Nole, vittoria al cielo

TENNIS - Djokovic batte Dolgopolov in rimonta e lascia il campo in lacrime per la perdita del nonno paterno, morto in mattinata. Ritiro Benneteau, via libera a Murray (per lui ora Berdych). Avanti anche Nadal (61 61 Kukushkin). Da Montecarlo, Guidobaldi e Broccoli


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Lutto in casa Djokovic

Novak Djokovic ha lasciato in lacrime gli allenamenti. Qualcuno del suo staff gli fa vedere il telefonino e Nole scoppia in un pianto dirotto interrompendo la sessione. Sul telefonino c'era la notizia della morte del nonno paterno Vladimir. A lui aveva dedicato le vittorie agli Australian Open e a Miami. Dopo il trionfo in Florida, su Twitter aveva scritto: ""Questo titolo è per mio nonno Vladimir, che mi manda sempre molta energia positiva. E' un combattente, è il mio eroe. Mi ha insegnato fin da bambino a non arrendermi mai".

Nella recente intervista a "60 minutes" raccontava dei due mesi vissuti dal nonno insisme ai suoi genitori, ai due fratelli più piccoli, agli zii e le zie. Vivevano tutti lì, in un bilocale durante i bombardamenti. L'appartamento aveva anche una cantina e quando suonavano le sirene che annunciavano i raid, si rintanavano tutti lì sotto, più vicino possibile alla salvezza. (Qui il transcript integrale del servizio)

 

Murray b Benneteau 6-5 ret'd

La partita di Andy Murray finisce ancor prima di entrare nel vivo. Julien Benneteau è costretto al ritiro dopo una brutta caduta sul punteggio di 5 pari 30-0 Murray. Caduta che ha ricordato quella avvenuta qualche giorno fa a Juan Monaco: anche al francese, in una situazione di recupero, si è girata la caviglia destra e, nel cadere, è finito maldestramente sul polso. Un brutto epilogo per Benneteau che stava disputando un ottimo match contro un Murray difensivo e abbastanza falloso. Il francese era riuscito a limitare il numero degli errori, ad essere aggressivo e a variare più volte il gioco. Murray è subito andato avanti un break ma il francese lo aveva immediatamente recuperato, e stava concedendo ben poco al servizio. Nel prosieguo del set, era lo scozzese quello che stava faticando di più sulla propria battuta. Poi lo sfortunata conclusione, proprio quando il set entrava nella fase clou, dopo più di un ora di partita. Il francese ha provato a stringere i denti, si è fatto fasciare le parti interessate, ma non c’è stato nulla da fare. Murray senza faticare accede ai quarti, dove troverà il vincente del match tra Nishikori e Berdych. Ad ogni modo lo scozzese dovrà salire decisamente. Quest’oggi, fino al ritiro di Benneteau, non ha convinto affatto.

Tsonga b Verdasco 7/6 6/2

Jo-Wilfried Tsonga aveva dichiarato, il 17 aprile, giorno del suo compleanno, che incontrare Fernando Verdasco non era certo un "regalo", tenendo conto della tempra dell'ex n.7 del mondo spagnolo e di quanto Nando possa andare a nozze sulla terra battuta se è in giornata. Il francese non prende sotto gamba dunque la minaccia ispanica, anche se Verdasco ha perso ultimamente lo smalto dei tempi migliori. Comunque sia, il match si apre sotto la minaccia di un bell'acquazzone, dalle nuvole che incombono impietose sul Centrale del Country Club. E infatti, uno spettatore comincia ad aprire un ombrello che porta la scritta "It never rains in Montecarlo". Le ultime parole famose.....La pioggia  comincia a cadere sul Principato. E i giocatori escono dal campo....

Si ricomincia a giocare dopo due interruzioni. Nonostante l'andirivieni da dentro e fuori del campo, i due tennisti mantengono un perfetto equilibrio fino al 6-6. Jo non attende per attaccare, nel tentativo di non lasciarsi intrappolare dalla tela degli scambi di Verdasco. E siamo al tie-break. Fernando sembra aver ritrovato lo smalto degli anni verdi e fa spostare il francese a tergicristallo con scambi regolari e profondi. Gran colpo di Tsonga che, al setpoint per lo spagnolo, estrae dal cilindro uno smash alla Noah e una volé spettacolare dopo aver chiamato Fernando a rete. Sul filo del rasoio questo tie-break in cui, adesso, è il francese a gettare via con una steccata il set poit a suo favore. Ma eccone un altro per lui. E voilà. Il n. 5 del mondo si è andato letteralmente a prendere la frazione decisiva conquistando la rete e spingendo ancora di più. E il contraccolpo su Verdasco si vede immediatamente. Break subìto in apertura di secondo set. I meccanismi dello spagnolo cominciano a vacillare. Sarà l'inizio della fine per lui? Ora, invece dell'acqua, piovono gli errori gratuiti di Nando che si ritrova, nello spazio di pochi minuti, sotto 0-4. Arriva un doppio fallo clamoroso per lui, che si attira i fischi del pubblico. Ma poi, dopo aver faticato non poco, lo spagnolo conquista il suo primo gioco del secondo set. E poi, attenzione, ecco una palla break per Fernando che, forse, si sta risvegliando e ricomincia a "stare in campo". Ma Jo l'annulla prontamente a rete. Eccone un'altra per il madrileno che, ancora una volta, non riesce a trasformarla. La spinta e l'anticipo di Tsonga hanno la meglio e, il transalpino sale 5-1; sull'orlo del baratro, lo spagnolo sembra reagire : pressa l'avversario e si aggrappa anche lui alla rete; funziona poiché resta ancora in piedi ed è 2-5. Ha perfino due possibilità di breakkare Jo che, però, non si lascia sorprendere e, non solo si salva, ma si procura il primo matchpoint che trasforma immediatamente grazie ad un errore di Verdasco. Il madrileno è lontano dai tempi migliori e non riesce a sorridere neanche sulla terra "classica" del Country Club. Il francese, invece, sorride eccome perché, per la prima volta in carriera, accede ai quarti di finale del torneo monegasco. Ora per Tsonga un derby francese, poiché sarà Simon il suo avversario dei quarti.

Djokovic d Dolgopolov 2-6 6-1 6-4

Un fulmine a ciel sereno per Novak Djokovic, la morte di suo nonno Vladimir. La notizia gli è giunta durante l’allenamento e il serbo è uscito in lacrime dal campo. Si pensava potesse arrivare il ritiro, ma Nole ha scelto comunque di giocare. E’un peccato che questo lutto possa condizionare un match potenzialmente così bello. I due si sono incontrati lo scorso anno agli Us Open, e lì il match fu di rara intensità. Soprattutto nel primo set, le giocate estemporanee del Dolgo, la consistenza e l’orgoglio del numero 1 del mondo diedero vita ad uno spettacolo notevole.

Visto ciò che è successo a Nole, le premesse oggi erano ben diverse. Il serbo inizia tenendo con agio il proprio servizio ma poi, nel game successivo, subisce il break. E’significativo che il break per il Dolgo arrivi con un errore di rovescio del numero 1. Si vede chiaramente che Djokovic non è con la testa in campo. Gioca una serie di colpi in maniera del tutto casuale. Lui che è il giocatore metodico per eccellenza. L’ucraino in questa fase amministra facilmente il match e sembra non patire le difficoltà psicologiche del serbo. Serve bene, è solido da fondocampo. Al resto ci pensa Djokovic con smorzate senza senso, colpi sbagliati di metri. Dolgopolov senza particolari problemi, chiude il primo set per 6-2 in soli 29 minuti. Nole è incupito in volto e sembra non abbia voglia di lottare.

Tuttavia non esce affatto dalla partita. Anzi dall’inizio di secondo set, diventa più solido. Dolgopolov invece, perde l’occasione di uccidere la partita e ha troppa fretta di concludere. Djokovic ne approfitta e si prende il break nel secondo game grazie ad un diritto vincente. Tuttavia continua a non essere pienamente nel match. Commette errori a raffica, doppi falli e concede subito tre palle del controbreak all’avversario. Ma il Dolgo non ne approfitta. Certo è difficile affrontare un giocatore in queste condizioni mentali, ma l'allievo di Jack Reader non riesce affatto a gestire la situazione. L’ucraino subisce un altro break nel sesto game e si ritrova a dover giocare il terzo set quasi senza accorgersene. Forse anche Djokovic non si è reso conto di essere ancora in partita, nonostante tutto.

E all’inizio di terzo set arriva la pioggia a fare da spartiacque al match. Al rientro infatti, l’incontro è decisamente più gradevole. Djokovic, nonostante il momento difficile, è entrato in campo con un atteggiamento del tutto diverso: sempre scuro in volto, ma carico e determinato a portare a casa la partita. Anche il Dolgo ha beneficiato della breve sosta. Annulla subito una palla break al serbo con un ace esterno e mette in mostra il suo inconfondibile tennis: smorzate, vincenti con ogni colpo, slice di diritto sollevati dal terreno. Il serbo però non molla, si carica quando tiene la sua battuta e non concede occasioni all’avversario. Ora è una partita più che godibile nonchè equilibrata, almeno fino al nono game. Qui Dolgo si conquista una palla per salire 5-4 ma la fallisce. Djokovic invec,e raggiunge la palla break con un diritto vincente e poi vince il game grazie ad un errore dell’avversario. Non si è numeri uno del mondo per caso. Il serbo poi vince il suo ultimo game di servizio grazie anche a due ace dopo quasi un'ora e quaranta minuti. Da vero campione, anche nelle difficoltà. Dolgopolov ha divertito, ma ancora una volta ha perso un' occasione.

Djokovic dopo il match, era visibilmente commosso e ha fatto sapere di non sentirsi di rilasciare dichiarazioni alla stampa. Per il serbo, già scendere in campo quest’oggi, è stato molto difficile. Domani Nole giocherà il secondo match sul centrale contro Robin Haase, con cui è 2 a 0 nei precedenti.

 

Nadal b Kukushkin 6-1 6-1 

Sembrava la scena di un film, invece era tutto vero. Un tuono spaventoso e ruggente ha decretato l'inizio del match di King Rafa. Metafora dell'onnipotenza di Nadal a Montecarlo? Forse.Tra un piovasco e l'altro il maiorchino è sceso in campo contro il kazaco Kukushkin e, nello spazio di pochissimi minuti, si ritrova già 4-0. Ieri, contro Volandri, per Kukushkin, trovandosi in svantaggio 0-40 15-30, il match gira all'improvviso e il kazako vince una partita alquanto surreale. Oggi, esattamente allo stesso punteggio, Mikhail si "sveglia" e fa un gioco: 1-4. Sarà un segno del destino? Evidentemente no. Nadal recupera subito lo "scivolone" e, neanche a dirlo, non solo sale 5-1 ma vince pure il set. 6/1 per lui rapido rapido. Nel secondo parziale la situazione è la stessa. Perché? Beh, "semplicemente" perché Nadal gioca il suo standard benissimo, le geometrie sono rispettate come da copione e la potenza è troppa per l'inerme Kukushkin. Il maiorchino chiude la partita 6/1 6/1 e per lui ai quarti ci sarà Stanislas Wawrinka.

Guidobaldi e Broccoli

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